Dalla fusione di HWG e Sababa, nasce il 18 settembre una nuova entità che unisce e corrobora le competenze e le aree di mercato coperte dai due attori fino a oggi
Di fatto le due aziende, HWG e Sababa Security lavorano assieme già da diverso tempo. In particolare HWG, fondata nel 2008, ha una focalizzazione specifica sulla cybersecurity, cosa che l’accomuna a Sababa, che ha ufficialmente visto la luce nel 2019. «HWG lavorava molto con clienti di livello enterprise, come le Banche Centrali – spiega Enrico Orlandi, amministratore delegato di HWG -, anche in Paesi esteri come l’Iraq, il Suriname, il Nepal, le Maldive, il Brunei, la Colombia, il Vietnam e soprattutto realizzando Soc, Security Operation Center per i propri clienti». Ma a questa offerta di servizi HWG voleva aggiungere un portafoglio più ampio e più innovativo, con una parte di consulenza più estesa, dal momento che «i clienti chiedono sempre più servizi completi».
«In particolare, in Italia dal 2015 si è cominciato ad avere un’attenzione diversa per la Sicurezza, con budget specifici, la figura del Ciso (Chief Security Officer) e la possibilità di partecipare a gare anche da soli, non in partnership con altri fornitori come era accaduto prima». La porzione di offerta che mancava a HWG è stata reperita in Sababa. «Nata dopo di noi, ma in un mercato più maturo e quindi con maggiori opportunità e complementare a HWG in termini di competenze».
Perché una nuova entità
L’attività con Sababa era dunque già avviata, ma mancava qualcosa. «Abbiamo deciso di cambiare il nostro assetto per due motivi – continua Orlandi -: il primo è che, lavorando nel settore Enterprise, avere una certa dimensione aiuta. Il secondo, un partner multilingue, con una forte competenza sulla security e la capacità di operare in contesti internazionali». La capacità di innovazione e la spinta di Sababa ha dato il la all’iniziativa di creare un unico attore della cybersecurity che unisse le competenze di entrambe le aziende. «Oggi i clienti vogliono fornitori in grado di coprire tutti gli aspetti della security, dall’OT Operational Technology) all’IoT (Internet of Things), all’IT (Information Technology). Anche questo è stato un motore importante della fusione – conferma Alessio Aceti, fondatore e CEO di Sababa Security.
Sababa Security è nata nel novembre del 2019, con l’obiettivo di lavorare su progetti complessi, che richiedessero una particolare expertise e persone competenti e in grado di operare come interfaccia tra vendor e clienti finali». L’acquisizione, avvenuta nel 2022, di una società esperta di networking e di security come digipoint ha poi completato il portafoglio di Sababa. Inoltre, le sedi a Tashken e Vilnius ci offrono un respiro internazionale. «Tutti i servizi che eroghiamo sono assolutamente pensati e offerti dall’Italia – aggiunge Aceti -. Oggi siamo circa 150 persone in 11 sedi, con clienti in tutto il mondo. Oltre l’85% delle nostre persone sono analisti, con più di 300 certificazioni e oltre 300 clienti, che garantiscono un fatturato di circa 40 milioni di euro. L’obiettivo è quello di diventare, assieme ad HWG, il principale player di cybersecurity in Italia».
Fusione operativa
Gli obiettivi che si sono dati le due aziende con la fusione sono immediati. «Il primo obiettivo è economico – conferma Orlandi -: vogliamo che la nuova entità che nasce da HWG e Sababa realizzi un fatturato valutabile con tre zeri e abbia un flusso di cassa positivo e sia quindi profittevole da subito». A questo obiettivo economico se ne aggiunge un altro strategico: «Vogliamo espandere la nostra attività e la nostra presenza, diventando il principale player della cybersecurity in Italia ma crescendo anche in Europa e, in particolare, nel Sud Europa (Spagna e Grecia soprattutto)». L’operazione di fusione tra le due aziende è stata annunciata al mercato ufficialmente il 18 settembre, in occasione di una convention con clienti e partner. Dopo un veloce sondaggio, le due aziende hanno deciso di chiamare la nuova entità HWG Sababa e di adottare un logo che richiami entrambe le aziende, sfruttando così il patrimonio positivo di notorietà e reputazione costruito negli anni.