Galaxy AI è solo l’inizio di una nuova era in cui la monetizzazione passerà anche per i servizi premium
OpenAI ha aperto la strada con Chat Gpt Premium e Copilot, che si basa sullo stesso LLM, ha fatto lo stesso. Il risultato è identico: va bene avere un primo assaggio di quello che può fare l’intelligenza artificiale ma per andare a fondo, bisogna pagare. E anche Samsung potrebbe seguire la stessa logica, avviata con Galaxy AI. La piattaforma generativa, presente a partire dai Galaxy S24 ma promesso aggiornamento anche per i top precedenti, permette già di accedere a diversi tool potenziati dall’IA. Parliamo dell’editing fotografico, della trascrizione delle note e della traduzione live delle telefonate. Tutto gratuito almeno fino al 2025, sebbene altre funzioni in uscita da adesso ai prossimi mesi potranno già richiedere un pagamento agli utenti. Parlando con The Sun, il vicepresidente di Samsung e capo della divisione MX, ha anticipato che probabilmente in futuro arriveranno più funzionalità di intelligenza artificiale.
Parte del motivo per cui il produttore sta prendendo in considerazione un canone in abbonamento è la quantità di investimenti e ricerche già fatte e in via di definizione nel semento dell’intelligenza artificiale. Kitto ha spiegato che l’impegno di Samsung di fornire strumenti IA gratuiti fino alla fine del 2025 non significa che inizieranno a diventare tutti a pagamento dal 1 gennaio 2026. “Sarà una scelta dei consumatori, ovviamente, presentata in modo molto chiaro ai clienti. Nulla verrà imposto e tali opzioni saranno rese disponibili in quel momento, quindi chi vorrà provare qualcosa di nuovo potrebbe dover far fronte ad un costo. Sono molto fiducioso, perché quello che stiamo facendo è creare il connubio migliore tra hardware e software IA”.