Rivoluzione Eco-Fashion

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Epson in prima linea per lo sviluppo dell’economia circolare

Le tecnologie di stampa sostenibili Epson lasciano un’impronta positiva e duratura nel settore della moda. L’azienda ha inventato la tecnologia di stampa a freddo Heat Free e da oltre 30 anni continua a svilupparla. Questa tecnologia innovativa non richiede calore per l’espulsione dell’inchiostro, riducendo così i consumi energetici e le emissioni di CO2 equivalente rispetto alle stampanti laser. Inoltre, durante il ciclo di vita del prodotto, presenta minori necessità di sostituzione di componenti. «Un ciclo di vita molto lungo» – spiega Luca Motta, head of Office Print di Epson Italia. «Tanto è vero che abbiamo appena esteso fino a otto anni la garanzia su diversi modelli di stampanti business. Questa tecnologia è da sempre utilizzata anche nelle stampanti industriali per la stampa diretta su tessuto, un settore dove con la nostra Monna Lisa siamo stati i capostipiti del passaggio alla stampa digitale industriale. I vantaggi che ne derivano spaziano dai consumi di energia e acqua inferiori rispetto ai metodi tradizionali, alla riduzione dei tempi di produzione e dei metri di tessuto stampati per variante, fino alla possibilità di utilizzare molti più colori e variantature a costi inferiori. Per l’industria della moda questo ha voluto dire meno sprechi, tempi di produzione più veloci, possibilità di proporre collezioni più frequenti».

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Epson ha sviluppato anche PaperLab, un sistema che utilizza un processo praticamente a secco alimentato dall’esclusiva tecnologia Epson Dry Fiber. Brunello Cucinelli, in virtù della sensibilità ai criteri ESG, ha acquistato nel 2021 la prima PaperLab in Italia. Il prototipo di PaperLab è stato presentato a Tokyo nel dicembre 2015 e la commercializzazione è iniziata un anno dopo, inizialmente limitata al Giappone. L’arrivo in Europa risale al 2017. Ma come funziona? «In breve, PaperLab dapprima distrugge i documenti stampati riducendo le pagine in microscopiche fibre di carta e poi riassembla le fibre per formare nuovi fogli» – spiega Motta. «Il tutto utilizzando l’innovativa Dry Fiber Technology, sviluppata da Epson, che non utilizza acqua durante il processo, rendendo doppiamente rispettosa dell’ambiente la produzione di nuova carta a partire da quella stampata». Ma dietro questa apparente semplicità c’è molto di più. Oltre agli aspetti ambientali, ci sono anche vantaggi diretti per le aziende: con PaperLab è possibile, per esempio, smaltire sul posto e in modo sicuro i documenti riservati.

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EPSON E YUIMA NAKAZATO

Per la settimana della moda Haute Couture di Parigi, stagione primavera-estate 2023, lo stilista giapponese Yuima Nakazato, noto per la sua combinazione di estetica sperimentale e approccio tecnologico, ha catturato l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori presentando una collezione non solo stampata con Monna Lisa Epson, ma caratterizzata da un innovativo processo di produzione, più sostenibile e potenzialmente in grado di trasformare il settore. «In pratica, nell’ambito della collaborazione instaurata con lo stilista, abbiamo applicato al tessuto la tecnologia Dry Fiber della PaperLab. Questo ci ha permesso di riciclare circa 150 kg di indumenti usati raccolti in Kenya, producendo oltre 50 metri di nuovo tessuto non tessuto, con cui Nakazato ha realizzato le sue creazioni» – spiega Luca Motta. «Sebbene sia ancora in fase iniziale, riteniamo che la tecnologia Dry Fiber, combinata alla stampa digitale con inchiostri a pigmenti, possa offrire all’industria della moda un futuro molto più sostenibile e in linea con il nostro impegno a contribuire a un’economia circolare».