Francesca Vergara Caffarelli, esplorare il mondo, conoscere sé stessi

Francesca Vergara Caffarelli, esplorare il mondo, conoscere sé stessi

Francesca Vergara Caffarelli, CIO di Disneyland Paris. Manager di successo, esploratrice di luoghi ed emozioni, «vagabonda» dal cuore grande e radici profonde

Manager di successo con la naturale inclinazione dell’esploratrice. Madre di due figlie adolescenti, Eva di 13 anni e Lara di 11. Romana di nascita ma parigina di adozione, Francesca Vergara Caffarelli è il CIO di Disneyland Paris. Ama viaggiare e scoprire nuovi luoghi. Ha anche una grande passione per le arti figurative, la fotografia e la cucina, tutte attività che considera una forma di esplorazione e condivisione. Parlando di sport, tifa Ferrari e ha un passato giallorosso. Le sue vacanze sono sempre itineranti e non le piace tornare mai due volte nello stesso posto.

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Quali sono le tue passioni?

«Nasco vagabonda e resto vagabonda. Dalle vacanze in famiglia a zonzo per il Mediterraneo con i miei genitori che, anziché la classica casa al mare, avevano la barca a vela, agli interrail con gli amici, alle esplorazioni in coppia. E quando non è il lungo viaggio, è il weekend in giro, la mostra in città: qualunque cosa mi porti fuori di casa, estate e inverno. La mia più grande passione è viaggiare. Il tutto inizia almeno nove mesi prima, studiando dove andare, ricercando curiosità e informazioni, pianificando i viaggi e la logistica. E mi godo la preparazione del viaggio come anticipazione della vacanza vera e propria. Ma la vacanza non finisce con il rientro a casa. Nei sei mesi successivi, c’è il periodo di consolidamento della documentazione di viaggio e la condivisione con tutti i conoscenti delle esperienze vissute. E anche gli altri miei hobby sono in fondo una esplorazione. La cucina – mai due volte lo stesso piatto – è pura sperimentazione, a volte di successo, molte altre no. Le arti figurative, dove sperimento tecniche nuove insieme alle mie figlie. La fotografia che è sempre caccia all’emozione. E poi in fondo, anche cambiare lavoro, città, lingua. Tutte cose che ho fatto spesso nella vita: sono una esploratrice».

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Come organizzi la tua vita non lavorativa?

«I giorni non lavorativi sono i giorni della famiglia. Si inizia con un caffè a letto: quello è compito mio. Poi attività insieme, sempre con un piano ben definito nei giorni precedenti, che sia una gita, una mostra, uno spettacolo o una giornata di arte o cucina casalinga negli inverni piovosi. Il pranzo, spesso fuori casa, scorre tra il racconto della settimana, i pettegolezzi, la pianificazione del prossimo viaggio. Se non ci si muove da casa, la famiglia spesso si allarga: amici a cena, pigiama party numerosi e aperitivi di gruppo in giro».

Sei anche una sportiva?

«Pratico lo sci almeno una settimana all’anno oltre ad alcuni weekend. Mi piace lo sci d’acqua e immergermi nel blu cristallino, cose che d’estate faccio tutte le volte che posso. E poi, l’ellittica in casa tre volte la settimana, ma questo più che uno sport lo ritengo una tortura. Seguo da sempre la Formula Uno: Ferrari sempre e comunque. Guardo le gare di sci, anche se nessuno mi ha più dato i brividi di Tomba. Il calcio è una passione finita da tempo, ma ho un passato in Curva Sud all’Olimpico: cuore giallorosso. Adoro vedere le Olimpiadi: fosse anche il lancio del tappo di sughero, lo guardo e mi appassiono».

Come sono le tue vacanze?

«La mia vacanza è itinerante, anche se devo concedere al mio partner qualche giorno di recupero stanziale. Mai due volte la stessa destinazione, sempre in albergo e con la famiglia: i viaggi mantengono il nostro legame. I weekend possono invece anche essere consumati con gruppi di amici. Mi piace andare ovunque, purché sia un posto nuovo e possibilmente lontano. Purtroppo, non ho molto tempo libero, ma prendo per me e la mia famiglia tutto il tempo che la vita lavorativa mi concede».

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Qualche curiosità?

«Sono la mamma preferita da tutte le amiche delle mie figlie; quella che se le carica tutte in un monovolume e le porta un weekend a Gardaland; quella che sulle piste, sola fra tutti gli adulti, se le porta in giro tutto il giorno; quella che ha il coraggio di fare feste e pigiama party al di fuori del giorno del compleanno; quella a cui raccontano tutti i problemi di cuore. E adesso, sono anche quella che ha il lavoro più figo».


Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum