Dati di valore, SAS Viya come motore del business

Dati di valore, SAS Viya come motore del business

Pietro Ferraro racconta come si è evoluta la piattaforma che aiuta le imprese a prendere decisioni informate e future-ready grazie ad analytics e AI

Nel merito delle piattaforme tecnologiche a supporto del business delle aziende, un’importanza fondamentale è ancora rivestita dal lato “umano” della fornitura di una soluzione avanzata. Tecnici, analitici, sviluppatori e management si ritrovano spesso a lavorare all’unisono per rispondere alle esigenze dei clienti, che evolvono con una velocità impensabile solo qualche anno fa. Una delle organizzazioni che ha guidato l’evoluzione dei sistemi è SAS, da oltre quarant’anni sul mercato, nome cardine nell’offerta di software a supporto delle decisioni delle imprese, in tanti settori. Al centro del lavoro di SAS, non da oggi, ci sono gli analytics e AI, che aiutano a raggiungere gli obiettivi di business, sfruttando l’automazione e la comprensione di ciò che avviene all’interno dell’azienda.

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Un termine che non passa mai di moda è quello di data-driven e se c’è una società che ha fatto di questo un mantra, è proprio SAS. “Negli ultimi tre anni, SAS Viya è passata dal concetto di cloud ready a quello cloud native, ovvero diventando una piattaforma multi-container, in cui microservizi, librerie analitiche, motori di esecuzione, interfacce utente) sono eseguibili su sistemi Kubernetes” ci spiega Pietro Ferraro, Customer Advisory, Head of Platform Solutions, Architecture and Cloud, SAS. Cos’è SAS Viya? In breve tratta di una piattaforma di analisi che mette a disposizione algoritmi sofisticati e variegati, e sfrutta propri motori di esecuzione (dal computing standard, all’in-memory, al real-time, allo streaming) o si integra con altre data platform, e che opera in cloud e che fornisce insight analitici rapidi, accurati e affidabili. L’elaborazione elastica, scalabile e con monitoraggio degli errori per affrontare la complessità odierna.

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“Il vantaggio principale di SAS Viya è la possibilità di coprire tutto il processo dalla raccolta del dato fino alla trasformazione di questo in un’informazione di valore, che guidi le decisioni, e questo programmando o in modo visuale (low code/no code)” prosegue Ferraro. “L’idea è dare all’utente di business così come al data scientist tutto quello che serve, pronto all’uso, per facilitare il percorso di evoluzione nella sua conoscenza del dato, traducendolo in consigli operativi”. SAS Viya consente di di velocizzare la governance delle informazioni, in maniera scalabile, e per affinare il flusso di ottenimento di insight concreti. Da questo punto di vista, SAS Viya può integrarsi a varie esigenze in ambito aziendale, sia come scelta principale da parte dei clienti che come soluzione modulare per gestire una parte del processo analitico, dando seguito alle necessità in contesti specifici”.

“SAS Viya è stata pensata per sfruttare il cloud, ad esempio in situazioni che richiedono prestazioni e un’alta affidabilità in processi critici” continua il manager. “Per alcuni clienti, questo vuol dire far girare modelli analitici con cadenze molto ristrette, ovvero fornendo informazioni in tempo reale. Garantire sistemi affidabili ed esercibili è dunque un diktat”. Questo permette di organizzare al meglio le risorse in azienda, anche in termini di consumi. Vale la pena ricordare che, secondo una ricerca indipendente di Futurum Group, SAS Viya è risultata essere più veloce, scalabile e conveniente rispetto alla pletora dei competitor. “Questi vantaggi, concreti, possono spingere realmente l’adozione presso quelle imprese che vogliono un ritorno immediato sugli investimenti”.

L’IA generativa

Un trend costante nel mondo IT (e non solo) degli ultimi mesi è l’IA generativa. Come questa può entrare nel mondo SAS Viya? “L’automazione di cui abbiamo parlato finora vede nell’intelligenza artificiale generativa un’ulteriore opportunità di sviluppo. Si passa dall’usare dati per fare predizioni, all’obiettivo primario di generare dati (testi, video, immagini, suoni o musica, ecc.) per gli usi più disparati ma anche prospettive da attenzionare.

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Infatti la tecnologia dell’IA generativa solleva anche problemi etici; rischi legati alla creazione di contenuti falsi, questioni sulla proprietà e copyright dei contenuti prodotti con la IA generativa. Un’attenta considerazione sugli impatti e sull’uso responsabile di questa evoluzione sono per SAS fondamentali per sfruttarne appieno il potenziale, affrontando al contempo queste sfide. SAS, secondo questo approccio, si sta focalizzando su tre categorie di tecnologie di Generative AI: la più nota categoria di Large Language Model ovvero sull’elaborazione e generazione di nuovo testo, la produzione di Dati Sintetici, ad uso dei processi di sviluppo e training di algoritmi, ed il mondo dei Digital Twins, riprodurre un sistema fisico in digitale a scopo simulativo, con applicazioni in tantissimi settori.

Lo scenario italiano

Come sta rispondendo il nostro territorio all’ondata post-Covid di adozione del cloud? “Lo scenario è variegato. Le grandi e medie imprese sono da tempo immerse nel panorama della nuvola. Ci sono poi quei soggetti più piccoli, che rappresentano il grosso del nostro tessuto imprenditoriale, che si affacciano oggi a piattaforme sul cloud. Da questo punto di vista, il PNRR sta spingendo molto verso l’aggiornamento delle risorse, in modo particolare nella pubblica amministrazione e sanità, con incentivi anche per costruire da zero le reti e sistemi, non solo rimodellare quello che si ha già in casa. Passare al cloud vuol dire abbracciare una flessibilità nei servizi altrimenti impossibile. Ambienti on-premise e cloud pubblici sono il substrato su cui basarsi oggi, per farsi trovare pronti alle sfide del domani”.