Minsait Payments, l’experience oltre la transazione

Minsait Payments, l’experience oltre la transazione

L’esperienza di pagamento ridefinisce l’interazione con i clienti. In Italia nel 2022, rallenta la corsa dei pagamenti digitali e l’uso del contante resta ancora molto diffuso. Sicurezza e fiducia come driver dell’evoluzione delle abitudini dei consumatori

«I sistemi di pagamento digitali sono in costante evoluzione e richiedono una continua attenzione sia alle operazioni che alle novità. Si tratta di un settore con un enorme potenziale di crescita. L’esperienza di pagamento è diventata parte integrante dell’esperienza di acquisto e ne determina direttamente la percezione complessiva. Non si tratta più solo di completare una transazione finanziaria, ma di creare un’esperienza senza intoppi, comoda e sicura per i consumatori». A parlare è Roberto Scorzoni, direttore di Minsait Payments, che recentemente ha assunto la guida per l’Italia. Minsait Payments è l’area specializzata in mezzi di pagamento di Minsait, la società che raggruppa il business IT del Gruppo Indra, presente in diversi mercati, dalla pubblica amministrazione alle multiutility, dal settore finanziario-assicurativo all’industria e alla manifattura.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

«Minsait è una realtà consolidata a livello globale con oltre 200 milioni di utenti che utilizzano i nostri sistemi di pagamento. Abbiamo una forte presenza in America Latina. In Italia – spiega Scorzoni – il mio obiettivo è lanciare l’azienda sul mercato nazionale. L’Italia presenta molte potenzialità, ma il mercato domestico è più chiuso rispetto ad altri paesi, specialmente per quanto riguarda l’accesso ai nodi di pagamento. E questa è la prima sfida che dobbiamo affrontare quest’anno» – afferma Scorzoni. «Siamo già presenti in tutta la filiera caratteristica del mondo dei pagamenti e delle carte. Supportiamo l’emissione, l’acquisizione, i commercianti e il portafoglio digitale. Minsait si concentra principalmente sui servizi di pagamento e collaboriamo con coloro che offrono soluzioni innovative, in particolare con le Fintech, poiché siamo costantemente alla ricerca di nuove soluzioni. Dimensione multinazionale e capacità di agire a livello locale – continua Scorzoni – rappresentano un valore significativo e favoriscono una catena di comando globale, interazioni dinamiche e uno scambio di idee a livello internazionale. Questa internazionalità, che non è sempre presente in altre aziende, è un elemento che ci contraddistingue».

Frenata di carte, bancomat e app

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una significativa crescita dei pagamenti digitali. Questa tendenza, accelerata dalla diffusione di tecnologie avanzate e dall’aumento della connettività, ha trasformato il modo in cui le persone gestiscono le proprie transazioni finanziarie. Il Rapporto sulle Tendenze dei Mezzi di Pagamento di Minsait Payments, pubblicato per il dodicesimo anno consecutivo, rivela che, dopo il notevole aumento dei pagamenti digitali durante il periodo della pandemia, nel 2022 si è verificata una diminuzione della crescita. Inoltre, il rapporto mette in luce un ritorno all’uso del contante, che è diventato la modalità di pagamento preferita da un terzo degli italiani. Inoltre, si registra una significativa riduzione dell’adozione dei digital wallet, che sono scelti solo dal 10% dei cittadini. Nonostante la frenata, i pagamenti elettronici sono ancora scelti dalla metà degli italiani (il 48% contro il 53% del 2021). Le carte di debito si confermano il mezzo di pagamento preferito. E il contante resta ancora molto diffuso. Il rapporto evidenzia anche il salto di qualità tecnologico e di mindset necessario per supportare l’evoluzione dei pagamenti che incidono sulle abitudini e talvolta ne ostacolano la diffusione. Sfide che, secondo il responsabile di Minsait Payments in Italia, saranno superate in futuro, poiché i costi, a carico dei commercianti, si stanno riducendo, allineandosi a quelli dei paesi più virtuosi.

