Fabrizio Locchetta, lo sport come metafora del business

Fabrizio Locchetta, lo sport come metafora del business

Fabrizio Locchetta, CIO di Siram Veolia. Sportivo poliedrico e digital leader attento alle relazioni umane. «Il successo è fatto di persone, non di cose»

Nato a Roma il 30 gennaio 1963, oggi vive a Milano. Personalità poliedrica e una laurea in Ingegneria Elettronica in tasca. Fabrizio Locchetta è un manager sportivo, attento alle relazioni umane. Uomo di grande successo professionale e personale, ha trovato nella passione per lo sport e nella capacità di ascolto la chiave per creare un ambiente di lavoro collaborativo. Appassionato di calcio, segue con particolare interesse la Premier League inglese e la sua squadra del cuore, la Lazio. Tuttavia, non si limita a guardare gli eventi sportivi in TV, ma li pratica costantemente, giocando a calcio a 7 il lunedì sera, il padel quando può e il golf nel fine settimana. La montagna è diventata la sua meta preferita per le vacanze. Ma non è solo uno sportivo, Fabrizio Locchetta dedica molto tempo alle persone. Il confronto continuo e il dialogo con colleghi e collaboratori sono il modo per affrontare i momenti di trasformazione. Con quattro figlie, due dal primo matrimonio (Giorgia di 27 anni e Martina di 24), e due dal secondo (Vittoria di 12 anni e Beatrice di 9), Fabrizio è un padre attento e affettuoso, e nel tempo libero ama leggere libri, rigorosamente cartacei, ascoltare musica di vario genere e godersi una pizza fatta in casa, il sabato sera insieme a moglie e figlie.

Cosa ti appassiona di più?

«Non ho hobby particolari. Lo sport è la mia grande passione. Mi piace molto leggere, tassativamente libri cartacei, nonostante sia un cosiddetto “digital leader”. Sono un lettore seriale di spy story e romanzi storici. Leggo soprattutto la sera e la domenica, molto di più durante le vacanze al mare. Amo la musica di ogni genere, che non manca mai quando sono alla guida o in casa».

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Leggi anche:  Armis nomina Christina Kemper a Vice President of International

Come impieghi il tempo libero?

«Il tempo libero, se è veramente libero, è dedicato quasi completamente allo sport e a Lula, un beagle di 2 anni, che attende il fine settimana per scorrazzare in aree più grandi del salone di casa. Poi un giro in libreria, un po’ di shopping (moderato), qualche film al cinema (ma anche in streaming sul divano di casa) e più raramente teatro. Poi c’è il sabato sera, quando insieme alle mie figlie attendo la pizza fatta in casa da mia moglie che è diventata un’abitudine a cui non potremmo più rinunciare».

Che tipo di sport?

«Sono un appassionato di calcio. La mia squadra del cuore è da sempre la Lazio. La fede calcistica mi porta a seguire la Serie A, ma ammetto di preferire la Premier League inglese che ha un fascino particolare. In TV seguo il padel, il golf, il tennis e qualche volta il Basket NBA. Pratico sport ogni volta che posso. Il lunedì sera, partita di calcio a 7, che è anche un’occasione per proseguire la serata con gli amici. Qualche partita di padel, quando posso. E nel fine settimana, tempo permettendo, 9 buche di golf. Unica eccezione tra dicembre e marzo, quando i fine settimana sono dedicati allo sci».

Vacanze, cosa preferisci fare e dove?

«Stacco 2-4 settimane tra luglio e agosto e 1-2 settimane a dicembre. Le vacanze sono un mix di mare e montagna. Il mare da vivere in pieno relax, la montagna anche per attività sportive. La preferenza per il mare che avevo da ragazzo ha lasciato sempre più spazio alla montagna, in particolare le Dolomiti, che sono state anche la cornice del mio matrimonio a maggio del 2015. Da qualche anno, frequento le montagne dell’Alta Valle Camonica, dove ho trovato accoglienza e natura, oltre a strutture di ottimo livello per praticare i miei sport preferiti».

Leggi anche:  Codice ESG, la sfida dell’IT sostenibile

Qualcosa di te che pochi conoscono?

«Per quanto il mio ruolo professionale mi porti quotidianamente ad affrontare temi legati alla tecnologia, che si tratti di nuove iniziative o di problemi da risolvere, ho sempre dedicato molto del mio tempo alle persone e alle relazioni umane. Non so se riconoscere in questa caratteristica un difetto oppure un pregio, ma di sicuro in questi 30 anni ho raccolto molte più soddisfazioni dalle parole di colleghi e collaboratori che da progetti di successo».


Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum