NetApp, la società di infrastrutture dati intelligenti, ha pubblicato il suo secondo report annuale dal titolo “Cloud Complexity Report”.
In esso sono analizzate le esperienze dei principali player tecnologici globali, che implementano l’intelligenza artificiale su larga scala. Viene mostrato, inoltre, un netto contrasto tra i leader del settore e le realtà che ritardano nell’implementare soluzioni di questo tipo. Il report di quest’anno fornisce approfondimenti globali sui progressi, sulla preparazione, sulle sfide e sullo slancio rispetto al rapporto dell’anno scorso, su cosa è possibile imparare sia dai leader in ambito AI che da coloro che non l’hanno ancora implementata e sul ruolo fondamentale di un’infrastruttura dati unificata nel raggiungimento del successo aziendale.
“L’AI è valida tanto quanto i dati che la alimentano”, ha affermato Davide Marini, Country Manager Italia NetApp “Sia i leader dell’AI che chi è rimasto indietro nell’applicarla ci mostrano che in un ambiente IT prevalentemente ibrido, più i dati sono unificati e affidabili, maggiore è la probabilità che le iniziative di AI abbiano successo.”
Esiste un divario significativo tra i leader dell’AI e le realtà che sono rimaste indietro nell’implementare soluzioni AI
Il report ha rilevato una chiara divisione tra leader e “ritardatari nell’adozione dell’AI” in diverse aree, tra cui:
- Paesi: il 60% dei paesi leader nel settore dell’intelligenza artificiale (India, Singapore, Regno Unito, Stati Uniti) ha progetti di intelligenza artificiale operativi o in fase pilota, in netto contrasto con il 36% dei paesi in ritardo di intelligenza artificiale (Spagna, Australia/Nuova Zelanda, Germania, Giappone).
- Industrie: il mercato IT è in testa con il 70% dei progetti di intelligenza artificiale operativi o in fase pilota, mentre i servizi bancari e finanziari e il settore manifatturiero seguono rispettivamente con il 55% e il 50%. Tuttavia, il settore sanitario (38%) e quello dei media e intrattenimento (25%) sono in svantaggio.
- Dimensioni aziendali: le aziende più grandi (con più di 250 dipendenti) hanno maggiori probabilità di avere progetti di intelligenza artificiale in corso, con il 62% che segnala progetti avviati o in fase pilota, contro il 36% delle aziende più piccole (con meno di 250 dipendenti).
I Paesi leader nell’adozione dell’AI e i Paesi che non lo sono mostrano una differenza nel loro approccio a questa tecnologia:
- A livello globale, il 67% delle aziende nei paesi leader nel settore dell’intelligenza artificiale dichiara di disporre di ambienti IT ibridi, con l’India in testa (70%) e il Giappone in coda (24%).
- I leader dell’AI riportano più frequentemente vantaggi derivanti dall’intelligenza artificiale, tra cui un aumento del 50% dei tassi di produzione, del 46% nell’automazione delle attività di routine e un miglioramento del 45% nell’esperienza del cliente.
“L’ascesa dell’intelligenza artificiale sta inaugurando una nuova era che definiamo come “Disrupt or Die”, ha affermato Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering di NetApp Italia. “Le imprese data-ready che collegano e unificano ampi set di dati strutturati e non strutturati in un’infrastruttura dati intelligente sono nella posizione migliore per risultare vincitori nell’era dell’intelligenza artificiale”.
Chi non ha ancora adottato sistemi con l’intelligenza artificiale deve accelerare l’innovazione per rimanere competitivo
Nonostante la situazione, si registrano notevoli progressi tra le due categorie di aziende (cioè tra chi ha già adottato sistemi con l’AI e chi no) nel preparare i propri ambienti IT all’intelligenza artificiale, ma la finestra per recuperare il divario si sta chiudendo rapidamente.
- Un numero significativo di aziende nei paesi in ritardo nello sviluppo dell’intelligenza artificiale (42%) ha ottimizzato i propri ambienti IT per l’AI, tra cui Germania (67%) e Spagna (59%)
- Le aziende in alcuni paesi in ritardo di intelligenza artificiale riferiscono già di aver riscontrato i vantaggi di un’infrastruttura dati unificata, come ad esempio:
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- Condivisione dei dati più semplice: Spagna (45%), Australia/Nuova Zelanda (43%), Germania (44%)
- Maggiore visibilità: Spagna (54%) e Germania (46%)
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I costi IT e la sicurezza dei dati si profilano come le principali sfide, ma non impediranno il progresso dell’intelligenza artificiale
L’aumento dei costi IT e la garanzia della sicurezza dei dati sono le due sfide più grandi nell’era dell’intelligenza artificiale, ma non ne bloccheranno il progresso. Invece, i leader dell’AI snelliranno altre operazioni IT o riallocheranno i costi da altre parti dell’azienda per finanziare le iniziative di intelligenza artificiale.
- I leader dell’intelligenza artificiale aumenteranno anche le operazioni cloud (CloudOps), la sicurezza dei dati e gli investimenti nell’intelligenza artificiale nel corso del 2024, con il 40% delle grandi aziende che afferma che i progetti di intelligenza artificiale hanno già aumentato i costi IT
- Anno dopo anno, il rischio per la sicurezza informatica è rimasta la preoccupazione principale per i leader, con un aumento del 16%, passando dal 45% al 61%, mentre tutte le altre preoccupazioni sono diminuite
- Per gestire i costi dei progetti di intelligenza artificiale, il 31% delle aziende a livello globale sta riallocando fondi da altre aree di business, con India (48%), Regno Unito (40%) e Stati Uniti (35%) a guidare questa tendenza.
Sicurezza, intelligenza artificiale e CloudOps guidano gli investimenti nel cloud nel 2024
Man mano che le aziende globali aumentano gli investimenti, fanno sempre più affidamento sul cloud per supportare i propri obiettivi.
- Le aziende hanno riferito che prevedono di aumentare le implementazioni cloud basate sull’intelligenza artificiale del 19% dal 2024 al 2030.
- L’85% dei leader dell’AI prevede di migliorare l’automazione CloudOps nel prossimo anno.
- Aumentare gli investimenti nella sicurezza dei dati è una priorità globale, con un aumento del 25% dal 33% nel 2023 al 58% nel 2024.