Le aziende considerano oggi le tematiche ESG fondamentali per un business di successo e stanno aumentando gli investimenti in piattaforme di integrazione e di analisi dei dati per ottimizzare la gestione di KPI e di metriche di sostenibilità
La sostenibilità è diventata negli ultimi anni una tematica “mainstream” in grado di generare un elevato interesse da parte delle aziende di tutti i settori: non solo per l’industria pesante o le utility, ma sempre più anche per le aziende di servizi, come banche, assicurazioni e retailer. L’approccio più recente ai temi ESG (Environmental, Social, Governance) ha mostrato significative evoluzioni, alimentate soprattutto dall’interesse di vari gruppi di stakeholder, inclusi investitori, autorità di regolamentazione, clienti e dipendenti. Il mercato è infatti sempre più attento al “consumo consapevole” e le decisioni di acquisto sono spesso influenzate da pratiche etiche e solidali alla base delle attività produttive e di filiera delle aziende.
In questo contesto, le realtà più virtuose stanno iniziando a considerare la sostenibilità non più solo come una semplice “voce di costo” necessaria per tutte quelle attività operative utili a non incorrere in rischi reputazionali o in sanzioni normative, che interessano, per esempio, lo smaltimento corretto dei rifiuti, l’utilizzo di energie rinnovabili o l’efficientamento energetico. Le aziende più lungimiranti stanno iniziando invece a comprendere che il vero valore della sostenibilità risiede nella possibilità di conferire un vantaggio di differenziazione competitiva e di migliorare le performance operative e finanziarie dell’azienda nel suo complesso, con evidenti impatti positivi sulla brand reputation e sul posizionamento sul mercato. Per queste ragioni, i dirigenti aziendali stanno prestando maggiore attenzione alle metriche ESG che possono avere il maggiore impatto sulle attività operative e che possono generare il maggiore valore per il business, rendendo la sostenibilità parte integrante di ogni funzione aziendale e non dispersa in progetti intermittenti.
COME RENDERE OPERATIVA LA SOSTENIBILITÀ
Per comprendere e misurare i reali impatti della sostenibilità sul business, le aziende – oltre a definire strategie, obiettivi e metriche ESG – dovranno automatizzare quanto più possibile i processi di raccolta e analisi di dati, per acquisire e correlare correttamente il maggior numero possibile di dati con gli altri processi e risultati aziendali. Questo percorso richiederà tecnologie specifiche (per esempio, software ESG) che supportino l’automazione e che non si limitino a riportare semplicemente le informazioni e “spuntare le caselle”. Le aziende che vogliono realmente trasformare le proprie operations e che puntano a ottenere un vantaggio competitivo attraverso una trasformazione sostenibile, infatti, dovranno rendere operativa la sostenibilità attraverso un’analisi continua di obiettivi e risultati.
Per IDC, il prossimo passo di maturità nel percorso evolutivo delle aziende verso una trasformazione digitale sostenibile sarà proprio quello di rendere operativa la sostenibilità attraverso processi strutturati e tecnologie dedicate. Per intraprendere con successo questo percorso, le aziende dovranno dotarsi di soluzioni tecnologiche specifiche e guardare, inoltre, alle tematiche di sostenibilità in modo più olistico in tutti gli ambiti ESG rilevanti, inclusa la sostenibilità sociale. IDC sta infatti rilevando una forte crescita dell’importanza attribuita ai temi della gestione del capitale umano e sociale (diversità, equità e inclusione), tra i quali spiccano il benessere dei dipendenti, la gestione dei diritti umani e l’approvvigionamento responsabile, oltre chiaramente ai temi di efficienza energetica, gestione responsabile delle risorse e dei rifiuti e riduzione delle emissioni di CO2.
Le tecnologie e i servizi IT giocheranno un ruolo importante nel contribuire efficacemente a rendere operativa la sostenibilità. IDC stima che entro il 2025, a livello globale, oltre il 60% delle aziende richiederà ai fornitori di data center di rendere accessibili le informazioni sui livelli di consumo energetico, l’utilizzo di fonti rinnovabili e i livelli di utilizzo di apparecchiature IT riciclabili.
