Podio confermato ai vertici della Classifica TOP 100 delle società di software e servizi in Italia. Accenture conserva il primo posto (+20,4%), Microsoft si piazza al secondo (+16,7%), Engineering difende il terzo (+2,4%). Zucchetti si mantiene saldo al quinto posto (+1,8%) e Capgemini Italia è stabile al nono (+14,3%). Var Group scala di sette posizioni, balzando in avanti al decimo (+22%).
La Classifica Top 100 di Data Manager, elaborata da IDC e giunta alla 37ma edizione, fotografa il segmento Enterprise e rappresenta oltre l’80% del mercato in Italia. L’analisi storica della Classifica ci offre una preziosa prospettiva sull’evoluzione del settore IT in Italia e ci aiuta a comprendere l’impatto dell’innovazione sullo sviluppo del Paese, anche alla luce del Chips Act europeo e di Pavia nuova capitale dei semiconduttori.
In continuità con l’anno precedente, si rilevano segnali di espansione da parte delle aziende che si collocano ai vertici della Classifica, con una marcata concentrazione dei ricavi che intensifica la competizione tra le aziende leader e limita sempre di più lo spazio per le imprese di minori dimensioni.
Nonostante il clima di incertezza, il mercato dimostra una notevole capacità di crescita e resilienza. Questa tendenza può essere attribuita all’iniezione di investimenti in trasformazione digitale sia nel settore pubblico che in quello privato. Per il 2022 il mercato dei servizi IT e Business vale 19,4 miliardi di euro, registrando un solido +5,1%. Le previsioni per il 2023 indicano una crescita stabile, con una proiezione attorno al 5%.
Il mercato software, più dinamico rispetto a quello dei servizi IT, vale invece 11 miliardi di euro con +14,9%. La componente infrastrutturale cresce più delle altre, trainata dal software per la sicurezza e le operations. L’intelligenza artificiale in questo contesto è destinata a svolgere un ruolo sempre più centrale nell’ottimizzazione, automazione e gestione avanzata. La prospettiva di IDC per i prossimi anni si mantiene positiva, con tassi di crescita importanti fino al 2025.
In base ai dati della Classifica, le aziende investono di più in servizi di consulenza e progetti di trasformazione legati all’innovazione digitale, rispetto agli investimenti tradizionali. I servizi IT crescono soprattutto grazie ai contratti di gestione di applicazioni e infrastrutture, confermando la tendenza ad affidare queste aree a fornitori specializzati. Le prospettive di crescita del mercato software suggeriscono che le imprese italiane continuano a investire in soluzioni per migliorare l’efficienza e l’automazione dei processi.
Le imprese che cercano soluzioni per affrontare le nuove sfide sono anche le più sensibili a considerare la sostenibilità come parte integrate delle loro strategie. L’adozione di soluzioni IT avanzate può semplificare il monitoraggio e la misurazione dei parametri ESG. E quindi, la crescita sia sul fronte del mercato software che dei servizi può essere vista come opportunità per le imprese di investire in soluzioni IT sostenibili.
La tecnologia può svolgere un ruolo chiave nella transizione verso l’economia circolare e nell’affrontare le sfide associate alla componente ambientale, sociale e di governance nell’ambito di investimenti e pratiche aziendali. La circolarità non può essere utopia, ma deve diventare strategia come documenta il fotografo Luca Locatelli nella mostra The Circle. E occorre passare dal pensiero lineare alla logica circolare, trovando il punto di equilibrio tra forza centrifuga e forza centripeta, come sembra suggerire il duo artistico italiano Balbusso Twins che firma il nuovo calendario Epson 2024.
La sostenibilità è un framework complesso in cui ogni passo non solo è condizionato dalle azioni precedenti ma agisce su quelle successive, come nella famosa sequenza di Fibonacci dove ogni numero successivo è la somma dei due numeri precedenti. In natura, la osserviamo in strutture complesse come le conchiglie. Nell’informatica la troviamo come modello in molte applicazioni dagli algoritmi di ottimizzazione alle implementazioni iterative. Ma se ogni passo successivo nella direzione della sostenibilità è influenzato da ciò che è stato fatto in precedenza, il Rapporto ASviS 2023 mostra che in Italia lo sviluppo sostenibile arretra invece di avanzare, suggerendo che le politiche pubbliche attuali e le azioni passate potrebbero non essere sufficienti per affrontare le sfide che ci aspettano.