Oltre il semplice monitoraggio, dalle grandi strutture sanitarie alle piccole cliniche, la video intelligence di Milestone rivoluziona prestazioni, sicurezza e assistenza, coniugando capacità avanzate di elaborazione dati e intelligenza artificiale
Che si tratti di un grande ospedale o di una clinica regionale, di un piccolo centro di riabilitazione o di una casa di riposo, le piattaforme software di gestione video (VMS) permettono di analizzare i dati in modo profondo, rapido e preciso, fornendo al contempo una tecnologia di monitoraggio remoto dei pazienti e un sistema di notifica automatica in caso di rilevamento di incidenti. XProtect di Milestone Systems è la soluzione allo stato dell’arte in questo campo: un software aperto, completamente personalizzabile, sempre attivo per analizzare le immagini registrate e sempre pronto a far scattare un allarme se un problema richiede attenzione. Il sistema “tutto in uno”, connesso e facile da usare. «A fronte anche di tante iniziative in corso a livello europeo – a cominciare dagli obiettivi fissati dal Next Generation, il piano che ha destinato fondi europei alla sanità digitale – siamo nel bel mezzo di un processo di rivoluzione del mondo della sanità, con tante iniziative in corso contemporaneamente» – spiega Jaime Durbàn Diez de la Cortina, business development manager Healthcare EMEA di Milestone Systems.
Il settore sanitario italiano è pronto a sfruttare i vantaggi derivanti dall’uso sempre più pervasivo del digitale e a implementare su larga scala le innovazioni che si trovano all’intersezione tra medicina, assistenza sanitaria, automazione e nuovi stili di vita? In Italia, con il PNRR e il focus sulla digitalizzazione della sanità, le tecnologie future disponibili per gli ospedali vedranno un cambiamento significativo nel prossimo decennio. Complice anche la pandemia di COVID-19, la sanità negli ultimi anni è diventata una delle principali preoccupazioni per l’Unione europea nel suo complesso e i singoli stati membri. In questo scenario, la tecnologia video emerge sempre di più come uno tra gli strumenti più potenti da sfruttare a vantaggio delle strutture sia pubbliche che private.
BEYOND SECURITY
Uno degli obiettivi del PNRR è la modernizzazione e digitalizzazione dei sistemi sanitari del nostro Paese. Nello specifico, le misure includono l’adozione di nuove tecnologie per migliorare gli ospedali, l’assistenza domiciliare e i servizi di telemedicina. Sono molti gli aspetti su cui la tecnologia video può aiutare a raggiungere gli obiettivi del piano, spingendosi “beyond security”, e arrivando ben oltre la semplice sorveglianza o monitoraggio: tra questi, per esempio, la telemedicina e le consultazioni virtuali, l’educazione e la formazione sanitaria, la telediagnostica o la guida durante le procedure chirurgiche. Al di là delle potenzialità della tecnologia video, in un contesto di carenza di personale su scala globale, una cosa è certa: gli ospedali hanno bisogno di tecnologie non solo performanti – e cioè che restituiscano risposte in tempi estremamente rapidi – ma anche integrate tra loro e facilmente integrabili nella quotidianità e nei processi lavorativi del personale medico e sanitario.
«La nostra piattaforma video ha un DNA radicato nell’apertura, nell’adozione di standard e, soprattutto, nell’integrazione, caratteristiche che permettono alla soluzione di rendersi centralizzata e facile da gestire, adattandosi alle esigenze specifiche degli operatori, siano essi medici, infermieri o personale addetto alla sicurezza» – spiega Jaime Durbàn Diez de la Cortina. L’obiettivo ultimo è sicuramente quello di massimizzare gli investimenti e di sfruttare ciascuna tecnologia al suo massimo potenziale». Gli ambiti applicativi della tecnologia di video intelligence per scopi medici all’interno di una struttura sanitaria sono davvero molteplici: dai servizi generali alla sicurezza del personale, fino al suo utilizzo nei reparti – come quelli psichiatrici, le unità di terapia intensiva o le aree di isolamento.
Le immagini riprese dalle telecamere vengono utilizzate non solo dai responsabili della sicurezza e dal personale IT, ma anche dagli operatori sanitari. «In pratica – continua Jaime Durbàn Diez de la Cortina – è cambiata completamente la prospettiva con cui si guarda alle potenzialità del video, perché si è passati dal concetto di monitoraggio e prevenzione, a quello di restituzione di dati e analisi in chiave futura, dove uno scopo si è sommato all’altro ed è stato consolidato all’interno di un unico dispositivo. E questo per rispondere a un obiettivo specifico: soddisfare contemporaneamente esigenze diverse, di operatori diversi. In altre parole, utilizzo efficiente della tecnologia, che si traduce anche in ottimizzazione degli investimenti, in un contesto di finanziamento limitato».
COSA CI RISERVA IL FUTURO?
È indubbio che il video stia vivendo una rivoluzione a 360 gradi, spinto dall’inarrestabile progresso dell’intelligenza artificiale e dell’IoT. Queste tecnologie stanno aggiungendo nuove dimensioni, prospettive e potenzialità all’uso delle immagini. Le telecamere diventeranno sempre più occhi dedicati alla sicurezza e alla cura dei pazienti, fornendo dati preziosi che permetteranno ai professionisti sanitari non solo di ottimizzare tempi e prestazioni, ma anche di intervenire con maggiore tempestività nella diagnosi e nelle cure. Inoltre, consentiranno di prevenire incidenti, rilevando immediatamente eventuali cadute dei pazienti che potrebbero causare lesioni gravi, identificando aggressioni al personale, gestendo le folle nelle sale d’attesa, garantendo eliporti e ingressi delle ambulanze non ostruiti, e monitorando in tempo reale la disponibilità delle sale operatorie. Tutto questo a vantaggio di infermieri, medici, pazienti e loro caregiver.
L’ultima, ma anche più importante faccia della questione – continua il manager di Milestone – rimanda all’European Health Data Space, e cioè l’ecosistema composto da regole, standard e pratiche comuni (nonché infrastrutture e modelli di governance) lanciato nel 2022 dalla Commissione europea per sostenere la libera circolazione (su base comunitaria) dei dati sanitari elettronici personali e costruire una struttura affidabile ed efficiente per l’impiego di questi dati per la ricerca, l’innovazione e l’attività normativa. «Come utilizzeremo i dati, mettendo il paziente nella condizione di prendere il controllo dei propri dati sanitari, è il punto focale di una missione a lungo termine che guarda a un’Europa in cui potremo andare ovunque portando con noi i dati personali di cui siamo proprietari».
Il rischio di dispersione, rispetto a questo obiettivo, è elevato. «L’aspetto più critico è la centralità del paziente» – spiega l’esperto di Milestone. «Per raggiungere il risultato occorre focalizzarsi sulle tecnologie che permettono di raccogliere e analizzare i dati veramente utili per raggiungere i risultati prefissati».