Gli italiani continuano a preferire il contante: più di un terzo lo usa per i pagamenti

Contante metodo di pagamento più inquinante per il 59% della popolazione italiana

Secondo il rapporto di Minsait, oltre alla crescita del contante, le carte elettroniche hanno fatto registrare un calo di utilizzo rispetto al 2022, sia per gli acquisti fisici che per quelli online

Il contante è il mezzo di pagamento preferito dagli italiani, secondo il 13° Rapporto sulle Tendenze dei Mezzi di Pagamento appena presentato da Minsait Payments, la filiale di mezzi di pagamento di Minsait. Infatti, sebbene il 53% degli italiani preferisca pagare con mezzi di pagamento elettronici (aggregando carte di debito, di credito, prepagate e digital wallet), l’utilizzo del contante resta saldo sul gradino più altro del podio: è il mezzo di pagamento preferito dal 37,4% della popolazione, facendo addirittura registrare un aumento del 6% rispetto al 2022.

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L’Italia ha il tasso di preferenza del contante più alto tra tutti i Paesi analizzati in Europa: Spagna e Portogallo fanno registrare, rispettivamente, un utilizzo pari al 30,9% e 23,1%. Anche nel Regno Unito il contante viene preferito come strumento di pagamento dal 30,7% della popolazione. Fuori dal nostro continente, nel mondo solo Colombia (42,2%) e Messico (41%) hanno tassi di utilizzo maggiore del denaro liquido.

“Nonostante gli sforzi fatti nel periodo pandemico e post pandemico, il contante torna ad essere lo strumento di pagamento preferito da oltre un italiano su tre. Dobbiamo certamente considerare l’impatto indotto nel paese dall’incremento del tetto di utilizzo del contante a inizio 2023, quindi nel 2024 sarà essenziale lavorare per garantire pagamenti elettronici più sicuri, più veloci, con commissioni più basse e accessibili a tutti, al fine di rimuovere tutti gli ostacoli che possano scoraggiare dall’utilizzo dei mezzi di pagamento avanzati” ha dichiarato Roberto Scorzoni, responsabile di Minsait Payments in Italia.

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Carte di pagamento: sempre meno utilizzate

Secondo il rapporto di Minsait, oltre alla crescita del contante, le carte elettroniche hanno fatto registrare un calo di utilizzo rispetto al 2022, sia per gli acquisti fisici che per quelli online. Anche l’utilizzo dei digital wallet ha subito una brusca battuta d’arresto.

Per gli acquisti in presenza, l’utilizzo delle carte di debito è rimasto stabile (29,8% nel 2023 vs. 29,5% nel 2022) mentre è calato l’utilizzo di carte di credito (9,4% nel 2023 vs. 12,3% nel 2022) e dei digital wallet (4% nel 2023 vs. 10,1% nel 2022). Ha fatto registrare un aumento l’utilizzo di carte prepagate, utilizzate dal 9,9% rispetto al 6,3% del 2022. Addebiti diretti e bonifici istantanei sono, rispettivamente, il mezzo di pagamento preferito del 3,8% e del 4,8% degli italiani.

In relazione agli acquisti online il mezzo di pagamento più utilizzato è la carta prepagata (22,4%) in crescita rispetto al 2022 (+2,9%) e ampiamente più utilizzata rispetto alla media europea, che si attesta intorno al 7%. Seguono digital wallet (18,7% nel 2023 vs. 26,1% nel 2022), addebito diretto in conto (18,5% nel 2023 vs. 6,4% nel 2022), carta di credito (13,2% nel 2023 vs. 14,6% nel 2022), carta di debito (11,9% nel 2023 vs. 16,6%) e bonifico istantaneo (3,6% nel 2023 vs. 5,9% nel 2022).

Cosa chiedono gli italiani: immediatezza, sicurezza e trasparenza

Sicurezza, facilità d’uso, gratuità e velocità, in quest’ordine, sono i principali fattori che determinano la scelta di un mezzo di pagamento, secondo Minsait Payments, e l’aumento dei rischi e delle vulnerabilità è la sfida più grande che il settore dovrà affrontare nei prossimi cinque anni, secondo la metà degli attori consultati. Lo studio insiste, quindi, sull’importanza di valori come la sicurezza e apre una finestra di opportunità per i servizi cloud o l’applicazione dell’intelligenza artificiale nella prevenzione delle frodi.

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Il rapporto riflette anche le aspirazioni dell’Europa di digitalizzare il contante e incentivare le valute digitali delle banche centrali, che potrebbero modernizzare ed eliminare molti degli attriti e delle inefficienze che ancora oggi caratterizzano i pagamenti transfrontalieri: costosi, opachi e lenti rispetto alle loro controparti nazionali. Il continente europeo prevede di avere un proprio euro digitale entro il 2030 e, sebbene siano poche le banche centrali che hanno emesso le proprie valute digitali, le cosiddette Central Bank Digital Currencies (CBDC), un terzo dei partecipanti al rapporto ritiene che le CBDC svolgeranno un ruolo complementare alle valute fisiche nel prossimo decennio.

Uno scenario di opportunità in cui tendenze come l’Open Finance stanno avanzando, ma risultano condizionate da molti dei limiti ancora presenti. Secondo gli analisti consultati nel rapporto di Minsait Payments, la finanza aperta dovrà attendere il 2030 per diventare un vero e proprio standard nel mercato finanziario, sia in Europa che in America Latina. Ad oggi, l’utilizzo multi-bancario, come passo preliminare, è già maggiore in America Latina che in Europa, dove la percentuale di persone con più di un conto bancario non raggiunge comunque il 50% (34,3% nel caso dell’Italia).

Il contesto dei pagamenti digitali e la loro prospettiva sociale e ambientale è una delle tendenze analizzate in profondità nel 13° Rapporto Minsait Payments sulle tendenze dei mezzi di pagamento, che la società di tecnologia dei pagamenti presenta ogni anno e che costituisce un punto di riferimento per l’industria dei pagamenti. Preparato in collaborazione con Analistas Financieros Internacionales (AFI), il rapporto raccoglie le opinioni di oltre 4.800 utenti internet bancarizzati in Spagna, Italia, Portogallo, Regno Unito e America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Perù e Repubblica Dominicana).

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