Con una crescita costante negli ultimi tre anni, prosegue l’ascesa in Italia del colosso canadese della UCC, attraverso una rete di partner e distributori sempre più importante, fra cui spicca la novità Esprinet
Fondata in Canada 50 anni fa, Mitel è uno dei player di riferimento nel settore della Unified Communication. Storicamente, affonda le sue radici nel mondo delle reti e dei sistemi telefonici. Oggi, è un’azienda globale che viaggia sopra il miliardo di dollari di fatturato, dato ormai stabile da anni, con quasi tremila dipendenti nel mondo. Nel 2014, l’acquisizione di Aastra Technologies ha permesso a Mitel, fino a quel momento presente per lo più in America, il salto di qualità in Europa e soprattutto in Italia, dove occupa una posizione di leadership nel settore dei sistemi di Unified Communication tradizionali. In Italia, l’azienda è presente con una filiale commerciale che propone una strategia indiretta di go-to-market, con un giro d’affari in costante crescita. Il modello di commercializzazione delle soluzioni si basa su un’ampia rete di distributori e partner. L’azienda intercetta la domanda di soluzioni, prodotti e servizi per la pubblica amministrazione, la sanità, le navi da crociera, la formazione, i servizi finanziari e l’assistenza sul campo.
Diversificazione e integrazione
«In termini di ordinato annuo cresciamo costantemente da oramai tre anni» – racconta Danilo Piatti, amministratore delegato di Mitel Italia dal 2019. «Si tratta di una crescita che si sostanzia attraverso una strategia che punta alla diversificazione dei mercati. Tre anni fa, l’80 per cento del fatturato italiano veniva infatti dalla pubblica amministrazione. Oggi, ci stiamo avvicinando a ritmo sostenuto all’obiettivo strategico di arrivare a un “fifty-fifty” tra pubblico e privato. Non ci siamo ancora, ma solo perché stiamo facendo ancora grandi cose nella PA. Però il mix è completamente cambiato. Grazie a un portafoglio di offerta molto ampio, il nostro obiettivo è di puntare su diversi vertical come l’hospitality, che in altri paesi è già molto sviluppato e che in Italia ci ha permesso di ottenere ottimi risultati».
Se in Italia, Mitel è conosciuta principalmente per il mercato delle grandi aziende pubbliche e private, nel mondo l’azienda è famosa per il mid-market, cioè per quella fascia di clienti che viaggia tra i 50 e i 500 utenti. «Abbiamo raggiunto anche in Italia una grandissima quantità di aziende di fascia medio-alta, che rappresentano il nostro target naturale» – spiega l’AD. «Allo stesso modo, la rete di partner e distributori è cresciuta tantissimo, favorendo l’apertura di nuovi canali di interlocuzione e nuove opportunità di mercato a fronte di una copertura molto più ampia». Il punto di svolta è riuscire a rendere più capillari le attività di un brand che ha un potenziale molto importante. «Di tutte le aziende che operano nel settore delle soluzioni legate alle reti telefoniche – continua Piatti – Mitel è l’unica che vanta una posizione di leadership in tutti e tre i segmenti di mercato: enterprise, mid-market e anche small e medium business».
Il mondo sta cambiando velocemente e l’Italia è uno dei paesi più ricettivi rispetto alle novità che l’azienda punta a introdurre. «Le piattaforme di collaboration e videocomunicazione fanno parte dell’offerta Mitel, ma la convergenza tecnologica è tale per cui tutte queste tecnologie vengono aggregate sotto un unico ombrello» – spiega Piatti. «Le nostre soluzioni applicative soddisfano requisiti di collaboration molto spinti, senza sottovalutare l’aspetto dell’integrazione gestionale. La capacità di sapere far dialogare le tecnologie sta diventando un aspetto fondamentale. Garantiamo un’integrazione molto forte con il mondo Microsoft. E questo rappresenta un’opportunità, non una penalizzazione. Soltanto riuscendo a mettere assieme le varie tecnologie si migliora la customer experience. L’interoperabilità semplifica infatti la vita di chi lavora. Ma non è tutto, abbiamo anche una soluzione specifica per il contact center».
