Sotto la pressione delle autorità di regolamentazione, Adobe annulla i piani per acquisire un importante concorrente
A seguito della crescente pressione da parte degli enti regolatori nel Regno Unito e UE, Adobe e Figma hanno annunciato che rescinderanno reciprocamente il loro accordo di fusione, che avrebbe visto la prima acquisire la piattaforma di progettazione di prodotti per 20 miliardi di dollari. A seguito della risoluzione, Adobe sarà tenuta a pagare a Figma una commissione di risoluzione inversa di 1 miliardo di dollari in contanti. “Adobe e Figma sono fortemente in disaccordo con i recenti risultati normativi, ma riteniamo che sia nel nostro rispettivo interesse procedere in modo indipendente”, ha affermato il presidente e CEO di Adobe, Shantanu Narayen in una dichiarazione. “Sebbene Adobe e Figma condividessero la visione di ridefinire congiuntamente il futuro della creatività e della produttività, continuiamo a essere ben posizionati per sfruttare le nostre enormi opportunità di mercato e la missione di cambiare il mondo attraverso esperienze digitali personalizzate”.
Le autorità di regolamentazione hanno citato il quasi monopolio di Adobe nel mercato dei software di progettazione respingendo l’accordo. Acquistando Figma, una piattaforma di progettazione di prodotti in rapida crescita, le autorità di regolamentazione temevano che Adobe potesse danneggiare l’innovazione che invece consentirà a Figma di “prosperare in modo indipendente”. In una lettera datata 14 dicembre, Adobe ha rifiutato i rimedi suggeriti dall’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (CMA) per approvare la fusione a seguito di un indagine antitrust approfondita. L’autorità voleva che Adobe effettuasse un significativo disinvestimento di risorse, codice sorgente e ingegneri per “ripristinare le condizioni di concorrenza”.
Ci si aspettava che tutte le parti discutessero la decisione provvisoria della CMA di bloccare l’accordo il 21 dicembre, con una scadenza finale per approvare o bloccare l’acquisizione fissata per il 25 febbraio. L’accordo è stato esaminato in modo simile dalla Commissione Europea e Bloomberg ha riferito nel febbraio 2023 che il Dipartimento di Giustizia stava preparando indagini simili. In seguito all’annuncio di Adobe, la Commissione Europea ha abbandonato le indagini antitrust sulla fusione. Con tutta quella pressione, Adobe aveva comunque pochissimi margini di manovra per portare avanti l’accordo e ottenere tutte le risorse sperate.