L’AI generativa nella didattica, rivoluzione o minaccia?

L'AI generativa nella didattica, rivoluzione o minaccia?

Mentre l’intelligenza artificiale si diffonde in molti settori industriali, è nell’istruzione che il suo impatto si manifesta in modo più evidente. L’AI generativa e il cambiamento del paradigma educativo

L’avvento di strumenti di AI generativa come ChatGPT, ha portato a una vera e propria rivoluzione nell’ambito educativo. Gli studenti hanno ora a disposizione un assistente virtuale, molto più potente del vecchio Bignami, in grado non solo di rispondere ma anche di comporre saggi, risolvere problemi matematici complessi e completare compiti accademici, cambiando radicalmente il modo in cui scuole e università concepiscono la didattica e la valutazione, ma soprattutto il modo in cui lo studente concepisce il concetto di compito e completamento di un task. L’uso di ChatGPT e simili ha sollevato preoccupazioni riguardo al plagio basato sull’AI, spingendo alcune istituzioni a vietare tali strumenti. Il rilevamento dell’utilizzo di questa tecnologia, per quanto diverse piattaforme si stiano cimentando nell’implementazione di sistemi di verifica, è ancora poco affidabile in termini di efficacia e risultato.

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Di fronte a questa sfida, alcuni educatori stanno esplorando cautamente modi per utilizzare l’AI generativa per migliorare le lezioni, ottenendo un feedback positivo da parte degli studenti. Molti giovani sono consapevoli che l’AI trasformerà il mercato del lavoro e la comunicazione quotidiana, quindi desiderano essere preparati per il futuro. Emergono però domande cruciali. L’apertura all’AI nell’istruzione rischia di danneggiare gli aspetti fondamentali dell’apprendimento umano? Si stanno sottolineando le difficoltà di valutare quale sarà l’impatto di questa tecnologia sul contenuto dell’educazione. La capacità dell’AI di produrre risultati accurati e privi di pregiudizi è un altro aspetto controverso. I modelli di linguaggio possono “mistificare”, inventando fatti e fonti in modi imprevedibili, e sono stati accusati di bias basati sui dati di Internet. L’adozione di strumenti di generative AI nelle aule sta portando cambiamenti significativi. Alcune scuole di élite hanno già sperimentato l’uso di avatar generati dall’AI per migliorare la presentazione degli studenti su temi come la sociolinguistica. Altri studenti usano questi strumenti per migliorare la struttura dei loro argomenti, ma è necessario valutare attentamente quanto questo possa incidere sulla capacità di sviluppare abilità fondamentali, come la capacità di pensiero critico e la comunicazione originale.

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Nonostante le preoccupazioni, alcuni educatori vedono l’AI come una risorsa potente per la didattica. Alcuni insegnanti stanno già utilizzando modelli di linguaggio come tutor personalizzati che offrono spiegazioni dettagliate e sviluppano le capacità degli studenti. Sal Khan, fondatore di Khan Academy, sostiene che se l’AI viene utilizzata correttamente, con moderazione e vigilanza, potrebbe rappresentare una delle trasformazioni più significative del nostro tempo, particolarmente nell’ambito educativo. Secondo Khan, l’AI potrebbe risvegliare la curiosità degli studenti e renderli entusiasti dell’apprendimento.

Non ultimo, è essenziale sviluppare un approccio equilibrato all’utilizzo dell’AI nell’istruzione. Bandire tali strumenti non è la soluzione. Gli educatori dovrebbero adottare un approccio basato su una riflessione critica, insegnando agli studenti come utilizzare questi strumenti in modo consapevole e responsabile.

È importante comprendere che l’AI può essere uno strumento utile per arricchire l’apprendimento, ma non può sostituire la gratificazione che deriva dal superare sfide e sviluppare abilità uniche. Il futuro dell’istruzione sarà influenzato dalla collaborazione tra l’empatia e la creatività umane e le funzionalità dell’AI, preparando gli studenti per un mondo in cui l’apprendimento sarà una competenza fondamentale per il successo.


Fabio Lalli founder and partner @IQUII – iquii.com