La tappa italiana del tour globale di Microsoft è stata un’occasione per parlare delle novità in tema di intelligenza artificiale introdotte nell’ultimo anno, nonché del ruolo sempre più centrale che queste rivestiranno nel mercato
«La tecnologia, senza le persone, non ha alcun valore intrinseco». È questo il messaggio più volte ribadito dal colosso di Redmond a proposito di Microsoft Copilot: l’intelligenza artificiale non dev’essere percepita come uno strumento atto a sostituire la componente umana, bensì come un qualcosa che possa implementarla ed elevarne il lavoro sotto molteplici punti di vista. Un concetto ripreso anche dall’executive vice president e chief commercial officer di Microsoft Judson Althoff, secondo cui la crescita esponenziale dell’uso dell’AI da parte delle aziende in tutto il mondo altro non è che uno step naturale in un percorso di crescita. «Negli ultimi dieci anni», spiega, «siamo passati dalla cloud migration alla trasformazione digitale, fino ad arrivare oggi all’AI. Negli ultimi mesi in particolare l’accelerazione è stata fortissima e il modo in cui i clienti si approcciano a questa tecnologia è cambiato radicalmente: da una prima fase in cui l’AI era percepita alla stregua di un giocattolo, si è passati a diffidarne e quasi a temerla. Fino ad approdare al momento attuale, in cui i sentimenti che prevalgono sono la curiosità e l’eccitazione per tutte le rivoluzioni che essa può portare».
Un mercato vasto e in continua espansione
Visione corroborata dai dati presentati dalla SDA Bocconi School of Management: stando alle proiezioni, nell’arco di 8 anni il mercato dell’AI supererà il valore di 400 miliardi di dollari, con un tasso di crescita superiore al 37% e un impatto positivo del +26% sul PIL globale. Uno scenario in cui «l’obiettivo principale di Microsoft», continua Althoff, «rimane quello di conferire un valore pragmatico al nostro prodotto. Come? Integrando con sempre più successo Copilot, costruendo e rinforzando un ecosistema e un network lavorativo, differenziando le applicazioni dell’AI in base alle necessità specifiche dei vari settori, grazie a strumenti come Copilot Studio. Se un tempo la missione originale promossa da Bill Gates era porre un computer su ogni singola scrivania, penso che nel giro di cinque anni sarà quella di mettere l’AI a disposizione di ogni singolo lavoratore». Un esempio tangibile dell’impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo per Microsoft si può ricavare dai numeri relativi al costumer service: a fronte di 75 milioni di segnalazioni di incidenti annuali per un costo stimato di oltre 4 miliardi di dollari, solo nell’ultimo anno l’uso dell’AI ha permesso di risparmiare più di 100 milioni. Naturalmente, la fiducia del cliente rimane una delle priorità assolute e proprio allo scopo di tutelarne i dati, Microsoft continua a spingere sulla “Secure Future Initiative”, con l’introduzione di Copilot for Security in risposta alle minacce esterne sempre più frequenti.
Il momento ideale per provare è adesso
Gli esempi di aziende italiane partner di Microsoft che stanno già facendo uso delle novità introdotte in tema di AI generativa sono sempre più frequenti: Saipem, Gruppo MESA e Intesa SanPaolo sono solo alcuni dei nomi più illustri. Oggi il 70% dei lavoratori in azienda porta con sé qualche tipo di AI generativa, percentuale che sale fino all’80% nel caso delle PMI. «Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo fenomeno», commenta il CEO di Microsoft Italia Vincenzo Esposito, «il cosiddetto BYOAI, o “Bring your own AI”, naturale successore del “Bring your own device” che aveva preso piede negli anni passati. È sintomo di una crescente domanda per l’uso dell’intelligenza artificiale nel nostro mercato, dove quest’ultima può fare la differenza anche sopperendo alla scarsezza di risorse. Si tratta di una tecnologia diversa, che stravolge le regole dell’interazione tra uomo e computer, con chiari benefici per la produttività e il lavoro in team. In 8 mesi abbiamo collaborato a più di 400 progetti con oltre 300 aziende differenti e l’81% di questi è attualmente guidato dai nostri partner. Le innovazioni sono disponibili e accessibili, l’AI generativa non può che migliorare negli anni a venire e il potenziale di ritorno è altissimo: per chi ancora non l’ha fatto, è il momento ideale per provare».