In dettaglio, Mitel offre soluzioni di unified communication tradizionali. Le soluzioni di Call Manager si declinano in vari prodotti in base alle esigenze del cliente e rappresentano il core business dell’azienda che copre le imprese di tutte le dimensioni, dai 10 fino ai 100mila dipendenti. La parte legata al mondo del collaboration può essere gestita direttamente o con integrazioni a sistemi diversi, per esempio, di videocomunicazione.
Mercato in evoluzione
«La pandemia ha sicuramente accelerato l’adozione di soluzioni as a Service» – spiega l’AD di Mitel. «Oggi, il trend è legato – però – alla revisione delle infrastrutture di comunicazione. In Italia, bisogna infatti puntare all’ammodernamento delle infrastrutture di rete, in particolare di quelle telefoniche». In un mercato della telefonia in evoluzione più che in contrazione – prosegue Piatti – «occorre infatti tenere presente che ammodernare le reti italiane non è semplice. Non solo per una questione di costi, ma anche per problemi organizzativi, soprattutto in un Paese come l’Italia, dove la maggior parte del territorio è sottoposto a qualche vincolo di protezione che rende difficili e costose, se non impossibili, le operazioni di cablaggio. Esiste ancora un problema di diffusione e democratizzazione delle comunicazioni. Pertanto il cosiddetto mercato tradizionale è ancora molto importante». Gli analisti prevedono il completamento della transizione VoIp nel 2026, ma secondo, l’AD di Mitel Danilo Piatti – ci vorranno ancora cinque anni e l’ammodernamento sarà graduale. «Il mantra aziendale, infatti, è il customer lifecycle management, indipendentemente dalla zona geografica. Le collaborazioni con gli operatori telefonici diventano quindi estremamente rilevanti. Inoltre, registriamo una spinta molto forte su sistemi cloud, soprattutto cloud privato».
L’ecosistema di partner
La rete italiana di partner Mitel è in costante crescita, significativa è l’alleanza recentemente siglata con Esprinet. «Si tratta di un grande distributore italiano, che ci aiuterà a soddisfare la domanda che arriva da tutta una serie di aziende che vogliono entrare nel mondo Mitel. Si tratta di un valore aggiunto importante» – spiega Piatti. In termini di system integrator e rivenditori in Italia, Mitel vanta più di 100 aziende attive. Il processo di certificazione riveste un’importanza fondamentale. «Creare partnership di valore significa raggiungere performance durature nel tempo, in un’ottica di reciproca crescita. Se il programma di partnership funziona bene, è la prova che la nostra azienda è molto stabile e solida».
La priorità della customer experience
Negli ultimi anni, Mitel ha dato vita a progetti di successo nel nostro paese, seguendo la linea di sviluppo di mercati verticali, sia in ambito pubblico sia privato. A Bellagio (Co), per esempio, il Grand Hotel Villa Serbelloni ha riscontrato che con la soluzione di Unified Communication e Collaboration di Mitel è stato possibile ottenere un miglioramento della produttività e una maggiore efficienza delle comunicazioni. MiVoice Office 400 e l’intera soluzione Mitel hanno fornito al Grand Hotel Villa Serbelloni la migliore customer experience, semplificando al tempo stesso le operazioni di front office e back office.
Alcune funzionalità introdotte riguardano l’aggiornamento del room status in tempo reale, l’integrazione con il sistema gestionale, la protezione dei dati personali degli ospiti e l’aumento della mobilità tra le strutture grazie alla qualità della soluzione wireless. Il Grand Hotel Villa Serbelloni dispone ora di un sistema telefonico completamente integrato e affidabile che consente al personale di essere maggiormente efficiente e di concentrarsi sul lavoro più importante, fornire agli ospiti il miglior servizio possibile.
Un altro importante progetto recentemente realizzato in ambito privato riguarda la Compagnia San Paolo che ha inserito la soluzione Mitel nel contesto del proprio modello di lavoro agile. Grazie a questa iniziativa gli utenti della Compagnia hanno avuto diversi benefici tangibili, come ad esempio la possibilità di essere raggiungibili al numero fisso anche in mobilità, ovvero anche nei giorni in cui operano in smart working.