L’azienda, illustrando i dati del 2023 e gli obiettivi futuri, conferma l’importanza del modo di approcciarsi alla trasformazione digitale per continuare a crescere e confermarsi player di riferimento
20 anni di esperienza nel settore, 250 dipendenti e un fatturato di oltre 42 milioni di euro. Sono questi i numeri che SB Italia può vantare oggi, certificati anche dall’inserimento in classifiche prestigiose al fianco di veri e propri colossi globali: per il sesto anno consecutivo il suo nome è comparso all’interno della IDC Top 100 Software & Servizi, e per il terzo anno di fila l’azienda viene citata tra i Best Performer stilati da Corriere Economy.
«Difficilmente avrei potuto immaginarlo all’inizio del mio percorso professionale», racconta il CEO Massimo Missaglia. «Ricordo ancora il giorno in cui IBM annunciava il primo personal computer. Noi siamo nati nel 2004 e all’inizio non eravamo che una ventina di persone, poi ci siamo progressivamente allargati fino ad assestarci sulle dimensioni più tipiche di una software house. Ma non abbiamo mai ragionato per quantità, il focus è sempre stato la massima specializzazione di ogni singola risorsa». O in altre parole, la qualità. Filosofia che SB Italia ha trasferito dalle persone alle soluzioni offerte, tanto per il settore pubblico quanto per quello privato, tanto nelle innovazioni per il business quanto nei servizi IT.
Parola chiave: trasversalità
Nel corso dell’ultimo anno, SB Italia ha confermato gli accordi con i propri clienti storici e ne ha visto impennare il numero grazie a oltre 160 nuovi ingressi. Un successo che Missaglia spiega con la natura dell’offerta dell’azienda, che attualmente sul mercato non si scontra con altri competitor. «Il nostro pacchetto si distingue proprio perché propone una digitalizzazione trasversale per l’intero processo, dalla documentazione, al workflow, all’archiviazione dei dati. E soluzioni semplici per grandi problemi, basti pensare alla firma elettronica che abbiamo introdotto con la piattaforma Agilesign: è un prodotto sul quale spingiamo molto, perché abbiamo riscontrato una forte necessità da parte delle aziende di tutti i settori di snellire e ottimizzare determinati passaggi. Non procediamo per cluster industriali, bensì per cluster di processo».
Una strategia che ha portato SB Italia a trasformarsi da realtà regionale a nazionale, nonché a mettere nel mirino una graduale espansione all’estero per il futuro: oltre a mantenere le performance dell’anno passato e a portare il fatturato a 47 milioni, tra i piani per il 2024 c’è anche l’approdo in altri paesi con l’acquisizione di target già fisicamente presenti sul luogo. Frontiere, queste ultime, dove l’applicazione dell’IA nell’utilizzo delle informazioni promette di rivestire un ruolo di primo piano.
Investire sulle persone, dal cliente alla risorsa interna
«La trasformazione digitale è un momento storico, si può definire come la nuova rivoluzione industriale» commenta Vincenzo Meduri, Group CIO di Mondadori, che da oltre 10 anni figura tra i partner più prestigiosi di SB Italia. «In questo scenario la sfida comune è trovare il modo di continuare a lavorare innovandosi e per questo dati e security diventano sempre più fondamentali. La nostra collaborazione è iniziata con la gestione del documentale ed è rimasta salda nell’era del cloud, perdurando di fatto attraverso un’intera epoca informatica». E gran parte del merito va proprio al ruolo della persona, su cui SB Italia continua a investire. «Coltiviamo e puntiamo sulle nostre risorse interne proprio perché crediamo nell’importanza di una cultura collettiva che vada anche oltre il lavoro» conclude Natasha Perfetti, responsabile marketing di SB Italia. «Non si può fare a meno di formazione continua e recruiting mirato per far fronte alla costante evoluzione del mercato. E in questo processo non vanno dimenticati valori centrali come l’equità e la diversità».