Boom dei pagamenti digitali, italiani fedeli al contante

L’integrazione dei pagamenti e l’interoperabilità con ERP e CRM

Con un tasso di adozione in costante aumento, oltre 13 miliardi di transazioni nel 2023 e una crescita del 24% negli ultimi dieci anni, l’Italia è sulla buona strada per diventare un leader nei pagamenti digitali

Negli ultimi anni, il panorama dei pagamenti elettronici in Italia ha subito una trasformazione significativa, in linea con la tendenza generale a livello europeo. L’adozione e l’uso dei pagamenti digitali da parte degli italiani evidenziano i progressi compiuti, ma c’è ancora molta strada da fare per raggiungere i livelli dei paesi più avanzati in Europa. La combinazione di tecnologie all’avanguardia, politiche di incentivazione e cambiamenti culturali sarà fondamentale per accelerare questa transizione, creando un sistema finanziario più efficiente, sicuro e inclusivo.

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LIVELLO DI ADOZIONE

Secondo l’ultimo rapporto annuale della Banca d’Italia, l’uso della moneta elettronica in Italia ha registrato un significativo tasso di crescita CAGR del 24% negli ultimi dieci anni. Questo incremento rappresenta un passo avanti rilevante per il Paese, che ha storicamente mostrato una resistenza culturale nei confronti dei pagamenti digitali. Tuttavia, nonostante i progressi, l’Italia rimane ancora indietro rispetto ad altri paesi europei come i Paesi Bassi, la Finlandia e il Regno Unito, che guidano la classifica per l’adozione dei pagamenti elettronici.

Nel 2023, secondo il rapporto della Banca d’Italia, il numero di transazioni elettroniche in Italia ha superato i 13 miliardi, con un valore totale di oltre 11,7 trilioni di euro. Questa crescita è stata trainata principalmente dall’aumento delle transazioni con carte di debito e prepagate, che hanno visto rispettivamente un incremento del 20% e del 15% rispetto all’anno precedente. Un esempio significativo è rappresentato dalle carte prepagate PostePay che hanno registrato un nuovo record con una crescita del 18,8% per gli acquisti online rispetto al 2022.  Questo dato sottolinea non solo l’aumento della fiducia dei consumatori nei pagamenti digitali, ma anche l’efficacia delle campagne di promozione e degli incentivi offerti da Poste Italiane.

La fintech italiana Satispay rappresenta un esempio di successo nell’ambito dei pagamenti digitali. Con oltre 4 milioni di utenti e 300mila esercizi commerciali affiliati, Satispay ha dimostrato come l’innovazione e l’offerta di servizi a basso costo possano stimolare l’adozione dei pagamenti digitali. La sua piattaforma, che consente pagamenti tramite smartphone senza l’uso di carte, ha ridotto le barriere all’ingresso per molti piccoli commercianti. Un altro esempio rilevante è rappresentato dal consorzio Bancomat, che ha introdotto il sistema “PagoBANCOMAT Contactless”. Questo sistema ha visto una rapida adozione, con oltre il 40% delle transazioni effettuate in modalità contactless nel 2023. L’implementazione di questa tecnologia ha contribuito a ridurre i tempi di attesa alle casse e ha aumentato la convenienza per i consumatori. La crescita dei pagamenti digitali in Italia è stata favorita da diversi fattori. Gli incentivi governativi, come il programma “cashback di Stato” (G.U. n.296 del 28/11/2020), hanno giocato un ruolo importante, restituendo una percentuale degli acquisti effettuati con carte e promuovendo così l’uso dei pagamenti elettronici.

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Parallelamente, il miglioramento dell’infrastruttura, con l’aumento dei terminali POS e l’adozione di tecnologie contactless, ha facilitato l’uso quotidiano delle carte. Anche le campagne di alfabetizzazione finanziaria hanno contribuito significativamente, riducendo la diffidenza verso i pagamenti digitali. Tuttavia, permangono diverse sfide. Molti italiani preferiscono ancora il contante, soprattutto nelle piccole transazioni e nelle aree rurali, evidenziando una resistenza culturale. Inoltre, alcuni commercianti percepiscono i costi associati ai pagamenti elettronici come un deterrente rispetto all’uso del contante. Infine, le infrastrutture non sono uniformi: sebbene le grandi città siano ben servite, le aree meno popolate soffrono di una minore disponibilità di terminali POS e tecnologie avanzate.

UTILIZZO E TIPOLOGIE

In Italia, il numero di carte di pagamento emesse è in costante aumento. Le carte prepagate, in particolare, hanno visto un incremento significativo, rappresentando quasi un terzo delle carte emesse nel 2023. Le carte di debito (PagoBANCOMAT) in circolazione sono cresciute del 4,20% come anche le carte di credito, sebbene con un minore tasso di crescita del 1,44%. La crescita nell’uso delle carte di pagamento è accompagnata da un aumento del numero di POS in Italia, che ha superato i tre milioni di terminali nel 2023, superando la Francia e posizionandosi subito dopo la Spagna in termini di diffusione. Tuttavia, il numero di operazioni per terminale rimane inferiore rispetto ad altri paesi europei, indicando una potenziale area di miglioramento nell’uso delle infrastrutture esistenti. Questo aumento delle transazioni di pagamento è stato accompagnato da una crescita delle transazioni effettuate con carte di debito sui POS, mentre i prelievi agli ATM sono rimasti relativamente stabili, accompagnati da una leggera riduzione della presenza degli ATM sul territorio (-2.13%). Questo dato suggerisce una progressiva preferenza per i pagamenti elettronici rispetto all’uso del contante, sebbene il cambiamento non sia uniforme su tutto il territorio nazionale.

