Integrazione IT/OT, privacy e sovranità digitale impattano su oltre la metà degli SDG dell’Agenda 2030. Presentato il nuovo rapporto su sostenibilità e cybersecurity, realizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale con il contributo di Gyala
In un mondo dove il digitale permea ogni aspetto della vita sociale ed economica, è fondamentale riconoscere che ogni interazione – aziendale, istituzionale o personale – è profondamente radicata nel digitale. «Questa realtà incrementa esponenzialmente la superficie d’attacco dei sistemi, rendendo la cybersecurity una componente essenziale di ogni strategia di digitalizzazione» – spiega Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. «Parallelamente, la sostenibilità, emerge come un imperativo globale: tutti gli attori della società, dalle aziende ai governi, fino ai singoli individui, sono chiamati a contribuire a questo obiettivo. Questi due temi, oggi sempre più importanti, sono solo apparentemente distanti tra loro». Ne è convinta la Fondazione per la Sostenibilità Digitale che, insieme a Gyala, ha realizzato il rapporto “Sostenibilità e cybersecurity”, presentato il cinque marzo alla Sala Stampa della Camera dei Deputati. Il documento esplora le intersezioni tra sicurezza digitale e sostenibilità – nelle sue dimensioni ambientali, economiche e sociali – ed è il risultato di un’analisi condotta attraverso focus group comprendenti una vasta rappresentanza di esperti, tra cui CISO, CIO, docenti e ricercatori universitari.
Nel rapporto, sono emerse tre aree tecnologiche prioritarie che impattano su oltre la metà degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030. La prima è quella dell’integrazione IT/OT: con lo sviluppo delle tecnologie IoT, è infatti sempre più importante garantire l’integrazione tra le componenti digitali dell’IT e quelle fisiche dell’OT, e ciò può avere forti impatti su diversi SDG e sulle caratteristiche specifiche della sicurezza in termini di sostenibilità. Dalla ricerca emerge come in quest’area i maggiori impatti siano percepiti in relazione alla sostenibilità ambientale: gli intervistati ritengono quindi che l’integrazione IT/OT sia fondamentale per supportare i processi legati alla salvaguardia dell’ambiente, anche in relazione alla tenuta delle infrastrutture critiche e al loro valore economico. Il settore più rilevante per l’integrazione IT/OT è considerato quello medico (SDG 3), ma analogamente importante è il settore energetico (SDG 7) con la gestione delle reti smart grid, fondamentali nella gestione delle fonti rinnovabili, nelle loro diverse componenti. La seconda area è quella della privacy: la sicurezza informatica, in un contesto di sostenibilità, va infatti perseguita nel rispetto della privacy degli utenti, e rappresenta al tempo stesso un importante strumento di sostenibilità.
Dai risultati della ricerca si evidenzia come l’azione sulla quale c’è il maggiore livello d’accordo nelle valutazioni riguarda un elemento collegato all’SDG 3, quello della salute e del benessere per le persone: per il 62% degli intervistati, infatti, la sicurezza del paziente va gestita nel pieno rispetto della sua privacy. Infine, la terza area è quella della sovranità digitale: le modalità con cui uno stato regola ed esercita il governo della tecnologia e dei servizi usati all’interno del perimetro nazionale vede nella sicurezza informatica un elemento di grande criticità e, contestualmente, rappresenta un tema centrale in termini di sostenibilità. In quest’area, si rileva un elevato livello d’accordo (60%) sul fatto che i paesi debbano investire in cybersicurezza, favorendo gli attori nazionali e, con una percentuale pressoché analoga (57%), si ritiene che per garantire la sostenibilità sia necessario che le aziende che forniscono sistemi e soluzioni per la cybersecurity siano indipendenti da ingerenze di stati esteri.
Sono quindi molti i punti di contatto tra cybersecurity e sostenibilità. L’obiettivo del report è proprio quello di sottolineare l’importanza di stabilire priorità chiare all’intersezione di questi due ambiti. In questo contesto, sicurezza e sostenibilità non sono più elementi distinti, ma diventano complementari, orientandosi entrambi verso lo sviluppo di una società migliore.