Realtà aumentata, virtuale e mista. La tecnologia immersiva come chiave per conquistare l’attenzione di un pubblico sempre più esigente, in cerca di nuovi livelli di intrattenimento e partecipazione
L’immersività offerta dalla realtà aumentata, virtuale e mista sta dimostrando, con alcuni significativi esempi, come i tifosi possano vivere lo sport in modo inedito, aprendo nuove opportunità per gli sport makers di coinvolgere il pubblico e veicolare contenuti e messaggi che fino a pochi anni fa non erano immaginabili. È possibile, infatti, creare esperienze personalizzate e memorabili, arricchendo gli eventi con un’offerta di contenuti aggiuntivi come statistiche, grafiche e giochi interattivi in tempo reale, in grado di aumentare la qualità dell’evento in diretta e generare nuove modalità di partecipazione dei fan e fonti di monetizzazione.
Un esempio che racchiude in sé queste componenti è l’attività “Cavs ARcade” realizzata dai Cleveland Cavaliers in NBA. L’iniziativa ha permesso agli spettatori, attraverso la scansione in tempo reale dei movimenti dei giocatori, di accedere a un flusso alternativo di contenuti visibili solo dallo schermo del proprio device, personalizzando la live experience anche con la possibilità di interagire digitalmente con il campo e partecipare a giochi e sfide virtuali.
Il club, tramite questo utilizzo della tecnologia, ha potuto coinvolgere il pubblico in maniera più attiva e ha gettato le basi per possibili contenuti e attività premium da sbloccare in futuro. Per i fan si è aperto invece un ulteriore livello di partecipazione all’evento attraverso modalità che superano il concetto di live show. La trasversalità dei contenuti immersivi, e delle potenzialità della tecnologia già a disposizione, ha il merito di non fermarsi al puro intrattenimento, ma sblocca opportunità innovative in qualsiasi ambito di applicazione. Anche per i partner si allarga il perimetro di azione, attraverso la creazione di spazi virtuali ad hoc capaci di attirare attenzione e coinvolgimento irraggiungibili secondo le modalità di partnership tradizionali. La collaborazione tra la NFL e Nickelodeon rappresenta un caso eclatante di quanto l’impiego della realtà aumentata possa giovare ad una partnership.
Il canale ha infatti trasmesso una partita live “aumentata” con contenuti creati appositamente per promuovere uno show dedicato ai più piccoli. Questo ha reso lo spettacolo sportivo più adatto e godibile anche per un target non generalmente attirato dal football americano, dando alla NFL uno sbocco aggiuntivo per perseguire l’obiettivo di abbassare l’età media dei propri tifosi.
Tra le caratteristiche che maggiormente rendono il mercato dello sport uno dei più in espansione nell’ambito della tecnologia immersiva, con un valore che entro il 2026 toccherà i 7,5 miliardi di euro, vi è anche la possibilità di rappresentare un supporto utile per gli stessi atleti. Le sessioni di allenamento in realtà virtuale sono ormai una realtà consolidata per i motorsports e stanno vedendo una forte espansione anche in discipline come il tennis e il calcio. Gli esercizi di gioco personalizzati, sviluppati per esempio da Rezzil, e già adottati anche dal Manchester City, si basano sulla scienza cognitiva e sulla teoria dell’apprendimento motorio, e sono progettati per migliorare le abilità specifiche di ogni atleta. Sebbene lo sport rimanga uguale nella forma, realtà aumentata, virtuale e mista cambiano il modo in cui il contenuto viene raccontato e vissuto, aprendo a nuovi scenari e contesti in cui sperimentare forme di intrattenimento finora inedite.
L’adozione delle tecnologie immersive non è più una scelta facoltativa, ma una vera e propria necessità da implementare quanto prima nelle strategie di business per evitare di restare indietro in un mercato che si evolve rapidamente e si avvicina sempre di più a un punto di non ritorno in cui l’immersività rappresenterà la nuova normalità.
Fabio Lalli founder and partner @IQUII – iquii.com