L’evoluzione di VMware, anche alla luce delle numerose acquisizioni effettuate, si snoda lungo due direttrici principali: la containerizzazione delle applicazioni e il rafforzamento della sicurezza. Strategie che riflettono il desiderio di evolversi per soddisfare le esigenze di aziende e organizzazioni in un mondo IT in rapida evoluzione. Claudia Angelelli, senior manager Solution Engineering di VMware sottolinea l’importanza delle applicazioni moderne nel processo di trasformazione digitale di un’azienda.
«Il punto centrale è agevolare il cliente nello sviluppo di applicazioni moderne, con una architettura a microservizi consentendone l’utilizzo attraverso i servizi cloud forniti da vari hyperscaler piuttosto che microservizi sviluppati in locale sia all’interno del proprio data center». La competizione globale penalizza sicuramente le piccole imprese della filiera del Made in Italy. L’innovazione tecnologica, sia infrastrutturale che applicativa, può ridurre queste differenze: «L’innovazione si può fare anche in piccoli passi, guidati da partner specializzati. L’idea chiave è mantenere coerenza nell’infrastruttura aziendale, garantendo al contempo agilità e sicurezza».
Centralità dell’applicazione
VMware nasce come società specializzata in virtualizzazione, guadagnando rapidamente la leadership del mercato. «L’obiettivo iniziale, raggiunto, è stato quello di offrire un framework che consente ai clienti di implementare una infrastruttura virtualizzata indipendente dall’hardware sottostante, evitando così qualsiasi lock-in hardware» – spiega Claudia Angelelli. La strategia multi-cloud, anche grazie a una serie di acquisizioni mirate, ha spostato il focus dell’azienda. «L’obiettivo è di essere al centro del percorso di trasformazione digitale con un framework che gestisce allo stesso modo l’infrastruttura di servizi infrastrutturali on premise e quella dei servizi cloud, mantenendo le politiche di gestione e sicurezza definite dall’azienda in locale nel datacenter e nel cloud». Concetto questo che rappresenta la visione di centralità di VMware nell’ecosistema tecnologico delle aziende, con una rinnovata enfasi sull’importanza della sicurezza.
Flessibilità e sicurezza
La modernizzazione delle applicazioni è il punto di partenza per continuare a innovare – continua Claudia Angelelli. «I nostri clienti sanno che le applicazioni, consumate da qualsiasi dispositivo, sono la nuova modalità con cui far crescere il business». La tendenza è di avere una applicazione per qualunque cosa. «Di conseguenza, le aziende devono adeguarsi a un modello mobile in cui il browser tradizionale perde progressivamente di funzionalità» interviene Luca Zazzeri, partner & CIO di R1 Group, tra i principali digital partner in Italia per i progetti di integrazione di sistemi e tecnologie. «VMware è centrale nel rendere disponibili le applicazioni e per noi system integrator, che dobbiamo utilizzare una struttura robusta per svilupparle, essere rapidi è sempre più importante. Rapidità non significa minor sicurezza, considerata l’importanza della containerizzazione delle applicazioni per il cloud. «Il luogo nel quale le applicazioni sono consumate può trovarsi su qualsiasi dispositivo e questo aumenta notevolmente la superficie esposta a potenziali minacce. Con l’acquisizione di Carbon Black, VMware è ora in grado di offrire ai clienti soluzioni di Zero Trust. «Per esempio, nella virtualizzazione la soluzione NSXnon solo gestisce la segmentazione di rete, ma si occupa anche della security inspection sulla parte di rete, integrando la sicurezza direttamente nel prodotto».
VMware, la modernizzazione delle applicazioni come elemento chiave della trasformazione digitale. Il ruolo dei partner per mantenere l’equilibrio tra agilità e sicurezza
Cross cloud services
La trasformazione applicativa ha spinto verso un consumo accelerato del cloud, per le sue caratteristiche di flessibilità e scalabilità in ambienti di sviluppo e di produzione. «Per semplificare la complessità di gestione del multi-cloud, VMware ha abbracciato il paradigma Cross cloud services» – spiega Claudia Angelelli. «Introducendo un framework che ha tutta la parte di virtualizzazione di un private cloud esteso su un ambiente ibrido, dal quale i clienti possono gestire servizi infrastrutturali e applicativi su qualsiasi cloud con lo stesso framework che hanno già in casa e conoscono, capitalizzando così il know-how delle risorse umane impiegate in azienda». Gli amministratori e gli sviluppatori – continua Claudia Angelelli – che lavorano sull’infrastruttura e sulle applicazioni utilizzano le stesse interfacce sia per lavorare in un ambiente private che hybrid cloud. «L’ambiente cloud, qualunque sia l’hyperscaler di riferimento, va conosciuto, installato e configurato e questo introduce complessità e necessità di skill specifici. La nostra proposta è quella di utilizzare una infrastruttura unificata, con la gestione intrinseca della sicurezza, che unisce ai benefici del cloud i vantaggi di una infrastruttura che il cliente ha già in casa, gestendo tutte le politiche di gestione e sicurezza definite nel proprio datacenter anche nel cloud». Agilità, scalabilità, sicurezza. A cui si aggiunge un miglior utilizzo delle risorse nelle fasi di sviluppo e rilascio delle applicazioni. «Con l’ambiente di sviluppo Tanzu che gestisce tutta la parte di Kubernetes e containerizzazione delle applicazioni, lo sviluppatore può concentrarsi sulla parte di sviluppo applicativo, senza doversi occupare di operation e deployment, demandate all’infrastruttura sottostante. Tanzu hub – prosegue Angelelli – grazie alla disponibilità di dashboard near real-time offre ai clienti la possibilità di effettuare un’analisi puntuale dello stato di salute dell’infrastruttura e delle applicazioni in termini di costi, performance, sicurezza sia nel private cloud che nei diversi cloud provider, lasciando al cliente decidere qual è il servizio migliore che soddisfa le proprie esigenze di business».
Il tema si colloca all’interno di un contesto più ampio e attuale: la repatriation, ovvero la tendenza, dopo gli anni di massiccia migrazione verso il cloud, a riportare o spostare applicazioni, dati o risorse in un ambiente on-premise o in un altro ambiente di hosting. «Il cloud va gestito e altrimenti non è economico. È pay-per-use per definizione, il che significa che se si attivano risorse e si lasciano inutilizzate, sono comunque soggetto ai relativi costi. Con le nostre soluzioni, forniamo al cliente gli strumenti necessari per effettuare valutazioni accurate, anche economiche, e una gestione efficiente. Nell’ambito dell’ottimizzazione e dell’efficientamento, l’innovazione si concretizza attraverso l’integrazione dell’intelligenza artificiale. Questo approccio avanzato offre preziosi suggerimenti al cliente per guidare azioni future, permettendo di migliorare le performance e allo stesso tempo ridurre i costi». La tecnologia c’è tutta, ed il contributo del partner diventa essenziale per trasferire i benefici dell’innovazione direttamente alle imprese. «L’integratore ha un ruolo fondamentale nell’analisi e nella valutazione degli aspetti tecnologici» – afferma Luca Zazzeri di R1 Group. «Mettendo insieme in modo sinergico tutti gli elementi provenienti dalle diverse soluzioni e adattandoli alle specifiche esigenze, l’integratore inserisce ciascuna componente all’interno del contesto di business del cliente. Inoltre, fornisce supporto, formazione, assistenza e affiancamento per garantire che la tecnologia proposta da VMware venga assimilata e sfruttata al massimo delle sue potenzialità».