La multinazionale tedesca si propone come facilitatore dei processi di evoluzione tecnologica della GDO, grazie a una nuova piattaforma per la gestione amministrativa e iniziative concrete per la sostenibilità
Nata 45 anni fa in Germania, CHG-MERIDIAN è considerata uno dei principali player nel mondo della locazione operativa e dei servizi di technology management per i settori IT, industrial e healthcare. Oggi è presente in più di 30 paesi e gestisce progetti internazionali con partner locali e una rete globale di banche. Negli ultimi anni, ha registrato una crescita costante del fatturato e degli utili, grazie anche all’espansione in Asia e nella ricca area del Pacifico. «Grazie alla specializzazione nel remarketing dei beni ad alta tecnologia riusciamo a dare un importante valore aggiunto al settore della GDO, che sta adottando sempre di più soluzioni smart retail» – spiega Marco Gallo, vice president sales italy di CHG-MERIDIAN.
PIÙ AGILITÀ PER IL RETAIL
Il termine smart retail indica le tecnologie che migliorano l’esperienza dell’acquirente e che, al tempo stesso, consentono ai gestori del punto vendita di raccogliere informazioni dettagliate sulle abitudini e sulle esigenze dei consumatori, permettendo così di mettere in pratica strategie di marketing mirate. Lo smart retail ben si sposa con la visione di CHG-MERIDIAN, orientata al futuro e pronta a cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione del settore commerciale. Lo smart retail comprende infatti tecnologie, strumenti e dispositivi di ultima generazione, tra cui IoT, IA, telecamere smart – dotate cioè di funzionalità per il riconoscimento facciale, il tracciamento dei movimenti e l’analisi del comportamento dei clienti – i tag RFID o NFC, solitamente utilizzati per monitorare le scorte e migliorare la precisione delle transazioni, ma anche le etichette elettroniche, che permettono di modificare i prezzi dei prodotti quando serve un aggiornamento immediato in tutti i negozi. In questo modo, è possibile evitare la gestione manuale che comporterebbe uno spreco di tempo e risorse. Molto diffusi anche i digital wall, i grandi schermi usati per trasmettere contenuti nei punti vendita. «Oggi, gli investimenti in IT e innovazione richiedono approcci diversi rispetto al passato» – spiega Gallo. «Il ciclo di vita della tecnologia è sempre più breve e spinge la gestione verso una prospettiva di locazione operativa anziché di acquisto. Ed ecco che entra in gioco il device as a Service».
EFFICIENZA E MENO SPRECHI
La locazione operativa garantisce diversi vantaggi: conservazione del capitale, gestione semplificata degli asset, benefici fiscali, riduzione del rischio di obsolescenza e un approvvigionamento costante e preciso. m«Garantiamo un supporto sullo sviluppo del piano tecnologico, con conseguente pianificazione del budget IT e della gestione delle apparecchiature a fine ciclo vita» – prosegue Gallo. CHG-MERIDIAN vanta clienti leader nel mercato della GDO, tra cui Gruppo Finiper, Penny Market e MD. «Il nostro obiettivo è l’ascolto delle esigenze del cliente, per offrire soluzioni in grado di gestire l’intero ciclo vita tecnologico» – racconta il vice presidente delle vendite. «Proponiamo numerose tipologie di asset, dagli smartphone ai pc portatili, ai carrelli elevatori. Grazie a tesma, la piattaforma di financial & asset management, siamo in grado di semplificare la gestione amministrativa e in ottica TCO». L’approccio al ricollocamento di beni usati rappresenta di per sé un’opportunità per promuovere la sostenibilità e ridurre gli sprechi. CHG-MERIDIAN ha deciso inoltre di essere carbon-neutral, adottando il percorso certificato “carbonZER0” che prevede il calcolo e la compensazione delle emissioni di CO2 generate dalla fase di produzione, trasporto, utilizzo e fine vita dei beni informatici forniti in noleggio. «Per ogni apparecchiatura vengono calcolate le potenziali emissioni di anidride carbonica in tutte le fasi di vita. Al cliente, con un piccolo aumento sul costo di gestione, viene data così la possibilità di sostenere interventi concreti di mitigazione climatica, grazie al finanziamento di progetti ufficiali e internazionali, riconosciuti dalle Nazioni Unite» – conclude Gallo.