Contante metodo di pagamento più inquinante per il 59% della popolazione italiana

Contante metodo di pagamento più inquinante per il 59% della popolazione italiana

Secondo Minsait Payments il 59% degli italiani associa il contante a un maggiore impatto ambientale, seguito dai pagamenti con carta fisica (50%) e, in misura minore, dai pagamenti con digital wallet, considerati non sostenibili dal 41% degli utenti

Il 52% della popolazione bancarizzata italiana sarebbe disposta a pagare solo con mezzi digitali e il 59% associa il contante a un maggiore impatto ambientale, seguito dai pagamenti con carta fisica (50%) e, in misura minore, dai pagamenti con digital wallet, considerati non sostenibili dal 41% degli utenti. Queste le evidenze del 13° Rapporto sulle Tendenze dei Mezzi di Pagamento, presentato da Minsait Payments, sull’impatto sociale e ambientale dei mezzi di pagamento.

Secondo lo studio, con l’aumentare dell’età degli utenti, diminuisce la percentuale di coloro che ritengono che il contante sia uno dei mezzi di pagamento con il maggiore impatto ambientale. In Europa, quindi, con l’invecchiamento della popolazione, ci sono ancora riserve nell’abbandono del contante che, ad esempio, in Italia è ancora il mezzo di pagamento preferito dal 37% della popolazione.

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Cambiamento nella percezione pubblica e nell’adozione delle tecnologie

L’eliminazione dei sistemi cartacei, come le ricevute e le fatture, ha segnato una svolta verso operazioni più ecologiche. Le transazioni digitali non solo semplificano la gestione finanziaria, ma eliminano anche la necessità di carta, contribuendo in modo significativo alla riduzione della deforestazione e del consumo di risorse naturali.

Tra i dati rilevanti estratti dal rapporto, spicca l’egemonia della carta di debito, che continua a essere il mezzo di pagamento più posseduto in tutti i Paesi analizzati, con quote superiori al 90%, tranne che in Italia, che occupa il penultimo posto con l’84%, seguita solo dalla Colombia (80%).

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Oltre alla preferenza degli utenti per questo strumento di pagamento, è aumentato l’uso di carte realizzate con materiali biodegradabili o riciclati. Questa tendenza non solo promuove il riciclo e il riutilizzo dei materiali, ma rappresenta anche una valida alternativa alle carte di plastica tradizionali, che possono impiegare centinaia di anni per decomporsi.

Inoltre, si è assistito a un’avanzata inarrestabile della carta virtuale che ha superato la modalità prepagata per estendersi alle carte di credito e, soprattutto, di debito. A livello aggregato, considerando carte fisiche e virtuali, l’Italia domina a livello mondiale per quanto riguarda il possesso di carte prepagate: il 64% della popolazione dichiara di averne almeno una.

Misure ambientali insufficienti

Il rapporto di Minsait Payments parla anche di un notevole cambiamento nella percezione pubblica dell’impatto ambientale dei diversi metodi di pagamento. Si è assistito a un calo del rischio percepito, che potrebbe influire sulla disponibilità dei consumatori ad adottare pratiche più sostenibili, sebbene i pagamenti digitali siano ancora preferiti per il loro minore impatto ambientale.

Alcune misure che gli utenti italiani adotterebbero a tal fine sono: l’eliminazione di ricevute cartacee (68%); l’utilizzo di carte di pagamento realizzate con materiali sostenibili (64%); la richiesta di informazioni sulle emissioni di CO2 e sull’impatto ambientale dei pagamenti effettuati (55%); l’effettuazione di pagamenti solo con mezzi digitali (52%); e, infine, l’eliminazione del contante nelle transazioni (44%).

Il contesto dei pagamenti digitali e la loro prospettiva sociale e ambientale sono analizzati in modo approfondito in questo nuovo studio di settore di Minsait Payments. Preparato in collaborazione con Analistas Financieros Internacionales (AFI), il rapporto raccoglie le opinioni di oltre 4.800 utenti internet bancari in Spagna, Italia, Portogallo, Regno Unito e America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Perù e Repubblica Dominicana).

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