Come bilanciare innovazione e sostenibilità. La strategia ESG rappresenta un imperativo aziendale. Il CIO ha un ruolo fondamentale nel disegnare la roadmap dell’IT sostenibile
Spesso si sente parlare nei consigli di amministrazione e nei C-board dei temi ambientali, sociali e di governance (ESG) con un misto di ansia ed entusiasmo. «Quali rischi abbiamo davanti?» – si chiedono leader e investitori, mentre cresce la pressione per la comunicazione dei parametri ESG. «Come possiamo misurarli e gestirli senza standard comuni? Dove dobbiamo concentrare gli sforzi»? E ancora: «Come possiamo intercettare le preferenze dei consumatori che orientano le decisioni d’acquisto condizionati anche da fattori di scelta etica»?
Le risposte a queste domande sono interconnesse, così come lo sono le iniziative che tali risposte motivano. Dalla PwC Consumer Intelligence Research emerge che l’83% dei consumatori pensano che le aziende debbano dare forma attiva alle migliori pratiche ESG. Inoltre, il 91% dei leader aziendali ritiene che la propria azienda abbia la responsabilità di agire sulle questioni ESG, mentre l’86% dei dipendenti preferisce lavorare per aziende che si preoccupano dei temi ESG.
Le tematiche ESG permeano la strategia aziendale e giocano un ruolo chiave nell’individuazione di sfide e opportunità, nonché nella comprensione delle competenze da sviluppare nel ridisegnare il futuro aziendale. Nella più recente Annual Global CEO Survey di PwC, il 45% degli intervistati dubita che l’attuale assetto della propria azienda sia in grado di mantenerla in vita oltre il prossimo decennio.
La trasformazione digitale è uno dei principali fattori abilitanti per accelerare l’implementazione di una ESG strategy. Essere sostenibile lato IT significa avere una ricaduta diretta o indiretta sugli obiettivi aziendali di sostenibilità e si traduce nell’evoluzione delle proprie capability (in termini di architetture, tecnologie e modello operativo), garantendo un impatto sulla creazione di valore sostenibile (declinato su processi, prodotti e servizi) per l’Organizzazione, gli Investitori, i Clienti e in generale per il mercato, in linea con i requisiti normativi e regolatori. Il CIO ha la responsabilità di tradurre gli obiettivi e le priorità di sostenibilità delineati dalla strategia aziendale in un piano tecnologico per la loro implementazione. Valutare l’allineamento delle attuali capability tecnologiche con gli obiettivi ESG consente di identificare ambiti e priorità di intervento e di definire una roadmap per l’IT sostenibile.
GREEN IT – L’adozione di pratiche Green IT implica l’implementazione di tecnologie a basso impatto ambientale, la virtualizzazione dei server per ridurre l’hardware fisico e l’esplorazione di soluzioni cloud per ottimizzare l’uso delle risorse. L’adozione di paradigmi architetturali fondati su principi di riuso, servizi condivisi e su pattern di interoperabilità, è elemento abilitante fondamentale. Il CIO diventa un agente di cambiamento ambientale, riducendo l’impatto della tecnologia sull’ecosistema.
IMPATTO SOCIALE DELLE TECNOLOGIE – La tecnologia può avere impatti sociali significativi: dall’adozione di pratiche e soluzioni di RPA e AI, che trasforma radicalmente le “way of work”, al tema dell’accessibilità delle soluzioni tecnologiche, passando per spinta alla remotizzazione delle attività. Bilanciare l’innovazione tecnologica con l’impatto sociale positivo è una sfida cruciale per il CIO.
GOVERNANCE E TRASPARENZA – Occorre definire obiettivi chiari e condivisi e monitorare risultati mediante un modello di governance IT che chiarisca i driver di sostenibilità delle iniziative. Ciò consente di prioritizzare iniziative “sostenibili” e monitorare performance e risultati di progetto per supportare o riorientare strategie di sostenibilità e trasformazione.
FORNITORI ESG-FRIENDLY – Per estendere le proprie politiche ESG oltre i confini aziendali, il CIO può selezionare fornitori allineati agli obiettivi sostenibili. Questo coinvolgimento attivo può includere la valutazione delle politiche sostenibili dei fornitori, la creazione di partnership strategiche con un ecosistema di fornitori ESG-friendly e l’incorporazione di criteri ESG nelle valutazioni di sourcing.
Considerare l’ESG come un’arma strategica piuttosto che come un vincolo di conformità aiuterà i leader ad affrontare la trasformazione. Ma da dove cominciare? Piuttosto che un piano massiccio e dettagliato su tutte le possibili misure ESG, occorre trovare le pratiche specifiche che sposteranno l’ago della bilancia sulle misure di impatto più importanti per ogni organizzazione.
A cura di PwC