Whistleblowing, che fare?

Whistleblowing, che fare?

L’estensione della normativa, datata dicembre 2023, pone moltissime aziende davanti ad un dilemma. Ma la risposta si trova nel digitale che offre soluzioni semplici, sicure, scalabili e condivisibili

L’applicazione concreta del whistleblowing in Italia si basa principalmente sulla Legge 179/2017, che introduce specifiche disposizioni per la protezione dei lavoratori che segnalano illeciti nell’ambito delle loro organizzazioni. Questa legge, insieme alle normative europee come la Direttiva UE 2019/1937 sulla protezione dei whistleblower, stabilisce un quadro solido per incoraggiare e proteggere le segnalazioni di irregolarità.

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Dal dicembre scorso le imprese con più di 50 dipendenti, quelle che hanno adottato un modello organizzativo «231» o quelle che erogano servizi finanziari, indipendentemente dal numero di dipendenti, devono dotarsi di una piattaforma per la gestione del «whistleblowing».

Le imprese devono dunque seguire alcuni passaggi chiave per adottare concretamente il whistleblowing.

Le organizzazioni aziendali, salvo quelle molto piccole evidenziate con la normativa in vigore da dicembre scorso, devono implementare canali di segnalazione sicuri e accessibili che permettano ai lavoratori esposti in forma anonima ma anche palese.

È fondamentale però garantire che i whistleblower siano protetti da ritorsioni, discriminazioni o qualsiasi forma di penalizzazione a seguito delle loro segnalazioni. La legge italiana prevede tutele specifiche per prevenire ritorsioni. È richiesto alle aziende di stabilire procedure chiare e trasparenti per la gestione delle segnalazioni, inclusa la valutazione iniziale, l’indagine approfondita e la risoluzione delle questioni segnalate. Queste procedure dovrebbero garantire la riservatezza dell’identità del segnalante, salvo nei casi in cui la divulgazione sia obbligatoria per legge.

Implementare concretamente il whistleblowing in Italia richiede dunque un impegno attivo da parte delle organizzazioni per creare un ambiente di lavoro sicuro e trasparente, dove i dipendenti si sentono supportati e protetti nel segnalare eventuali irregolarità.

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In sintesi, il «whistleblowing» funge da strumento per le aziende per assicurare il rispetto delle normative europee e di quelle italiane tra cui quella contenuta nella 231, permettendo la tempestiva individuazione e gestione delle condotte illecite che potrebbero altrimenti comportare responsabilità amministrativa per l’impresa. Questo meccanismo rafforza la cultura della legalità e della trasparenza nelle organizzazioni.

Il software Whistleblowing di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia svolge un ruolo fondamentale nell’ambito della compliance aziendale e nella promozione di un ambiente di lavoro etico e trasparente. La sua implementazione offre numerosi vantaggi e facilita diversi aspetti di questo processo.

La piattaforma del software è facilmente integrabile con siti web e intranet aziendali e il sistema di chat anonimo è integrato per facilitare la comunicazione tra segnalante e ricevente. Attraverso un sistema di conservazione di dati aderenti al GDPR, la soluzione Whistleblowing consente di condividere dati criptati restando nella riservatezza. Il sistema è scalabile e modulabile per ogni dimensione e tipologia di azienda ed è semplice e intuitivo, permettendo al segnalante di inserire agevolmente la propria segnalazione e al gestore della segnalazione di analizzare e gestire ogni caso in breve tempo. Il sistema di segnalazione si attiva in modo facile e veloce.

Il Decreto Legislativo ha previsto la facoltà di condividere il canale di segnalazione interna e la relativa gestione, permettendo l’esternalizzazione del servizio ad un soggetto esterno (es. Studio professionale o Consulente del lavoro).

Il software targato Wolters Kluwer gestisce questa possibilità, attraverso una dashboard intuitiva che consente al gestore esterno di visualizzare le segnalazioni pervenute dalle varie aziende.