Accordo rinnovato tra Oracle e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane per i servizi e le tecnologie digitali negli Atenei. L’obiettivo è sempre più quello di creare competenze che possano favorire la crescita dei territori e del sistema Paese
Secondo Filippo Cecchi, responsabile sistemi informativi di Unicoop Firenze, il domani ha già un contorno: «La partita del futuro digitale si gioca sulle conoscenze trasversali: lo vediamo chiaramente, in un’azienda della distribuzione organizzata e del retail come la nostra, alle prese ogni giorno con sfide della logistica e della supply chain, ma anche del servizio sempre migliore al consumatore finale, oggi più esigente che mai, dopo il periodo pandemico. Abbiamo bisogno di coltivare una competenza manageriale più spiccata rispetto al passato e una propensione al cambiamento elevatissima, considerato quanto velocemente l’innovazione tecnologica stia cambiando il mercato, anche nel nostro settore».
Talent management tra skill tecniche e umane
Il talent management guarda alle skill tecniche, umane e manageriali, differenti ma alla pari per importanza. E non può fare a meno del digitale, il fil rouge che accomuna e unisce, da coltivare nelle università. Ecco perché CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, ha rinnovato per cinque anni con Oracle l’accordo di collaborazione su tecnologie e servizi già in essere da un triennio che prevede, tra le altre cose, la fornitura di soluzioni Cloud ERP e HCM per la gestione dei processi di back-end, amministrativo-contabili o del personale. L’annuncio è stato fatto a fine marzo nel corso dell’evento “Oracle e CRUI per la trasformazione digitale del Paese”, organizzato nel Museo Ninfeo di Roma contestualmente a una tavola rotonda a cui ha partecipato anche Unicoop. «L’accordo permette, da un lato, di assicurare servizi di qualità e, dall’altro, di organizzare attività di formazione e momenti di confronto di valore. La collaborazione è in linea con le politiche della CRUI perché risponde a esigenze pratiche, contribuendo ad alleggerire gli oneri amministrativi degli uffici e a uniformare le procedure negli atenei, a beneficio di docenti e studenti» – ha affermato Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari e delegato CRUI.
Pubblico e privato insieme o non si cresce
Istituzioni e imprese, un dialogo non sempre facile. «Il rapporto pubblico-privato è la chiave di volta per la crescita della cultura digitale in Italia» – ha sottolineato Alessandro Ippolito vice president Sud Europa e country manager Italia di Oracle. «Tra le sue missioni, Oracle persegue quella di alimentare la cultura e l’analisi dei dati nelle università italiane. Aver rilanciato questa partnership dimostra che Oracle non si limita a fornire la tecnologia ma si assume un impegno a livello sistemico: con la giusta progettualità e tecnologia, può favorire l’acquisizione di skill elevate e la crescita di talenti pronti a salire sul treno della trasformazione digitale data-driven».
Ippolito ha citato le iniziative promosse con alcune università del Centro-Sud in particolare, Federico II di Napoli, Salerno e Palermo. Ha parlato anche del programma educational gratuito Oracle Academy, che fornisce a scuole e università un portafoglio completo di software, programmi di studio pre-definiti, sessioni di training per gli insegnanti e risorse di certificazione da utilizzare a fini didattici. La stessa Oracle ha creato al suo interno una divisione University, vero e proprio ente formatore aziendale, che fornisce corsi e certificazioni professionalizzanti su tecnologie e applicazioni Oracle in ottica di upskilling o reskilling delle persone, a servizio di Partner di Oracle e aziende clienti.
AAA specialisti cybersecurity cercansi
La capacità di innovazione del mondo universitario è cruciale anche per affrontare le esigenze e le aspettative delle aziende nei confronti del sistema formativo, che oggi mettono in evidenza sempre nuovi temi, come quello, attualissimo, della cybersecurity. «Gli specialisti della sicurezza informatica saranno sempre più centrali e ricercati da parte di organizzazioni pubbliche e private per due motivi fondamentali: il primo riguarda l’incertezza dettata dallo scenario socio-politico; il secondo richiama l’accelerazione al digitale e all’innovazione spinte dalla pandemia» – ha affermato Andrea Sinopoli, vice president e cloud tech country leader di Oracle. “Non a caso, anche nel rapporto globale sulla Cybersecurity 2023, presentato all’ultimo World Economic Forum, si è parlato di tre punti di contatto tra il mondo della cybersecurity e quello accademico: la formazione di specialisti, la cultura della sicurezza e la visione della sicurezza sull’intera supply chain» – ha concluso Sinopoli.