I prossimi 40 anni di Fincons. Crescita internazionale, innovazione e rafforzamento

I prossimi 40 anni di Fincons. Crescita internazionale, innovazione e rafforzamento
Michele Moretti, CEO Fincons Group e Francesco Moretti, group deputy CEO e CEO International Fincons Group

La family company della consulenza informatica italiana (e non solo) fa shopping negli Stati Uniti, apre una filiale in India e si attrezza per vincere la sfida dell’AI

In un mercato della consulenza informatica in costante evoluzione e sempre più caratterizzato da un consolidamento imposto dalla strategicità e portata dei progetti di trasformazione digitale, si parla molto dei modelli di impresa più efficaci. Da 40 anni, per volontà del founder & CEO Michele Moretti – affiancato dal figlio Francesco, che, oltre al ruolo di group deputy CEO, ha la responsabilità delle attività internazionali del gruppo fuori da Italia e Svizzera – Fincons è un system integrator e consulente IT rigorosamente fedele al proprio modello di family company. Un modello che alcuni tendono a guardare con qualche perplessità. Lungi dal sottovalutarne gli aspetti più critici, tra l’altro oggetto dell’approfondita discussione che Fincons sta portando avanti proprio in questi ultimi mesi per definire quelle che saranno le direttive dei suoi prossimi 40 anni, Moretti senior è più che mai convinto di aver scelto una formula vincente.

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«Lo riscontriamo ogni giorno nella nostra relazione con i clienti, partecipando ai colloqui in preparazione di gare e selezioni. L’azienda di famiglia gode di grande fiducia proprio perché è disposta a combattere per la continuità che oggi, insieme alle competenze, è un presupposto di successo di ogni implementazione tecnologica».

Crescita oltre i confini nazionali

L’azienda informatica della famiglia Moretti vanta da sempre molte peculiarità distintive, prima tra tutte la spinta verso la conquista di clientela e riconoscimenti oltre i confini nazionali. Alla videoconferenza organizzata per discutere dei risultati di Fincons e del suo immediato futuro, Francesco Moretti, group deputy CEO e CEO International, partecipa in diretta dal treno New York-Baltimora, dove si trova la sede di un primario broadcaster nazionale e locale in US con cui Fincons collabora.

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Il motivo principale di questa trasferta americana, annuncia il CEO internazionale di Fincons, è il closing dell’acquisizione di una società di software e consulenza di Los Angeles, PDG Consulting Llc, un player di piccole dimensioni secondo il metro americano, che ha tuttavia in pancia clienti molto prestigiosi in ambiti come il broadcasting televisivo e satellitare e molti altri legati per esempio al mondo delle utility energetiche e della cantieristica. Alla fine dell’anno questa azienda, o meglio i suoi asset americani, confluiranno dunque in Fincons US, una delle filiali estere che la capogruppo italo-svizzera ha aperto in nazioni come Regno Unito, Francia, Germania, Belgio.

«Negli Stati Uniti – osserva ancora Moretti – abbiamo già registrato una notevole crescita organica, inizialmente con i clienti diretti nel settore dei media e man mano allargando il campo anche al finanziario e al manifatturiero. Nel giro di un paio d’anni, siamo passati da un volume d’affari di un milione di euro a 7,2 milioni. Ora, con una operazione che aggiunge alla filiale americana sessanta risorse locali (a cui si aggiungono altre quaranta che PDG ha nella sua filiale di Mumbay), la crescita ha una componente inorganica che vale 13 milioni».

Non solo. Per rendere ancora più integrata nelle attività di gruppo la nuova consociata, Fincons ha deciso di trasformare il gruppo di sviluppatori PDG di Mumbay in una vera e propria succursale, Fincons India. «In questo modo, il Delivery Center di mille persone che da Bari offre servizi a tutti i nostri clienti su scala globale, vedrà aumentare ulteriormente la propria potenza di fuoco, con la possibilità di turnare su diversi fusi orari» – conclude Moretti.