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CONFRONTO EUROPEO

Nel contesto europeo, l’Italia mostra un tasso di adozione dei pagamenti elettronici in crescita, ma ancora inferiore rispetto ai leader di mercato come i Paesi Bassi e la Finlandia. Nel confronto, i Paesi Bassi, la Finlandia e il Regno Unito presentano tassi di adozione dei pagamenti digitali significativamente superiori. Nei Paesi Bassi, l’80% delle transazioni al dettaglio viene effettuato con metodi di pagamento elettronici. La Finlandia, con una popolazione di circa 5,5 milioni di abitanti, ha visto una media di 500 transazioni procapite annue, un dato che dimostra un altissimo livello di penetrazione dei pagamenti digitali. Il Regno Unito, da parte sua, continua a essere leader dei pagamenti elettronici, con il 72% delle transazioni totali effettuate tramite carte di pagamento. La crescente popolarità delle app di pagamento mobile, come Apple Pay e Google Pay, ha ulteriormente stimolato questo mercato, contribuendo a una riduzione dell’uso del contante.

SFIDE E OPPORTUNITÀ

La resistenza culturale e la preferenza per il contante rappresentano ancora delle sfide significative per l’adozione diffusa dei pagamenti elettronici in Italia. Nonostante una infrastruttura avanzata e tecnologie all’avanguardia, l’uso dei POS e delle carte di pagamento potrebbe essere ulteriormente ottimizzato attraverso campagne di alfabetizzazione finanziaria e incentivi per i consumatori e i commercianti. La crescita delle carte prepagate ha contribuito significativamente all’espansione del commercio elettronico e del mercato retail, dimostrando il potenziale economico di una maggiore adozione dei pagamenti elettronici. Tuttavia, è fondamentale che le istituzioni finanziarie e le autorità regolatorie lavorino insieme per creare un ecosistema favorevole in grado di supportare e promuovere l’innovazione nel settore dei pagamenti.

Sebbene l’adozione dei pagamenti elettronici in Italia registri una crescita sostenuta, è necessario compiere ulteriori progressi per raggiungere i livelli dei paesi più avanzati in Europa. La tecnologia è un fattore abilitante cruciale per centrare questo obiettivo. Le politiche di alfabetizzazione finanziaria e i cambiamenti culturali possono favorire una transizione più rapida verso una società senza contanti. L’Italia ha il potenziale per diventare un leader nei pagamenti digitali, e i recenti progressi indicano che è sulla buona strada. L’analisi dei dati suggerisce che continuare a promuovere l’adozione dei pagamenti elettronici contribuirà a creare un sistema finanziario più efficiente, sicuro e inclusivo, con vantaggi significativi per consumatori e aziende.

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Dr. Devid Jegerson – COO, InvestBank

Devid vanta una grande esperienza nel campo dei pagamenti digitali, del settore bancario e in altri componenti critici del settore dell’e-commerce.

La sua carriera comprende 4,5 start-up, il lancio sul mercato della prima carta prepagata ricaricabile (2002), il primo conto bancario di moneta elettronica (2006), un completo gateway di pagamento eCommerce con licenza acquiring (2008), il primo sistema di pagamento istantaneo P2P (2014) e la prima piattaforma di pagamento cloud in Medio Oriente (2016).

La sua carriera è stata rivoluzionaria nel settore dei pagamenti e del settore bancario, in realtà come noon.com negli Emirati Arabi Uniti, PayPal, Fastweb e IWBank in Italia. Recentemente, come parte del team fondatore e CEO of Payments di noon.com, ha portato la sua esperienza globale nei pagamenti elettronici a supporto della piattaforma cloud di e-commerce. In precedenza è stato responsabile monetica presso una primaria banca italiana, gestendo i pagamenti elettronici e lanciando servizi come i sistemi UBI PAY Mobile con NFC, mobile wallet e mPOS. Inoltre, ha lavorato alla regolamentazione europea PSD2 per i sistemi di pagamento; ha anche fatto parte del team fondatore del sistema di pagamento peer-to-peer Jiffy (ora parte di NPSS della Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti) che è stato determinante nel lancio della Banca Digitale di UBI Banca.

Membro del consiglio di amministrazione di Webidoo, Etisalat UAE Trade Connect e altre società, attraverso un approccio visionario e strategico unito a straordinarie capacità di esecuzione, nel suo ruolo di COO, sta guidando la strategia di turnaround in InvestBank, UAE.

Ha conseguito un dottorato di ricerca nell’ambito della accettazione e diffusione delle criptovalute all’Università di Abu Dhabi, un EMBA presso il MIP-Politecnico di Milano, Italia, e un Master in Mercati e Strategie d’Impresa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia.

È autore del libro: “Pagamenti elettronici. Dal baratto ai portafogli digitali” (2016, goWare) e numerosi articoli di ricerca pubblicati su giornali scientifici.