Il cuore italiano di Milestone

Il cuore italiano di Milestone

Milestone Systems nasce nel 1998 per iniziativa di due ingegneri informatici, John Blem e Henrik Friborg Jacobsen, che intuiscono subito il potenziale applicativo dell’IP nell’ambito della video sicurezza. Milestone è presente in Australia, USA, Bulgaria, Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Giappone, Corea del Sud, Messico, Arabia Saudita, Singapore, Spagna, Sudafrica, UAE e UK.

L’azienda, oggi fornitore leader di software di gestione video a piattaforma aperta, ha il suo centro operativo in Danimarca. Ma tutti, a cominciare dal quartier generale di Copenaghen, sanno che Milestone ha un secondo cuore che batte in Italia. È quello della divisione italiana che ha da poco compiuto 20 anni e ha un peso rilevante nell’azienda. Non solo in cifre. La country rappresenta una fetta importante del fatturato di Milestone – come spiega Ivan Piergallini, sales manager per Italia e Iberia, e come dimostra la crescita a doppia cifra. Ma l’Italia è stata anche la country da cui è partita con la commercializzazione del prodotto dopo aver ingegnerizzato il primo software. «Formalmente, potremmo non essere classificati come Made in Italy – afferma Piergallinima come divisione diamo un contributo di primo piano non solo in termini di idee e sviluppo di nuove tecnologie, ma soprattutto nell’esplorazione di nuovi campi applicativi».

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Oltre la videosorveglianza

La tecnologia video nasce e si sviluppa soprattutto in ambito sicurezza fisica, ma oggi trova sbocchi immensi in molti altri settori. «Il video non è più utilizzato solo per la sicurezza, ma anche per il monitoraggio della produzione. Dall’ingresso delle merci fino al prodotto finito» – spiega Piergallini. Nel controllo delle materie prime per esempio, un importante player nel campo della manifattura di alta qualità, nostro cliente da anni, impiega le nostre soluzioni per monitorare tutto il processo produttivo in azienda». Si parte dal controllo di manufatti e semilavorati pregiati, provenienti da ogni parte del mondo, prima dell’entrata nello stabilimento per individuare eventuali difformità rispetto a quanto atteso. Poi il monitoraggio continua lungo tutta la catena produttiva: conservazione, stoccaggio, lavorazioni successive, sino al momento dell’uscita del prodotto finito, altro momento delicato. «Un secondo potenziale terreno di controversie» – ci dice Piergallini. «Nel Fashion, tanti produttori si affidano per la distribuzione a terze parti. Con la nostra soluzione riusciamo a controllare e certificare che tempi di consegna e i controlli di qualità siano in linea con gli accordi presi. La prova video consente di acquisire tutte le garanzie necessarie dal punto di vista assicurativo e della brand identity, assicurando che il prodotto sarà consegnato nel modo desiderato, mettendo così l’azienda al riparo da reclami e dispute legali». La consegna di materie prime e semilavorati per la lavorazione e la presa in carico della distribuzione del prodotto finito sono due momenti critici in tutte le catene produttive. Non solo nel Fashion. «Un grande operatore della logistica con un sistema di telecamere riesce a seguire tutto il percorso di un pacco lungo tutti i nastri. Anzitutto per evitare perdite e danneggiamenti. Poi per monitorare gli spostamenti e assicurarsi che il flusso sia in linea con le consegne attese. Se un pacco passa in ritardo o non c’è proprio, si genera un allarme. Un set di informazioni confluisce in una dashboard dalla quale gli operatori dopo aver riscontrato l’anomalia, procedono alla verifica dell’imballaggio o della velocità del nastro».

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I vantaggi del tracciamento

La tecnologia oltre a garantire il corretto tracciamento della merce, ottimizza il controllo della produzione. «Abbiamo il pastificio che con la nostra tecnologia controlla la correttezza del packaging» – racconta Piergallini. «Un controllo di qualità che non va più a campione ma su tutta la produzione. Senza la necessità di avere un operatore fisso alla macchina a controllare la conformità dei pacchi. C’è una telecamera: solo se rispetta le specifiche, il pacco va avanti. E solo nel momento in cui l’imballaggio viene scartato, interviene l’operatore». Si potrebbero fare decine di esempi di applicazioni simili. Un altro esempio in ambito alimentare è il controllo del macinato, per i produttori di insaccati. Sottoposti per evidenti ragioni di sicurezza alimentare a controlli molto più stringenti rispetto a chi per esempio produce tessuti. Da qui, l’impiego più esteso della tecnologia per seguire tutto il processo produttivo. «I produttori impiegano una serie di filtri meccanici e non, e montano all’interno degli stabilimenti speciali videocamere termografiche – per verificare la temperatura del preparato alimentare – puntate su tutto il flusso per scongiurare l’introduzione di parti esterne nella carne da insaccare. Senza alcun intervento di operatori umani, se non in caso di un evento che genera un allarme. Solo allora scatta l’intervento dell’addetto al controllo. Che grazie alla nostra tecnologia video è sempre nelle condizioni di poter ricostruire quanto accade in azienda».

Data-driven video technology, monitoraggio della qualità dei prodotti, gestione intelligente dei processi e un’architettura AI-based per estrarre informazioni sotto forma di dati

La tecnologia ottimizza i processi

L’uso di strumenti, sistemi e soluzioni tecnologiche può migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi operativi e decisionali in vari contesti industriali. «In ambito siderurgico – continua Piergallini aziende clienti controllano la produzione delle lamiere grazie all’intelligenza artificiale presente nei nostri sistemi video. L’intelligenza artificiale ricrea modelli identici a oggetti reali. Ciò consente all’operatore di visualizzare in tempo reale l’immagine della lamiera punzonata sul carrello confrontata con il modello digitale ricreato dall’IA. Questo permette all’algoritmo di analisi video, opportunamente addestrato per questa specifica esigenza, di verificare la precisione della punzonatura, assicurando per esempio che il foro della vite sia della dimensione corretta e posizionato nel punto previsto. Inoltre, permette di controllare che il pezzo di lamiera non presenti incrinature, microfratture o difetti strutturali, imperfezioni che potrebbero sfuggire all’occhio umano ma non alla videocamera».

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Applicazioni cross e impatto sui processi

Grazie alla tecnologia video e all’analisi dei dati, sono possibili nuovi ambiti di applicazione che impattano su tante procedure interne alle aziende. «Oltre agli esempi citati, penso alla safety o alla qualità nell’ambiente lavorativo» – osserva Piergallini. «La tecnologia ci consente di certificare la salubrità degli ambienti, assicurando la sicurezza di lavoratori, fornitori e clienti. Le piattaforme per la registrazione, visualizzazione e condivisione di contenuti video sono diventate parte della nostra vita quotidiana. Come azienda, abbiamo anticipato e sfruttato questa opportunità, estendendo la nostra esperienza ad altri settori, in un’espansione del campo di azione che definiamo “Beyond Security”. Queste tecnologie ci permettono di accelerare numerosi processi, aumentare l’efficienza e semplificare l’utilizzo delle tecnologie da parte degli operatori».