Sicurezza, mobilità, gestione edifici e impianti, sostenibilità. Milestone Systems e l’uso etico delle tecnologie video nelle città del futuro
Se ieri il video era confinato principalmente agli ambiti della sicurezza (o specificamente della videosorveglianza), ora l’utilizzo di algoritmi di analisi per l’immagine (basati anche su intelligenza artificiale) consente di estrarre informazioni fino a qualche tempo fa difficilmente accessibili, per offrire servizi a valore aggiunto per il cittadino. Fondata nel 1998 in Danimarca, Milestone Systems, leader di settore per il software di gestione video per le sale controllo, è presente con le sue soluzioni in tutto il mondo e sul territorio italiano da venti anni. Dal 2014, è una società indipendente appartenente al gruppo Canon. Basato sul concetto di piattaforma aperta, il software di gestione video XProtect consente l’integrazione con la più ampia scelta di telecamere, tecnologie di analisi video, sensoristica, controllo accessi, sistemi di anti-intrusione e altre soluzioni di settore.
GLI OCCHI PUNTATI SULLA CITTÀ
«Chi si occupa di amministrare la città sente sempre più il bisogno di raccogliere e correlare dati al fine di ottimizzare processi, coordinare interventi, pianificare azioni. Come la vista è il nostro senso più prezioso, così le telecamere, i radar e i lidar in città, coadiuvati da algoritmi di video analisi, sono fonti ricchissime di informazioni da sfruttare». – afferma Massimo Lommi, key account manager Italy di Milestone Systems. La sfida più rilevante per lo sviluppo di una smart city è quella di abbattere i silos presenti tra le varie responsabilità che ruotano intorno ad essa. «Controllo traffico, gestione edifici pubblici, sostenibilità ambientale, abbandono rifiuti e sì, anche sicurezza. La sfida non è più quella di rincorrere il mercato con un approccio end-to-end, ma piuttosto di adottare un approccio integrato e favorire la creazione di un ecosistema di tecnologie» – spiega Lommi. «La capacità di acquisire immagini e di analizzarle ed elaborarle in tempo reale grazie all’uso di tecnologie abilitanti, offre opportunità di utilizzo che possono contribuire allo sviluppo di tre aree fondamentali per una smart city: l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, la transizione verso un modello più sostenibile e l’inclusione e partecipazione dei cittadini. Tuttavia, è importante che l’innovazione vada sempre di pari passo con la consapevolezza dei vincoli normativi legati al corretto trattamento dei dati sensibili».
L’EQUILIBRIO TRA EFFICIENZA E CONTROLLO
Milestone Systems è sì orientata a proporre soluzioni che efficientino le operazioni, ma con un’attenzione particolare affinché i dati raccolti non siano usati per fini di controllo teso a violare quanto previsto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’uso responsabile della tecnologia da parte di Milestone Systems non trova riscontro solo esternamente, nella promozione delle proprie soluzioni verso i partner, ma anche internamente, con l’obiettivo di fare business senza mai prescindere da un contesto di etica professionale e sociale. “Milestone, da ormai quindici anni, include nelle proprie licenze d’uso (EULA) la clausola di revoca all’utilizzo dei propri prodotti nel caso in cui essi siano utilizzati in violazione dei diritti umani» – spiega Lommi.
Sul fronte del corretto trattamento del dato sensibile, Milestone ha scelto di collaborare con EuroPriSe per ottenere l’ambita certificazione GDPR-Ready, una vera e propria certificazione che la soluzione può semplificare il lavoro del responsabile del trattamento, nella corretta gestione del dato sensibile. Naturalmente, questo ha implicazione anche sugli aspetti di sicurezza logica, altro campo di importanti investimenti interni. «Milestone investe significativamente in nuove tecnologie, al fine di progettare soluzioni avanzate che garantiscano una solida sicurezza logica. Se, da un lato, la connessione di diversi dispositivi all’interno di una città rappresenta il vero valore aggiunto, dall’altro non deve però trasformarsi in una porta d’accesso sfruttata da malintenzionati per accedere a dati protetti».