L’IA disegna il futuro delle risorse umane

L’IA disegna il futuro delle risorse umane

Con HAL, Aubay ha realizzato una piattaforma di gestione predittiva per le HR e il benessere in azienda

Il rischio dell’intelligenza artificiale è quello di ridurre la tecnologia a semplice buzz word, figlia delle strategie di marketing. Eppure, sono decine gli esempi che dimostrano come l’IA abbia già migliorato molti processi aziendali, tra cui quelli relativi alle risorse umane. Automatizzare le operazioni non è solo questione di velocità ma anche un modo per liberare l’HR da compiti ripetitivi, spostando le expertise verso attività a maggior valore. Ma Aubay nello sviluppo di HAL, una piattaforma di intelligenza artificiale a supporto delle risorse umane e dell’organizzazione societaria, è andata oltre tale aspetto, arricchendo lo strumento con analisi predittive che permettono di identificare le decisioni sul futuro in largo anticipo.

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“La domanda che oggi ci si pone, dinanzi all’IA, è se essere entusiasti o prudenti con questi modelli. Se si utilizza in modo corretto e bilanciato, l’IA diventa acceleratore di innovazione, tenendo comunque al centro il ruolo dell’uomo” sottolinea Paola Troccia, responsabile della formazione e della piattaforma HAL di Aubay. “L’IA può essere un vero e proprio catalizzatore utile a favorire un ambiente di lavoro che supporti le persone e l’intera organizzazione”.

In che modo? Partendo dal soddisfare una necessità comune: il far star bene i dipendenti riuscendo a creare un ambiente che mira alla crescita delle competenze in azienda, al woklife balance e al benessere. La sostenibilità aziendale, soprattutto negli ultimi anni, si è ampliata, abbracciando le tematiche di impatto dei flussi verso l’esterno ma anche quelli interni, modi e relazioni tra i lavoratori. Ed è qui che arriva il primo distinguo di HAL. “La soluzione permette di avere tutte le informazioni necessarie a disegnare un quadro complessivo della persona, con informazioni puntuali sulle sue aspettative, leve motivazionali e con un occhio anche al livello globale, individuando eventuali colli di bottiglia nei processi o nelle relazioni all’interno del contesto organizzativo” prosegue Troccia. “Il fine è sfruttare adeguatamente gli algoritmi per evidenze predittive sull’andamento della carriera di una persona, sull’engagement e retention, sui piani di successione. Con l’obiettivo di migliorare il rapporto con i colleghi favorendone il legame con l’azienda”.

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A differenza di quanto accadeva in passato, HAL oltre che digitalizzare e automatizzare i processi dell’HR, permette di riconoscere i gradi di insoddisfazione, supportando al contempo la crescita professionale delle risorse. “Si riesce ad avere un quadro completo, nel tempo, delle competenze acquisite da una persona e del gap che la distanzia dal raggiungere un livello successivo. HAL crea dei percorsi di apprendimento personalizzati, per una vera e propria employer experience del dipendente. In tal modo, la risorsa può sfruttare HAL come un assistente di carriera per la sua evoluzione e l’acquisizione di nuove skill”.

Da un lato il beneficio per il lavoratore, dall’altro per chi gestisce il capitale umano. L’HR e i responsabili possono beneficiare di ulteriori dati che aiutano a diminuire il tasso di abbandono dei collaboratori, in un’era in cui è ancora forte la cosiddetta “great resignation”, la tendenza alle dimissioni, spesso inattese. “Prevenire il futuro non è magia ma la risposta alle percentuali probabilistiche che derivano dai dati. Gli algoritmi che potenziano HAL permettono di incrociare i dati storici di un reparto di risorse umane riguardo a più livelli di gestione, così da fornire trend individuali e generali, anche con sei mesi di anticipo. La predizione, derivata da fattori di rischio ottenuti da modelli precedenti, permette di risparmiare tempo, identificando le decisioni migliori in largo anticipo e garantendo un processo decisionale equo e oggettivo che determina un alto livello di benessere in azienda”.

L’etica dei dati

Tutti i contenuti di HAL sono sviluppati da un team multidisciplinare all’interno del Centro di Competenza Digital & Architecture di Aubay, che in sinergia con l’HR garantisce la validazione della piattaforma e la riduzione dei bias. Da questo punto di vista, HAL non è solo innovazione tecnologica ma anche etica nella creazione dei contenuti HR, nello sviluppo tecnico e nella fase di testing. Gli algoritmi vengono regolarmente verificati attraverso un minuzioso controllo sistematico che garantisce equità ed equilibrio dei dati per aumentare la diversità ed inclusione in azienda.

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HAL integra al suo interno una rete neurale che opera in regime di continuo apprendimento, un approccio utile ad aggiornare costantemente le informazioni e i KPI che più servono al singolo o all’impresa.

La piattaforma nasce per le aziende ed è nativamente integrabile con tutti i sistemi gestionali. Il plus di Aubay è, oltre la consulenza direzionale IT, anche la consulenza specifica sulle Risorse Umane, campo nel quale Aubay ha assunto un ruolo cardine come portatore di innovazione tecnologica ad alto valore aggiunto anche per il mondo HR.

Oltre alle aziende, la piattaforma può essere utilizzata dalle società di consulenza HR che attraverso HAL possono erogare in modo digitale e innovativo i loro servizi di selezione, formazione e sviluppo verso i loro clienti.