Ericsson ha unito le forze con quattro dei più grandi nomi della tecnologia mondiale per chiedere all’Europa di agire con urgenza su cinque aree strategiche per garantire la competitività della regione nell’economia digitale
Le cinque aziende – Ericsson, Nokia, IBM, Intel e Vodafone – affermano di voler garantire che in cima all’agenda della nuova Commissione Europea, che sarà formata dopo le elezioni del Parlamento Europeo di giugno 2024, vi siano le istanze di competitività digitale e connettività avanzata dell’Europa.
L’appello precede la riunione prevista il 19 aprile del gruppo D9+, composto da dodici ministri nazionali della digitalizzazione degli Stati membri dell’UE, che si terrà nel Castello di Dublino, in Irlanda, sotto la presidenza semestrale irlandese. Il gruppo si riunisce solitamente due volte l’anno.
Robert Condon, responsabile Government and Policy Advocacy di Ericsson in Europa, si è unito alle sue controparti in questa action-call, per sottolineare la necessità di realizzare un vero mercato unico digitale, affrontare il divario di investimenti nell’ambito della connettività digitale ed evitare di introdurre oneri normativi non necessari per le aziende che operano nell’ecosistema digitale.
“L’Europa deve cogliere l’opportunità di diventare leader globale nell’ambito dell’internet industriale, capitalizzando il potenziale delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, l’informatica quantistica e la connettività 5G Standalone”, ha dichiarato. “Gli Stati membri e l’UE devono collaborare con l’industria per promuovere lo sviluppo di un’infrastruttura digitale di livello internazionale e l’adozione di strumenti che aumentino la produttività e per garantire che il contesto normativo sia all’altezza del futuro.”
Le 5 richieste principali al mondo della politica europea sono le seguenti.
1. Accelerare lo sviluppo di un vero Digital Single Market
I decisori politici devono concentrarsi sull’attuazione coerente e omogenea delle normative esistenti sull’ecosistema digitale, lavorando per sfruttare il potenziale di un vero mercato unico digitale. Dovrebbero evitare di introdurre nuovi oneri normativi che rendano difficile per le società di telecomunicazioni accelerare l’implementazione delle reti o per le altre imprese adottare strumenti digitali.
2. Incentivare gli investimenti nella connettività avanzata
L’Europa ha bisogno di operatori di telecomunicazioni sani, con le dimensioni necessarie per investire nel 5G Standalone, nella fibra e, in futuro, nel 6G. Il quadro normativo per le telecomunicazioni deve essere modernizzato, anche attraverso un nuovo approccio ai controlli sulle fusioni e all’assegnazione dello spettro, che preveda licenze di più lunga durata e regole armonizzate tra gli Stati membri.
3. Regolamentare in modo diverso le tecnologie B2B e quelle rivolte ai consumatori
Gli obiettivi della politica europea dovrebbero concentrarsi sulla risoluzione dei fallimenti di mercato, sulla garanzia di condizioni di parità e sulla gestione dei rischi identificati per la società. Nel considerare la regolamentazione, si dovrebbe distinguere tra i fornitori di servizi B2B – che di solito operano in base ad accordi contrattuali ben funzionanti, con un accesso limitato ai dati dei clienti – e le aziende con prodotti o servizi rivolti ai consumatori.
4. Promuovere politiche che facciano crescere le aziende di valore/di fiducia in Europa.
Il contesto politico deve incoraggiare le aziende di comprovata affidabilità a crescere in Europa attraverso il commercio, le assunzioni e la ricerca. Anche la cooperazione tra Paesi che condividono le stesse idee, compresa la cooperazione transatlantica, rimane essenziale per sostenere un ambiente commerciale positivo.
5. Garantire che l’Europa sia pronta a raccogliere i benefici dell’informatica quantistica e dell’IA
L’era quantistica sarà tanto trasformativa quanto dirompente e porterà a scoperte in settori strategici come la sanità, la finanza e la logistica. Ma creerà anche nuove sfide per la sicurezza. I policy maker dovrebbero agire per prepararsi all’era quantistica, promuovendo fin dall’inizio la sperimentazione di applicazioni e implementazioni industriali, per favorire la resilienza delle supply chain e per incentivare gli investimenti del settore privato in Europa. Ci si dovrebbe anche concentrare sulla preparazione delle infrastrutture critiche per la migrazione a standard informatici sicuri a livello quantistico, e farlo nell’ambito della pianificazione a livello politico della cybersecurity: queste aree che meritano un particolare e maggiore sostegno da parte della R&S, e in questo contesto i meccanismi e processi di finanziamento della Ricerca e Sviluppo dovrebbero essere migliorati e coordinati meglio.