Entro il 2026, le performance sui temi ESG saranno considerate tra i primi tre fattori decisionali per gli acquisti di apparecchiature IT e oltre il 50% delle richieste di acquisto (RFP) includerà metriche relative alle emissioni di carbonio, all’utilizzo dei materiali sostenibili e alle condizioni di lavoro. I fornitori IT saranno quindi sempre più valutati in base a metriche ESG e potrebbero essere incentivati a fornire una visibilità completa sui loro processi. Nei prossimi anni, si diffonderà inoltre la tendenza nelle organizzazioni di nominare un chief sustainability officer che sarà responsabile del raggiungimento degli obiettivi ESG della propria realtà e che influenzerà sempre più decisioni di acquisto in ambito IT basandosi su fattori ESG.
L’IMPATTO SUL MERCATO
La sostenibilità, dunque, impatterà il mercato IT sia sul fronte della fornitura di hardware e servizi di data center, sia nell’ambito delle soluzioni software, in quanto si registrerà una crescita della domanda di piattaforme per l’analisi dati con l’obiettivo di rendere operativi gli obiettivi ESG e di ottimizzare la gestione dei processi e delle metriche. IDC stima che entro il 2024, il 30% delle aziende a livello globale utilizzerà piattaforme di gestione di dati ESG per indirizzare i KPI e le metriche più rilevanti attraverso un sistema centralizzato con funzionalità di reporting e supporto operativo in tempo reale.
Inoltre, in base a una recente ricerca condotta da IDC a livello globale, emerge che la gestione dei dati sarà una delle principali aree di investimento per le aziende in ambito sostenibilità, con il 40% delle realtà intervistate che ha definito dei piani per aumentare gli investimenti in quest’area nel 2023. Le aziende si stanno quindi rendendo conto che i dati ESG non possono più essere gestiti in modo casuale o analizzati come elementi slegati dalle altre attività, ma che devono essere integrati in una più ampia strategia aziendale e nei processi decisionali. Per rendere realmente operativa la sostenibilità, e registrare i maggiori impatti positivi per il business, le aziende dovranno abilitare una gestione proattiva e integrata degli obiettivi ESG all’interno della strategia di business attraverso una gestione centralizzata dei dati, facendo inoltre evolvere l’approccio di analisi da una mentalità prevalentemente focalizzata sul reporting (che ha come principale obiettivo quello di rispondere alla domanda “cosa è successo?”) a una prospettiva di gestione del rischio e della strategia focalizzata sul real-time (che possa invece rispondere alla domanda “cosa sta succedendo?”). La visibilità continua dei dati e dei processi consentirà, infatti, di gestire più efficacemente il rischio ESG, monitorando costantemente i progressi ed eventualmente modificando in tempo reale alcune attività e decisioni. Le piattaforme avanzate di analisi dati, con funzionalità abilitate dall’intelligenza artificiale e dal machine learning, supporteranno le aziende nelle loro strategie evolutive e contribuiranno a rendere più efficienti ed efficaci i processi nelle aree della supply chain, del finance e delle operation.
IDC prevede che nei prossimi anni le aziende saranno incentivate a implementare programmi innovativi di gestione della sostenibilità strettamente collegati all’operatività del business con l’obiettivo di conseguire molteplici vantaggi, tra i quali spiccano il miglioramento della customer experience, dell’employee retention e della brand reputation. Se l’efficienza e il risparmio dei costi continueranno a rappresentare dei forti driver che spingeranno le aziende a investire in iniziative ESG, le realtà più mature si faranno però soprattutto guidare dalla nuova domanda dei clienti, dalla volontà di trattenere i talenti e dalle esigenze dell’ecosistema di mercato nel quale operano.
Diego Pandolfi consulting manager, Custom Solutions di IDC Italia