L’intelligence della sostenibilità

L’intelligence della sostenibilità

CAST aiuta aziende e PA a certificare l’impatto carbonico delle applicazioni software ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo le emissioni di CO2

CAST è leader mondiale nella fornitura di soluzioni di Software Intelligence. I suoi applicativi si basano su standard internazionali riconosciuti e non su algoritmi ideati ad hoc. E questo è particolarmente importante quando si parla di supportare aziende e pubbliche amministrazioni locali e centrali nell’obiettivo di certificare in modo obiettivo le emissioni di carbonio generate dal software utilizzato, in conformità alle normative europee. «I temi della sostenibilità applicativa sono una naturale estensione della Software Intelligence» – spiega Massimo Crubellati, country manager di CAST Italia. «Attenzione a chi, provider o meno, dichiari valori di sostenibilità senza una base oggettiva di misurazione».

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OLTRE LA QUALITÀ DEL SOFTWARE

«CAST implementa lo standard OMG che oggi è l’unico in grado di quantificare la sostenibilità intrinseca di un applicativo software attraverso una correlazione che dimostri l’effettiva diminuzione di CO2» – spiega Crubellati. «Solo con una misurazione oggettiva è quindi possibile sapere quanto si consuma effettivamente oggi e quanto si consumerà domani, a fronte di un piano di adeguamento del proprio portfolio applicativo. Esattamente quanto richiesto dalla norma europea CSRD» – mette in evidenza Crubellati. «L’utilizzo di standard permette di misurare quanto l’applicativo consumi realmente, definendo una roadmap evolutiva e stimandone i costi». Pur implementando appieno soluzioni in ambito Scope1 e Scope2, CAST rientra anche nella misurazione quanto più oggettiva dello Scope3, ossia delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività aziendali più comuni, sul quale anche le modalità di sviluppo possono influire sostanzialmente.

SUSTAINABILITY IMPACT ANALYSIS

«Un aspetto importante e spesso disatteso o sottovalutato è quello dell’Embodied Carbon» – spiega Crubellati. «Quando parliamo di carbonio “incorporato” ci riferiamo al quantitativo complessivo di carbonio emesso durante l’intero ciclo di vita di un’applicazione software che include, non solo le emissioni di carbonio direttamente generate dalla sua esecuzione, ma anche quelle legate alla sua creazione, sviluppo e manutenzione nel tempo. Questo genere di analisi deve diventare parte integrante nella catena dello sviluppo software, fino all’inserimento di parametri oggettivi di riferimento da includere come requisiti in gare e assegnazioni di progetti software». Riuscire a valutare questi impatti in fase di scrittura di specifiche del software significa essere in grado di formulare, in aggiunta alla classica Business Impact Analysis, una Sustainability Impact Analysis ex-ante in grado di misurare compiutamente il ROI di una implementazione software, tenendo conto di tutti gli aspetti connessi, compreso l’impatto carbonico. Tuttavia, adottare queste misurazioni per tutto il parco software di un’azienda può risultare dispendioso. È importante quindi affrontare lo sviluppo su una base progettuale che abbia un approccio paretiano progressivo e incrementale, basato su una selezione di applicazioni con il maggiore impatto energivoro. CAST fornisce una soluzione anche per questo problema.

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