Facebook è ancora fucina per le teorie del complotto

Facebook è ancora fucina per le teorie del complotto

Ricerca indipendente individua oltre 200 gruppi che si organizzano sul social per azioni armate

Facebook è stato focolaio di teorie del complotto e di pericolose organizzazioni nei momenti critici, come gli oltre 650.000 post che contestavano la vittoria del presidente Biden dopo le elezioni americane del 2020 e l’insurrezione del 6 gennaio del 2021. Un nuovo rapporto pubblicato per la prima volta da Wired mostra una pericolosa tendenza sul social, identificando circa 200 gruppi e profili sulla piattaforma che organizzano attività di milizia a livello globale. La ricerca, condotta dal Tech Transparency Project, ha scoperto che questi gruppi hanno legami con organizzazioni come la rete di milizie Three Percenters, soprannominata da Meta come un “gruppo di persone armate” nella sua lista di individui e organizzazioni pericolose stilata nel 2021. Katie Paul, direttrice del Tech Transparency Project, ha osservato centinaia di questi gruppi e persone notando una maggiore organizzazione adesso rispetto al passato. “Molti di questi gruppi non sono più divisi in milizie localizzate, ma si tratta di coalizioni vere e proprie” ha detto Paul a Wired. “Facebook rimane il più grande luogo di ritrovo per gli estremisti dove poter creare un’ampia rete e indirizzare gli utenti verso chat più private, anche sulla piattaforma, con cui pianificare azioni e coordinarsi, a quanto pare impunemente”. 

Il Tech Transparency Project ha scoperto che gli utenti cercano “patrioti attivi” per discutere di ideologia antigovernativa, partecipare a riunioni e seguire addestramenti al combattimento. Quest’ultimo filone si presta a un tema comune: essere pronti a opporsi o addirittura a entrare in guerra contro nemici come le drag queen, gli studenti universitari filo-palestinesi e il governo stesso. Un post recente dell’amministratore di un gruppo chiamato Pennsylvania Light Foot, che conta oltre 1.000 membri, recita: “Alla luce della violenza e dell’incertezza nel mondo, della crisi conseguita al Covid-19, dei disordini civili e del rischio di attacchi terroristici e calamità naturali, vogliamo dotare i nostri membri della capacità di difendersi, che si tratti di un rapinatore per strada o di un soldato straniero”. Questi sentimenti trovano eco in altri organizzatori estremisti su Facebook. Meta ha tentato di creare una facciata di azione e trasparenza. Nel 2019 ha lanciato l’Osservatorio di revisione indipendente, che si appresta, stando al Washington Post, a eseguire parecchi licenziamenti. Inoltre, Meta chiuderà CrowdTangle, uno strumento acquistato nel 2016 che ha permesso a giornalisti e accademici di vedere come le teorie del complotto e le false informazioni si muovevano su Facebook e sul suo sito gemello Instagram, spesso mettendo in mostra i difetti di entrambe.

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