Gli ottimi risultati ottenuti negli USA confermano il buon momento che Fincons registra a livello di gruppo. Con i 220 milioni di euro alla fine di agosto, Fincons si trova perfettamente allineata alle previsioni per il 2023 e cresce in tutte le nazioni presidiate fuori dal mercato italiano ed elvetico, considerato “domestico”. Con l’acquisizione americana, la quota del volume d’affari sviluppato all’estero supera la significativa percentuale del 15% sul totale. E l’acquisizione di PDG è un segno che il trend verso la internazionalizzazione continuerà in modo consistente.

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Signing dell’accordo di acquisizione da parte di Fincons Group del 100% degli asset di PDG Consulting

Il Made in Italy che non ti aspetti

Come viene percepita negli Stati Uniti la presenza diretta di un system integrator italiano, che oltre a rappresentare i maggiori vendor globali, ha sviluppato e continua a sviluppare diverse tecnologie proprietarie? L’esperienza maturata fino a questo momento conferma anche quanto il Made in Italy esportato abbia a che fare con la consulenza in ambito digitale. «Ad esempio, proprio in campo energetico – sottolinea Michele Moretti – disponiamo di una nostra soluzione rivoluzionaria per la gestione delle utility, qualcosa che sovverte completamente le piattaforme vecchio stile. E diverse sono le soluzioni che sono nate dalla nostra esperienza e collaborazione con i clienti, anticipando con la nostra visione le evoluzioni del mercato. Del resto, uno dei valori che la vecchia proprietà di PDG ha apprezzato è la nostra volontà di incrociare e ibridizzare reciproche competenze e occasioni di business». Un importante leitmotiv previsto per il 2024 sarà il rinnovato impegno nell’ambito dell’innovazione, particolarmente evidenziato dalla crescente esplosione dell’intelligenza artificiale e del machine learning. «È vero – riconosce il group CEO – che di AI si parla da moltissimo tempo, ma gli strumenti di cui disponiamo oggi hanno un impatto molto visibile sul modo di lavorare, sulle singole persone e sulle strategie delle aziende».

Secondo Michele Moretti, i cambiamenti che stanno già avvenendo determineranno un gap tra chi subirà passivamente il cambiamento e chi invece lo saprà cavalcare. Si tratta di capire come la situazione evolverà nell’immediato, in questi prossimi anni e avere la capacità di tenere lo sguardo rivolto al futuro ma con grande consapevolezza. «Abbiamo tutte le intenzioni di “addomesticare” l’AI a vantaggio nostro e del cliente» – ribadisce Michele Moretti. «Ma vogliamo affrontare il discorso in modo diverso, non limitandoci a stringere relazioni forti con il mondo dell’università, come abbiamo fatto con il Politecnico di Milano e di Bari. Puntiamo a creare una community internazionale, allargandola il più possibile alla collaborazione diretta con i clienti più interessati, cominciando proprio dai protagonisti dello scenario dei media».

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Da tempo, conferma del resto Francesco Moretti, Fincons partecipa a progetti di ricerca avanzata sull’impiego di tecnologie di machine learning per acquisire informazioni da fonti documentali non strutturate, in particolare in ambiti come la gestione dei diritti televisivi, o nell’automation con il proprio prodotto cosiddetto “virtual clerk”, in cui l’intelligenza artificiale può affiancare gli operatori umani in una prima scrematura e qualificazione delle informazioni, per esempio, per instradare verso le persone giuste i “ticket” dell’assistenza ai clienti. «Internamente, stiamo lavorando molto per identificare queste aree di applicazione e attrezzarci per affrontare quelle che inevitabilmente nasceranno nei prossimi anni».

Una componente essenziale di questa fase di preparazione al futuro, conclude Michele Moretti è la conquista di una solidità finanziaria e con essa una credibilità ancora maggiore. «Siamo ormai certi di aver raggiunto una struttura di gruppo che ci pone in grado di affrontare sfide sempre più alte. È arrivato il momento di considerare anche lo strumento dell’iniezione di capitale, magari passando dalla quotazione. Il board ha già fissato un incontro con Borsa Italiana che, a dire il vero, ci corteggia da almeno quindici anni. Ma non escludiamo operazioni come la cessione di una quota di minoranza a un fondo di investimento. Il 2024 sarà l’anno delle decisioni» – svela Michele Moretti. «Scriveremo un nuovo capitolo nell’evoluzione di Fincons».