La data company statunitense punta allo sviluppo di soluzioni basate sull’AI generativa con uno sguardo attento al mercato italiano
Una nuova ricerca di Cloudera (Evolve 23), la data company per l’enterprise AI affidabile, ha rivelato che la conformità è la principale preoccupazione del 79% dei responsabili delle decisioni IT (ITDM) quando si tratta di gestire i dati. Ciò avviene in un momento in cui due terzi (66%) di essi teme siano fuori controllo nella propria organizzazione.
L’indagine, condotta su 850 responsabili ITDM in tutta l’area EMEA, rivela che quasi due terzi (63%) delle aziende ritiene che i dati frammentati rendano più difficile il rispetto delle normative di conformità. Molte organizzazioni hanno implementato molteplici soluzioni puntuali per gestire i dati durante tutto il loro ciclo di vita, ma il 79% degli ITDM afferma che l’integrazione di queste soluzioni di analytics e gestione ha reso più difficile assicurarne la conformità.
Sebbene l’adozione di soluzioni puntuali per l’analisi e la gestione dei dati crei delle difficoltà nel garantirne la conformità, le aziende italiane, in particolare, percepiscono meno complessità rispetto agli altri Paesi analizzati, con solo il 64% che evidenzia la sfida della compliance a fronte di una media EMEA del 79%. Di conseguenza, anche i costi di gestione e analisi dei dati sembrano aver avuto un impatto minore nelle imprese italiane rispetto alla media EMEA, con il 68% delle aziende che evidenziano un aumento dei costi a fronte di una media del 78% per l’intera area, una percentuale che rimane comunque significativa. Ad ogni modo, anche le imprese italiane sono preoccupate per la compliance nella gestione dei dati (76%) e per la possibilità che questi ultimi possano essere fuori controllo (65%).
I silos di dati sono l’ostacolo principale nell’assicurare la conformità alle normative di compliance per il 59% delle organizzazioni. Infine, il 99% degli intervistati concorda sul fatto che l’integrazione di differenti soluzioni puntuali per la gestione dei dati lungo tutto il loro ciclo di vita rappresenti una grande sfida.
«In questo scenario, Cloudera, nella sua accezione di hybrid data platform, offre al cliente il vantaggio di decidere liberamente, quando e dove mettere i propri workload basati sul mondo dei dati (on premise, private cloud, public cloud e multi-cloud)», spiega Fabio Pascali, Regional Vice President Italy di Cloudera.
Ma perché un’azienda dovrebbe optare per una data platform? Come spiega Pascali, «senza un modello dati strutturato, non si riesce a estrarre valore e a generare use case che consentano di sfruttare appieno il potenziale dei dati. In ambito telco, per esempio, la nostra piattaforma viene utilizzata per migliorare la qualità della rete e del segnale in quanto è possibile incrociare tutti i dati».
La data platform è quindi una sorta di «occhiali potenti per il business del cliente». Cloudera Data Platform si distingue in particolare per quattro caratteristiche principali: 1) è end-to-end, copre cioè tutto il ciclo di vita del dato 2) è basata su standard open source 3) è disponibile per qualsiasi tipo di cloud 4) offre la possibilità di scegliere anche componenti esterne.
L’accordo con AWS
Lo scorso settembre Cloudera ha siglato un accordo di collaborazione strategica con Amazon Web Services (AWS), che rafforza il rapporto tra le due aziende e dimostra l’impegno di Cloudera ad accelerare e scalare la gestione dei dati cloud native e la data analytics su AWS. Grazie a questa collaborazione, Cloudera sfrutterà i servizi AWS per offrire innovazione continua a costi contenuti ai clienti condivisi, mettendo a disposizione il proprio open data lakehouse su AWS per supportare progetti di AI generativa a livello enterprise con garanzia di affidabilità e sicurezza.
Cloudera è partner Independent Software Vendor (ISV) e Workload Migration Program (WMP) di AWS, che offre la Cloudera Data Platform (CDP) Public Cloud sul suo AWS Marketplace. Con l’obiettivo di fornire un data lakehouse aperto e più potente, Cloudera ha scelto AWS per eseguire i componenti più critici della CDP, tra cui data in motion, data lake house, data warehouse, database operativo, AI e machine learning, la gestione dei dati master e la sicurezza end-to-end. In questo modo, i clienti possono migrare rapidamente alla CDP sul cloud senza dover effettuare il refactoring delle loro applicazioni, supportando al contempo le implementazioni ibride.
«In particolare, abbiamo rilasciato su AWS Iceberg, un formato di tabella aperto nativo del cloud ad alte prestazioni per l’organizzazione di set di dati analitici su scala petabyte su un file system o un archivio oggetti. In combinazione con CDP, gli utenti possono creare un’architettura Lakehouse di dati aperti per analisi multifunzionali e implementare pipeline end-to-end su larga scala», spiega Pascali.
L’approccio Trusted AI
L’open data Lakehouse di Cloudera riunisce le funzionalità di un data warehouse e di un data lake per potenziare soluzioni di business intelligence, intelligenza artificiale e machine learning (ML). Allo stesso tempo, le aziende hanno la flessibilità di implementare queste soluzioni nel cloud privato e pubblico di loro scelta con la stessa esperienza.
L’AI generativa non è un singolo componente, ma è l’integrazione di più componenti in grado di generare informazioni più coerenti e sicure. Questo succede quando il dato non esce fuori dal perimetro aziendale. Avere fiducia nell’intelligenza artificiale significa avere fiducia nei propri dati – spiega Pascali. «Di recente, Cloudera, seguendo un approccio “Trusted AI”, ha consentito al secondo gruppo di servizi finanziari nel sud-est asiatico, OCBC Bank, di integrare l’intelligenza artificiale su larga scala in tutta l’organizzazione. In questo modo, la banca ha potuto aumentare le proprie entrate analizzando i dati contestuali in tempo reale provenienti dalle conversazioni dei clienti relative a vendite, servizi e altro ancora».
Lo sbarco in Italia
Cloudera sta ottenendo ottimi risultati in Italia. «Oggi il settore della pubblica amministrazione rappresenta il quarto pilastro del nostro business, subito dopo subito dopo i settori finanziario, delle telecomunicazioni e dell’energia. Stiamo ampliando la nostra presenza soprattutto nei settori manifatturiero e farmaceutico, oltre che presso le amministrazioni locali» – dichiara Pascali. «Sull’onda di questo successo, abbiamo inaugurato di recente il nostro primo ufficio italiano a Milano, in piazza Gae Aulenti, uno dei simbolo della trasformazione urbanistica della città lombarda. Questa decisione sottolinea l’importanza crescente del mercato italiano per la nostra azienda, da sempre impegnata nella trasformazione tecnologica».