Gli utenti con indosso un visore della Mela potranno replicare volto e movimenti in tre dimensioni
La promessa di riprodurre il nostro viso, quasi perfettamente, nella realtà digitale è vecchia, molto vecchia. Eppure, qualcosa che avvicini anche lontanamente una simile promessa al quotidiano del consumatore non esiste, non ancora almeno. Al debutto nei negozi Usa dal 2 febbraio, i Vision Pro di Apple mancheranno di molte applicazioni native, che arriveranno nel corso del 2024.
Tra queste vi sarà Zoom, la prima che potrebbe davvero portare il livello dell’uso della realtà virtuale più in alto. Gli utenti di Vision Pro potranno creare versioni digitali di se stessi. Grazie alla funzionalità Persona, gli altri utenti durante una chiamata Zoom o FaceTime potranno vedere le espressioni facciali e i movimenti delle mani degli altri, tramite gli avatar. Quindi, anche in assenza di una webcam tradizionale, si potrà avere un’esperienza ottimale “incontrandosi” con amici, parenti e colleghi.
Secondo Zoom, l’esperienza “Spatial” dell’app potrà essere “ridimensionata”, quindi non il risultato finale non dovrebbe restituire un’idea vecchia o una UI troppo confusionaria. Zoom sarà una delle prime app di terze parti a utilizzare questa tecnologia. Apple ha affermato che anche Microsoft Teams e Cisco Webex stanno sviluppando qualcosa di paragonabile. L’azienda ricorda che bastano pochi minuti per configurare Persona con Vision Pro.
Ci sono altre funzionalità in arrivo sull’app Zoom per VisionPro. Ad esempio, si potranno condividere file di oggetti 3D e visualizzarli in uno spazio virtuale. Arriveranno anche le chat di team e uno strumento chiamato “blocco nel mondo reale”, per fissare cinque partecipanti alla riunione ovunque nello spazio virtuale e avere la possibilità di rimuovere il loro sfondo. L’azienda suggerisce che ciò aiuterà gli utenti di Vision Pro a “sentirsi più connessi alle persone partecipanti alla riunione”.