Leggi anche:  Accordo PagoPA e Visa per promuovere l’utilizzo dei servizi di pagamento digitali

La sicurezza come pilastro

Il settore dei pagamenti digitali è soggetto a una rigorosa regolamentazione, in conformità con le numerose norme europee e internazionali. La sicurezza è l’elemento cruciale per mantenere la fiducia dei consumatori e proteggere la privacy nelle transazioni e nelle interazioni digitali. «All’interno del nostro gruppo – spiega Scorzoni – ci sono società specializzate nella gestione della cybersecurity che svolgono un ruolo fondamentale nell’attività di Minsait Payments. Una di queste è Net Studio, la società italiana specializzata nella protezione della digital identity e nell’access management che supporta le nostre soluzioni».

La sicurezza informatica rappresenta una priorità assoluta. Minsait svolge regolarmente test specifici di sicurezza sui sistemi. In alcuni casi, effettuando anche operazioni di ethical hacking per conto dei suoi clienti. «L’attenzione alla sicurezza informatica è integrata nell’ecosistema del nostro gruppo e rappresenta un elemento chiave» – spiega Scorzoni. «Abbiamo un vantaggio competitivo significativo in questo settore rispetto alla concorrenza, grazie alle nostre società captive, che seguono un approccio di security-by-design, garantendo monitoraggio e test periodici. Questo rappresenta un elemento strategico di forza».

Nuove frontiere e soluzioni

Il mondo dei pagamenti digitali è in costante evoluzione, con una vasta gamma di nuove forme di pagamento che si estendono al metaverso e alla extended reality. L’intelligenza artificiale, la blockchain e l’internet delle cose aprirà nuove possibilità e trasformerà ulteriormente il panorama dei pagamenti. Le soluzioni innovative come i pagamenti tramite wearable, i pagamenti peer-to-peer e l’integrazione dei pagamenti nei dispositivi IoT renderanno l’esperienza di pagamento ancora più fluida e coinvolgente. Questo scenario richiede investimenti continui in ricerca e sviluppo. Minsait Payments dedica una quota significativa delle proprie entrate annuali alle attività di R&D, che si concentrano su due principali filoni. «Il primo – spiega Scorzoni – riguarda l’aggiornamento e la modernizzazione della piattaforma, e su questo punto il nostro centro tecnologico di Madrid svolge un ruolo prioritario. Stiamo lavorando sia sull’ottimizzazione degli strumenti core che sull’esperienza utente, al fine di rimanere all’avanguardia nel settore dei pagamenti digitali. Il secondo filone è incentrato sull’inclusione di nuove soluzioni che attualmente sono in fase di sviluppo, con l’obiettivo di espandere il dominio della nostra piattaforma. Inoltre, i nostri investimenti in R&D sono rivolti anche ai sistemi bancari tradizionali, che sono anch’essi in forte evoluzione. Per esempio, stiamo costantemente arricchendo la componente di incassi e pagamenti all’interno delle banche con nuovi canali».

Euro digitale e criptovalute

L’euro digitale rientra nell’ampio dibattito sul futuro dei pagamenti e potrebbe avere un impatto significativo sull’evoluzione dei sistemi, influenzando non solo gli utenti finali ma anche le imprese, i commercianti e l’intero ecosistema finanziario. «Sono convinto che l’euro digitale troverà la sua strada e si affermerà come una modalità di pagamento di grande rilevanza» – afferma Scorzoni. «Tuttavia, poiché si tratta di uno strumento regolamentato, sarà necessario attendere la definizione delle norme prima di avviare la sua gestione banche avranno sicuramente un vantaggio rispetto ad altri attori, poiché operano già in un ecosistema altamente regolamentato. Fino a quando non saranno completati i processi di analisi, valutazione e regolamentazione, sarà difficile prevedere l’evoluzione dell’euro digitale».

Leggi anche:  Fintech, come l’analisi dei dati può influire sul processo decisionale

Un panorama completamente diverso riguarda le criptovalute: «è evidente che ogni mercato non regolamentato può essere facilmente manipolato da annunci che creano conflitti di interesse» – commenta Scorzoni. «La volatilità e i rischi associati alle criptovalute devono essere evitati con l’euro digitale. Mi risulta che siano già in fase di sperimentazione, con alcuni proof of concept, le piattaforme più adatte per supportarlo. Ci sono molteplici aspetti da affrontare, ma sono fiducioso che l’euro digitale vedrà la luce grazie alla determinazione di Francoforte e degli Stati membri dell’Unione europea. Per quanto riguarda noi, attendiamo di conoscere in maggior dettaglio le scelte che verranno adottate».