La società serve più del 45% del mercato in termini di flussi finanziati con punte del 75% sul credit revolving e di oltre il 60% per le operazioni di CQS
Il processo di innovazione digitale, che vede nel cloud computing lo strumento più efficace per la sua abilitazione, coinvolge a 360 gradi tutti gli operatori del settore finanziario: per sviluppare una strategia di cloud robusta le parole chiave sono sicurezza, compliance, strategia ed eccellenza operativa. L’adozione di soluzioni cloud da parte delle banche italiane, però, è ancora principalmente in una fase di valutazione e progettazione. Tuttavia, l’adozione di soluzioni cloud pubbliche e ibride è in continua crescita. Infatti, come emerso da un’analisi condotta da Oliver Wyman, su dati Accenture Altimeter relativi a 16 Paesi su scala globale, le banche stanno migrando il proprio mainframe verso Cloud pubblici (63%), Cloud ibridi (31%) e Cloud privati (6%) con focus su efficienza dei costi, flessibilità e compliance normativa per la scelta di cloud pubblici.
Un gruppo di 370 specialisti
In questo contesto opera OCS Group, una azienda italiana con una consolidata esperienza in ambito Consumer Finance. “In questo mercato, ci dice Roberto Volpi, IT Cloud Architect Senior Expert di OCS Group, riteniamo di detenere una posizione di leadership, grazie al fatto che possiamo contare su una piattaforma specifica, molto avanzata e soggetta a continui aggiornamenti da parte del nostro team di ricercatori. Sono una cinquantina tra banche e altri operatori finanziari, soprattutto erogatori di crediti al consumo, che ne fanno uso. Riteniamo in altre parole che il 70% dei più importanti istituti di credito italiani ha adottato le nostre soluzioni. Posso ancora aggiungere che nel credit revolving la nostra share si aggira intorno al 75%, siamo al 60% per quanto riguarda la cessione del quinto e ancora che il 45% del mercato dei flussi finanziati in Italia è gestito da nostre soluzioni”. La società conta oltre 370 addetti, di cui 200 assunti nell’ultimo triennio, e nell’ultimo esercizio ha realizzato un fatturato di circa 44 milioni di euro, di cui il 18% speso nella ricerca e sviluppo.
Le tipicità di OCS
Aspetto fondamentale della sua strategia è il fatto che queste soluzioni sono concepite nativamente per operare in cloud. Alcuni elementi distintivi di OCS sono: la lunga esperienza maturata nei processi di erogazione dei crediti al consumo, rafforzata da uno sviluppo software per la loro automazione; la continuità aziendale, supportata non solo da investimenti rilevanti nella R&D ma anche da una solidità finanziaria nel suo complesso; da una suite allo stato dell’arte che si prende carico di tutti gli aspetti dell’attività di gestione dei crediti al consumo; e dal perseguimento di una logica BtoC in modalità Web che consente agli operatori del mercato del credito di essere il più possibile vicino ai loro clienti. Un altro importante elemento innovativo è la prima soluzione in Europa di micro credito al consumo interamente mobile, per l’erogazione di nano-finanziamenti regolati attraverso algoritmi di credit scoring, non convenzionale.
La centralità del Cloud
Perché il cloud? “Direi, aggiunge Volpi, che i fattori abilitanti sono soprattutto la rapidità di attivazione (poche settimane, anziché mesi di altri approcci), la scalabilità, che permette di dimensionare e adeguare il carico applicativo in modo ottimale; il modello di responsabilità condivisa con il Cloud provider, che semplifica i temi di compliance e resilienza operativa (già stiamo pensando al regolamento Dora, vincolante dal 2025), e la possibilità per OCS di proporre il modello SaaS per l’adozione delle proprie soluzione software in logica plug’n’play , come fattore accelerante nel percorso di innovazione digitale dei nostri clienti”.
Guardando al futuro OCS, che opera con un approccio diretto al mercato, avvalendosi di partner tecnologici come Mia-Platform, Red Hat, AWS ed iVolution, lavora alla evoluzione ed alla modernizzazione della suite applicativa per rispondere a tutte le esigenze di trasformazione digitale, in una logica Cloud ready e di apertura a strumenti innovativi quali l’intelligenza artificiale.
Nonostante gli investimenti su questo fronte siano ancora ridotti in Italia, nel settore finanziario si avverte una maggiore consapevolezza sulle modalità di utilizzo delle tecnologie cloud e relativa gestione dei costi, su come affrontare lo ‘skill gap’, e rispetto alle garanzie offerte dai provider pubblici per i temi di compliance e sicurezza.