La soluzione di AI generativa progettata dal colosso di Redmond per supportare i professionisti della sicurezza informatica nel rilevare e contrastare le minacce diventa disponibile per tutte le aziende italiane
Otto trilioni di dollari. È la stima di quanto oggi frutti il cybercrime, una cifra monstre che di fatto colloca questo fenomeno al terzo posto tra le più potenti economie globali, alle spalle unicamente di Stati Uniti e Cina. E ancor più spaventosa è la velocità esponenziale con cui questo dato cresce, più che doppia rispetto a quella delle economie “reali”: nel 2027, di questo passo, si attesterà su un valore superiore ai 24 trilioni di dollari, il triplo rispetto a ora. In un simile scenario è inevitabile che la ricerca di nuove soluzioni per garantire la sicurezza informatica sia sempre più necessaria. Ed è proprio in quest’ottica che Microsoft ha introdotto Copilot for Security, uno strumento che punta a sfruttare al massimo le potenzialità dell’AI generativa, integrandola con i prodotti già presenti sul mercato. «Si tratta della culminazione di un percorso sulla sicurezza», commenta Igor Salvoni, Cloud Solution Lead di Microsoft Italia, «intrapreso nel 2002 e passato attraverso il lancio di più di 300 diverse innovazioni in tale ambito». Copilot sfrutta una mole di dati giornaliera pari a 78 trilioni di segnalazioni elaborate da Microsoft per monitorare le possibili minacce e suggerire contromisure adatte, con la capacità di interagire con prompt di otto diverse lingue, tra cui l’italiano.
AI, una lama a doppio taglio?
«Oggi l’intelligenza artificiale è a tutti gli effetti la Terra Promessa, il posto ideale» spiega Csaba Deme, General Manager & Global Security Sales di Microsoft. «La velocità di sviluppo ha raggiunto l’apice assoluto, tutto è in continua evoluzione. Ma le sfide a cui far fronte rimangono tantissime, non ultima la carenza di talenti in questo settore». Perché se è vero che l’AI generativa può rappresentare una risorsa incredibile per chi lavora per difendere i sistemi di sicurezza, il risvolto della medaglia è che può fare lo stesso per chi invece cerca di violarli: anche i crimini informatici aumentano vertiginosamente di numero e divengono sempre più sofisticati. Tanto che al crescere della complessità delle infrastrutture segue ormai un equiparabile aumento del rischio, a causa del vastissimo numero di endpoint che possono ritrovarsi sotto attacco. «Per questo motivo», continua Deme, «riteniamo che la strada da percorrere sia quella di abbinare la forza dell’AI ad appositi strumenti end to end. Un’integrazione che porti all’automazione dei processi, restituendo l’iniziativa a chi difende e permettendo di continuare a concentrarci sulla prevenzione, prima ancora che sulla risposta»
Affiancare, non sostituire
«AI e sicurezza sono due punti fissi all’ordine del giorno per tutte le aziende», aggiunge Stefano Longo, Director & Sales Lead Cybersecurity di Microsoft Italia. «Copilot for Security – come si evince dal nome – è la sintesi di entrambi. Uno strumento che non vuole sostituire la figura esperta di sicurezza informatica, bensì affiancarla affinché possa svolgere al meglio il suo compito. In Italia solo il 5% dei professionisti dell’ICT lavora in ambito di cybersecurity e globalmente l’italiano è a malapena la ventisettesima lingua più parlata al mondo: eppure è tra le otto supportate da Copilot, un segnale davvero forte da parte di Microsoft. Copilot, nel suo progetto iniziale, era stato pensato per essere sfruttato quasi esclusivamente dai SOC, ma con nostro piacere si è rivelato uno strumento molto più duttile di quanto previsto». E i dati lo confermano: chi lo utilizza nella propria azienda ha riscontrato un aumento tanto nella velocità delle proprie analisi (+22%), quanto nell’accuratezza (+7% su tutti i processi), con un risparmio di tempo che si aggira sul 60% per le attività più di routine. Disponibile sia come prodotto standalone – con piattaforma autonoma – che integrato con altri strumenti, in Italia è già stato adottato in fase di lancio da diverse aziende: tra queste figurano Industrie De Nora, RINA, Gruppo Fincantieri e Gruppo Intesa Sanpaolo.