ServiceNow, numeri in crescita e novità per le telco

ServiceNow apre due data center in Italia a Milano e Roma

L’azienda californiana cavalca una crescita del 23% e prosegue nell’ampliamento delle funzionalità GenAI con nuovi annunci dedicati al comparto delle telecomunicazioni

Con un anno alle spalle, decisamente proficuo – 8,7 miliardi di dollari il fatturato e un solido organico di 22mila persone, immune a tagli e ridimensionamenti – il leader mondiale di workflow digitali ServiceNow conta di raggiungere nei prossimi mesi quota 10 miliardi. L’andamento del business nel primo scorcio del 2024 lascia spazio alle migliori aspettative, complice un continuo investimento in ricerca e sviluppo, che quest’anno raggiungerà quota 1,6 miliardi di dollari, e la periodica introduzione di major release dei propri software per consolidare la presenza nei diversi comparti. In primo piano nell’offerta di tecnologia, l’intelligenza artificiale generativa.

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Bilanci e mercati

Al felice bilancio worldwide fa da specchio l’Italia. «Abbiamo chiuso il 2023 con un incremento in linea con la crescita globale», afferma Filippo Giannelli, area VP e country manager ServiceNow Italia. «Stiamo continuando ad assumere e a far crescere il team italiano. Abbiamo già una forte presenza in svariati mercati: dal finance all’insurance, dal manufacturing al luxury, all’industrial. Rispetto allo scorso anno abbiamo raddoppiato le risorse che si occuperanno della parte governance, un ambito per noi relativamente nuovo dove però abbiamo già registrato risultati straordinari». Il modus operandi per essere presente capillarmente nei vari mercati resta quello adottato finora con successo. «Ogni sei mesi forniamo nuove soluzioni di taglio verticale, approfondite ad hoc per i diversi ambiti. Abbiamo iniziato qualche anno fa nel campo finance e telco, proseguendo con il manufacturing, l’healthcare, l’industrial e così via».

Nuovi annunci

In questi giorni ServiceNow ha annunciato alcune novità che riguardano prevalentemente il settore delle telecomunicazioni. A partire dalla nuova soluzione Now Assist for Telecommunications Service Management, frutto dell’ampliamento della partnership che l’azienda di Santa Clara ha siglato con NVIDIA nel maggio scorso per lo sviluppo di funzionalità AI. «Questo nuovo prodotto introduce delle specifiche soluzioni GenAI per l’ambito telco», sottolinea Giannelli. Basata su NowPlatform, la piattaforma intelligente di ServiceNow per la trasformazione digitale end-to-end, Now Assist for Telecommunications Service Management utilizza l’intelligenza artificiale di NVIDIA per aumentare la produttività, accelerare i tempi di risoluzione e migliorare l’esperienza dei clienti. «Sempre in ambito telco, con l’obiettivo di accelerare la trasformazione aziendale nel settore delle telecomunicazioni, abbiamo acquisito la tecnologia per la gestione e automazione della rete NetACE dall’innovatore tecnologico israeliano Atrinet». Tale tecnologia verrà resa disponibile sempre nella NowPlatform e consentirà una gestione completa ed end-to-end del ciclo di vita della rete su un’unica piattaforma di workflow digitale, basata sull’intelligenza artificiale. «Questi nuovi annunci dimostrano come ServiceNow continui a dedicare una grandissima fetta dei suoi investimenti sul fronte GenAI. All’interno della nostra piattaforma gli LLM non sono general purpose, bensì verticali. La GenAI è già presente su 5 moduli e quindi copre in sostanza già circa l’80% della nostra offerta».

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Le domande giuste

Nella declinazione dell’intelligenza artificiale generativa in applicazioni concrete Giannelli sottolinea la facilità d’uso come effetto volano e un altro step fondamentale. «In tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche – e noi riteniamo che la GenAI lo sia – la facilità d’uso è stato il grimaldello che ha determinato il successo. Si pensi al primo smartphone: la sua vera potenzialità era insita proprio nella semplicità del suo utilizzo. Molti inizialmente sollevarono problemi di banda, di sicurezza e altri mille motivi, manifestando scetticismo. Adesso siamo di fronte alla stessa situazione. Ora si dice: la Generative AI sbaglia, può dare risposte non corrette, e così via. In realtà ora stiamo vedendo che si stanno sviluppando diversi tipi di capacità e che la cosa veramente importante è fare le domande giuste. E fare le domande giuste sta diventando il modo migliore per sfruttare questo tipo di tecnologia. In tale ottica ServiceNow sta lavorando all’inserimento di funzionalità per creare le applicazioni in maniera conversazionale».