L’accusa arriva dagli Stati Uniti, che chiedono ad Elon Musk di agire per vietare l’uso militare della tecnologia
Secondo un rapporto del Wall Street Journal, i terminali Internet satellitari Starlink sono ampiamente utilizzati dalle forze russe in Ucraina. La pubblicazione indica che i particolari router, sviluppati da SpaceX, vengono utilizzati per coordinare gli attacchi nell’Ucraina orientale e in Crimea. Inoltre, potrebbero essere usati anche sul campo di battaglia per controllare droni e altre forme di tecnologia militare.
I terminali raggiungerebbero le forze russe attraverso una complessa rete di venditori sul dark web, nonostante il fatto che i dispositivi Starlink siano vietati nel Paese. Il WSJ ha seguito alcuni di questi venditori mentre contrabbandavano i terminali in Russia e si assicuravano persino che le consegne arrivassero in prima linea. Lo scorso febbraio erano emerse delle voci simili, con Musk che aveva prontamente negato la questione, suggerendo che la sua azienda avrebbe, in tal caso, disattivato i terminali utilizzati in territorio russo.
E, in effetti, Starlink ha la capacità di disabilitare singoli terminali, visto che il singolo prodotto include una tecnologia di geofencing che dovrebbe impedirne l’uso in paesi non autorizzati, anche se non è chiaro se i venditori del mercato nero possano aggirare questi ostacoli. I Democratici della Camera negli Stati Uniti hanno chiesto a Musk di agire, adottando misure per limitare l’uso della tecnologia in Ucraina sulla base che i terminali non sono mai stati destinati all’uso nei conflitti militari.
Kiev ha perso l’accesso a oltre 1.300 terminali Starlink nei primi giorni del conflitto, che erano stati inviati da Musk per consentire ai civili di restare collegati nel mezzo del conflitto a causa del quale anche le infrastrutture di telecomunicazione erano diventate inutilizzabili. Secondo quanto riferito, SpaceX aveva chiesto all’Ucraina di pagare 2.500 dollari al mese per mantenere operativa ciascuna unità, cifra che è lievitata fino a 3,25 milioni di dollari mensili. Un prezzo in linea con il piano premium dell’azienda. Vale la pena notare che SpaceX aveva, in prima battuta, donato più di 3.600 terminali al paese occupato.