La Banca Centrale Europea crea un team sfruttare le potenzialità dell’IA

La Banca Centrale Europea crea un team sfruttare le potenzialità dell’IA

La volontà è mantenere i dati finanziari degli europei sicuri e protetti dalle minacce di nuova generazione

Dopo aver avvisato i dipendenti sui rischi dell’implementazione massiccia dell’intelligenza artificiale generativa, la BCE ha deciso di aprire un nuovo gruppo dedicato allo studio delle minacce derivanti dall’IA. Stando a quanto comunicato dalla Banca Centrale Europea, i grandi modelli linguistici potrebbero essere implementati per compiti tra cui scrivere bozze di codici, testare software più velocemente, riassumere documenti di supervisione, redigere briefing e “migliorare il testo scritto dai membri dello staff rendendo la comunicazione della BCE più facile da comprendere per il pubblico”. Il chief service officer della Banca centrale, Myriam Moufakkir, ha discusso dell’uso dell’intelligenza artificiale in un post sul blog dell’organizzazione. Commentando il lavoro principale della BCE, si legge come questo sia dedicato ad analizzare grandi quantità di dati, un valore ma anche una problematica evidente nell’Unione: “L’intelligenza artificiale ci offre nuovi modi per raccogliere, analizzare e interpretare questa ricchezza di dati disponibili, in modo che le informazioni possano alimentare il nostro lavoro. Aree come la statistica, la gestione del rischio, la supervisione bancaria e l’analisi della politica monetaria potranno essere impattate in maniera concreta, molto presto”.

Moufakkir ha affermato che la BCE sta già implementando l’intelligenza artificiale in una serie di settori. Ciò include la raccolta e la classificazione dei dati, nonché l’applicazione del web scraping e dell’apprendimento automatico per comprendere le dinamiche di fissazione dei prezzi e il comportamento dell’inflazione. Inoltre, applica modelli di elaborazione del linguaggio naturale addestrati con feedback di vigilanza per analizzare documenti relativi alla vigilanza bancaria. Ciò avviene attraverso la piattaforma interna Athena, che aiuta con la classificazione degli argomenti, l’analisi del sentiment, la modellazione dinamica degli argomenti e il riconoscimento delle entità. La BCE utilizza inoltre l’intelligenza artificiale per tradurre documenti nelle lingue degli Stati membri. “Naturalmente siamo cauti riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale e consapevoli dei rischi che comporta”, ha osservato Moufakkar. “Dobbiamo porci domande come ‘come possiamo sfruttare il potenziale offerto dai grandi modelli linguistici in modo sicuro e responsabile?’, e ‘come possiamo garantire una corretta gestione dei dati?”. Con la storica legge sull’intelligenza artificiale dell’UE in via di approvazione, l’uso dei dati finanziari dei suoi cittadini dovrebbe essere un panorama particolarmente intrigante in cui navigare.

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