La “scheggia di vetro” che sorge nel cuore di Milano è una combinazione perfetta di design e tecnologia, che trova le fondamenta su un’infrastruttura di rete aperta e flessibile di quasi 500 km di cavi in rame e in fibra ottica firmati Panduit
Torre Gioia 22 è un esempio virtuoso di ecosostenibilità, la prima torre in Italia a rispondere alla Direttiva UE sull’efficienza negli edifici. La torre alta 121 m, tra le principali sedi milanesi di Intesa Sanpaolo, possiede oltre 6000 m² di pannelli fotovoltaici: l’abbattimento del fabbisogno energetico fino al 75% fa di Gioia 22 un edificio con un elevato livello di sostenibilità, che ne vede il riconoscimento con le certificazioni LEED e WELL.
Anche l’infrastruttura di rete non poteva che rispettare questi requisiti di eccellenza. Grazie alla sinergia fra il committente Intesa Sanpaolo, Panduit e STIM Tech Group, è stato possibile realizzare l’infrastruttura di networking passiva del grattacielo Torre Gioia 22.
Il gruppo di lavoro del committente, che ha visto coinvolto il team di Panduit e del System Integrator e Gold Partner Panduit, STIM Tech Group, ha sviluppato un progetto di infrastruttura di cablaggio flessibile e aperto alla crescita degli end point e delle applicazioni nei prossimi anni. La sfida era creare un’infrastruttura che supportasse l’automazione dell’edificio e dei dispositivi connessi come telecamere, access point PoE, il data center di edificio, le sale di telecomunicazioni, gli uffici, le sale meeting, compresi tutti i servizi di collaboration.
La rete IT abilitatrice di applicazioni di sicurezza, comunicazione e collaborazione
La rete informatica che è stata implementata per coprire le esigenze sia dei piani interrati che degli uffici è composta da quasi cinquecento km di cavi in rame ed in fibra ottica Panduit. La scelta fatta dalla progettazione dell’IT è stata per la soluzione Panduit Vari-MaTrix Technology e i connettori conformi agli standard ISO14025 e ISO21930, soluzioni per la connettività certificata EPD e HPD valida per ottenere punti per la certificazione LEED V4, rilasciata dal Green Building Council.
I link interni realizzati, quindi le connessioni punto-punto, così come i relativi sistemi di patching, superano le 22.000 unità, il tutto sfruttando la flessibilità di configurazione degli spazi operativi condivisi e le aree di ripartizioni di zona del cabling di prossimità all’utente.
Nei locali tecnologi di piano e nei centri stella di palazzo dove afferiscono i vari cablaggi sono stati scelti armadi intelligenti dotati di sensoristica a bordo, con apertura controllata delle porte, massima capacità di dissipazione termica ed elevatissima densità di connessioni, oltre a PDU di alimentazioni intelligenti; numerosi accessori hanno completato dal punto di vista ingegneristico questo importante e unico progetto di informatizzazione di edificio, secondo nuovi canoni progettuali ed installativi.
“Abbiamo condiviso con STIM Tech Group la nostra competenza ed esperienza nel mondo data center e abbiamo puntato sul nostro sistema di armadi intelligenti preconfigurati FlexFusion unitamente alla nostra linea di PDU intelligenti SmartZone G5. Non meno importanti, gli armadi della linea PanZone da parete e armadi aperti con la gestione ottimizzata del cablaggio PatchRunner 2, utilizzati nei locali tecnici di piano” ha dichiarato Paolo Grassi, Territory Account Manager, Panduit.
L’infrastruttura flessibile e aperta alla crescita e a nuove applicazioni nei prossimi anni rende questo progetto scalabile e in continua evoluzione e un perfetto esempio della forza e del valore dell’ecosistema. Una realizzazione che fungerà da esempio a quelle che seguiranno.
QUI il video con il racconto di come si è sviluppato il progetto.