Trovare, formare, motivare. Come affrontare la carenza di talenti digitali. I CIO italiani intervistati da Data Manager svelano le chiavi per promuovere agilità e innovazione in azienda
Il mercato del lavoro nel settore IT continua a scontrarsi con la crescente domanda di competenze digitali e la scarsità di talenti che emerge come una delle principali sfide per le organizzazioni che vogliono adottare e sfruttare appieno le tecnologie emergenti. Il divario – come evidenziato dal diretto coinvolgimento via social di un gruppo di CIO italiani appartenenti a diverse industry – mette in luce l’urgenza di affrontare la sfida della trasformazione digitale con strategie di upskilling e reskilling e di valorizzazione del personale. Molte aziende stanno investendo nello sviluppo di Academy interne come soluzione strategica in partnership con le università per coltivare il talento, promuovere l’innovazione e alimentare la cultura della formazione continua all’interno delle organizzazioni.
Le competenze più richieste nel panorama tecnologico attuale includono cybersecurity, cloud, intelligenza artificiale, analisi dati, sistemi CRM. I CIO sottolineano che la creazione di una cultura di collaborazione tra i team IT e il business non può avvenire dall’oggi al domani. Richiede tempo, pazienza e impegno costante. Ma con gli sforzi giusti, il CIO può aiutare a coltivare un ambiente di lavoro in grado di favorire la crescita dei talenti, promuovendo una comunicazione aperta e trasparente per creare un ambiente che incoraggi l’innovazione. Il CIO gioca un ruolo centrale nella gestione dei talenti nell’IT. Secondo alcuni CIO intervistati, questo passaggio può richiedere la creazione di spazi di lavoro collaborativi, un programma di incentivazione delle idee e la fornitura di risorse avanzate per sperimentare nuove tecnologie. Inoltre il CIO deve collaborare con le altre funzioni aziendali per identificare le competenze digitali necessarie per raggiungere gli obiettivi aziendali, partecipando attivamente ai programmi di formazione. La sua leadership è fondamentale per garantire che l’azienda rimanga competitiva sul mercato e attrattiva in termini di employer branding, in sinergia con il dipartimento delle risorse umane. Tra i CIO che hanno partecipato all’instant survey, quasi la metà prevede di investire in programmi di formazione per aggiornare e riqualificare il personale IT, ma non nasconde che le limitazioni economiche hanno posto un freno agli investimenti per tutto il 2023.
Le applicazioni di AI possono aiutare a creare esperienze di apprendimento personalizzate per accelerare il processo di onboarding. Tuttavia – secondo i CIO interpellati – il suo l’impatto sembra ancora non apprezzabile, con molta probabilità a causa dei ritardi nell’adozione. Quando si tratta di strategie per acquisire nuove competenze nel settore IT, emergono tre approcci principali. Innanzitutto, si registra l’allentamento dei requisiti geografici e di ruolo al fine di ampliare la pipeline di talenti disponibili. Questo significa che le aziende stanno cercando di attrarre professionisti qualificati non solo localmente, ma anche a livello internazionale, offrendo la flessibilità necessaria per lavorare da remoto o in sedi distanti. In secondo luogo, c’è un’enfasi crescente sul reclutamento di neo-laureati e neo-diplomati, offrendo percorsi di formazione per soddisfare le esigenze più critiche. Infine, c’è un forte focus sull’aggiornamento e sulla riqualificazione del personale esistente.
Le aziende stanno investendo nella formazione continua per sviluppare cultura del cambiamento, competenze tecniche e trasversali. Per attrarre e trattenere i migliori talenti, i CIO concordano sui requisiti: retribuzione adeguata, benefici come la formazione continua, flessibilità lavorativa e ambiente di lavoro stimolante. Inoltre, il coinvolgimento attivo dei nuovi arrivati nella definizione delle strategie IT può contribuire a valorizzare il loro contributo e promuovere la crescita professionale.