OpenAI consente agli sviluppatori di integrare ChatGPT nelle loro app

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La società ha anche lanciato un’API più potente per il suo strumento di trascrizione vocale Whisper

OpenAI, la società dietro ChatGPT e DALL-E 2, ha annunciato diversi cambiamenti nella sua politica. Innanzitutto, sta lanciando API per sviluppatori per ChatGPT e il modello di trascrizione vocale Whisper. L’azienda ha anche modificato i suoi termini di servizio per consentire agli sviluppatori di rinunciare all’utilizzo dei propri dati per miglioramenti aggiungendo una politica di conservazione di 30 giorni. La nuova API per ChatGPT utilizzerà lo stesso modello AI del popolare chatbot, consentendo agli sviluppatori di aggiungere versioni invariate del software alle loro app. L’intelligenza artificiale di Snap è un primo esempio, insieme a una nuova funzione di tutor virtuale per lo strumento di studio online Quizlet e il software Ask Instacart. L’API può anche alimentare esperienze software “non chat” che potrebbero trarre vantaggio dai cervelli di intelligenza artificiale. L’API ChatGPT ha un prezzo di 0,002 dollari per 1.000 token (circa 750 parole), inoltre, offre un’opzione di capacità dedicata per chi si aspetta di utilizzare più token di quelli consentiti dall’API standard. Le nuove opzioni per sviluppatori si uniscono a ChatGPT Plus rivolto ai consumatori, un servizio da 20 dollari al mese lanciato a febbraio.

Nel frattempo, l’API Whisper di OpenAI è una versione del modello di sintesi vocale Whisper open source lanciato a settembre. “Abbiamo rilasciato un modello, ma in realtà non è stato sufficiente per far sì che l’intero ecosistema di sviluppatori si costruisse attorno ad esso”, ha detto a TechCrunch il presidente e co-fondatore di OpenAI Greg Brockman. “L’API Whisper è lo stesso modello di grandi dimensioni che puoi ottenere open source, ma l’abbiamo ottimizzato all’estremo. È molto, molto più veloce ed estremamente conveniente”. L’API di trascrizione costerà agli sviluppatori 0,006 dollari al minuto, consentendo una trascrizione “robusta” in più lingue e fornendo la traduzione in inglese. Infine, OpenAI ha rivelato modifiche ai termini degli sviluppatori in base al feedback dei clienti in merito a problemi di privacy e sicurezza. A meno che uno sviluppatore non aderisca, la società non utilizzerà più i dati inviati tramite l’API per “miglioramenti del servizio” per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. 

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Inoltre, l’organizzazione aggiunge una politica di conservazione dei dati di 30 giorni fornendo al contempo opzioni di conservazione più rigorose “a seconda delle esigenze degli utenti”. Infine, OpenAI semplifica i termini relativi alla proprietà dei dati, chiarendo che gli utenti possiedono l’input e l’output dei modelli.