DXC Technology è una azienda americana che in Italia dà lavoro a circa 2500 persone, con un fatturato ormai alla soglia dei 500 milioni di euro, che grazie al Pnrr prevede di crescere a tassi double digits sia per quanto riguarda il fatturato che gli addetti. Con quale strategia lo spiegano Eugenio Maria Bonomi, il suo Amministratore Delegato e Nicola Mangia, Italy Public Sector General Manager; la PA genera la metà del suo fatturato
Per Eugenio Maria Bonomi, Amministratore Delegato di DXC Technology oggi è importante essere first moover perché il tempo del fast follower è morto. “E’ nel positioning che oggi si vince. Essere i primi è fondamentale. Le tecnologie ormai sono quasi delle commodities. Vanno assiemate, sia in modo orizzontale che verticale, per dare concretezza agli obiettivi da raggiungere. Una osservazione che vale anche per l’Intelligenza Artificiale, che deve produrre innovazione e nel percorso verso la digitalizzazione delle organizzazioni deve anche sapere vincere sulla resistenza al cambiamento. Inoltre noi abbiamo creato il termine ‘People first” per esaltare il ruolo umano in una società sempre più olonica. La tecnologia deve cioè fare emergere il meglio che c’è in un essere umano. People first e società olonica vanno di pari passo ed entrambe assumono una grande valenza nella value chain. Le tecnologie vanno pertanto ricomposte e riconfigurate in funzione di questi approcci per fare emergere l’effettivo valore delle stesse. Se no la tecnologia non serve. Essendo nata dalla fusione di due importanti player dell’IT come CSC e HPE Enterprise Services, ha il vantaggio di avere in casa expertise e tecnologie che combinate rappresentano un plus, un caso piuttosto raro”.
Sono le organizzazioni che vanno smosse
La PA è stata una palestra importante dove questi “dogmi” sono stati implementati con successo. Sempre secondo l’AD di DCX Technology Italy, già più di vent’anni fa l’azienda si è resa protagonista di una grande trasformazione nel mondo della scuola, con la proposta di un percorso di innovazione Web-oriented e focalizzato sulle famiglie (l’iscrizione ai corsi scolastici). Una trasformazione ritenuta rilevante sotto l’aspetto tecnologico ma anche e forse di più culturale. DCX si è distinta anche nella sanità con proposte innovative che hanno inciso sulla operatività del settore. “A questo riguardo – dice Bonomi – siamo stati tra i primi a stringere convenzioni con Consip, sposando l’idea di una sanità digitale da far nascere dall’alto, ossia dai cittadini. Per la Regione Campania, per esempio, abbiamo messo a punto un servizio di prenotazioni tramite telefono. Senza mai dimenticare che è la macchina organizzativa che va smossa e rinnovata giacché le tecnologie utilizzabili sono tante e buone. In Campania abbiamo vinto la sfida di una gestione interconnessa”.
Interconnessione e interdisciplinarietà sono anche le anime che hanno permesso il rifacimento del portale del Comune di Milano, con aggancio in questo caso anche alla tecnologia cloud. In pochi anni questo portale è diventato una best practice internazionale, rimarca con orgoglio il nostro interlocutore. “Il cloud, osserva, dal nostro punto di vista, va inquadrato in una strategia complessiva di rifondazione e di cambiamento. Ecco perché abbiamo coniato l’espressione ‘Cloud right’, proprio per significare che il Cloud first proposto tra l’altro da Accenture non è sempre la risposta migliore; l’adozione del cloud va ponderata e non sempre risponde alle esigenze del cliente”.
In Ferrari per crescere in corsa
Bonomi ha anche accennato all’accordo pluriennale firmato nel maggio scorso da DXC con Scuderia Ferrari (divisione corse) che prevede l’impegno nella progettazione di soluzioni digitali di nuova generazione nell’ambito dell’automotive, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e arricchire l’esperienza di guida. In questo caso vengono fornite tecnologie end-to-end personalizzate per offrire soluzioni ingegneristiche in grado di potenziare l’industria automobilistica. DXC sta lavorando con Ferrari per sviluppare soluzioni digitali unificate e scalabili che modernizzino le capacità di informazione del veicolo. “Questo consentirà di sviluppare una strategia software a lungo termine che potrà essere implementata nelle auto sportive Ferrari che verranno prodotte a partire dal 2024. Saranno combinate le tecnologie collaudate in Formula 1 con le più recenti interfacce uomo-macchina”.
Un accenno, infine, all’ecosistema, che deve essere il più esteso possibile. “Esso rappresenta, precisa Bonomi, indubbiamente uno dei nostri punti di forza e condizione indispensabile per essere ‘facilitatori’ che abilitano tecnologie e organizzazioni con al centro le persone”.
Essere “facilitatori” del MAECI
Nicola Mangia ha fornito alcune informazioni sul contratto stipulato a inizio luglio con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) con l’obiettivo di assicurare il corretto funzionamento dei sistemi informatici, garantendo disponibilità delle applicazioni e integrità dei dati. Esso è volto a migliorare l’efficienza dei servizi di assistenza e manutenzione delle postazioni di lavoro e degli ambienti tecnologici, individuando modalità di supporto differenziate in base alla tipologia/criticità di utenza e garantendo a tutti i dipendenti del Ministero, inclusi quelli esteri, adeguati tool e skill IT, flussi di lavoro e servizi. “Le soluzioni DXC Modern Workplace sono state i Principi Fondanti della proposta presentata affinché fosse efficace, efficiente e proattiva verso le esigenze tecniche espresse dal MAECI a garanzia di un servizio basato su un’organizzazione unitaria e ben integrata”.
Mangia ha anche accennato al contratto con il Ministero dell’Ambiente per il monitoraggio ambientale, con fondi Pnrr: “Si tratta di un impegno notevole che avrà valenze anche sulla cultura e il turismo. Il Pnrr ci aiuterà indubbiamente a crescere in misura rilevante nel prossimo futuro. Inoltre siamo interessati a fornire un supporto tecnologico per il rilancio dell’education, convinti che potrà incidere molto positivamente su tutto il sistema economico nazionale. Esso riguarda direttamente infatti il 38% della popolazione”.
Chi è DXC Technology
Da ultimo è il caso di ricordare che DXC Technology rappresenta una delle principali società di servizi IT a livello globale e opera come player tecnologico per fornire servizi altamente innovativi con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un futuro migliore per i propri clienti, dipendenti, l’ambiente e la comunità, supportando e favorendo un percorso di digitalizzazione finalizzato all’ottimizzazione e all’efficientamento dei modelli e dei processi di business. La società è presente in più di 70 Paesi in tutto il mondo con oltre 130.000 dipendenti, 6.000 clienti, di cui 240 tra i Fortune 500, e un fatturato 2022 di $16,3 miliardi.