L’Italia scala posizioni nella classifica del DESI ma resta in retroguardia. Tra le cause la scarsa competenza digitale. Ma nuovi strumenti possono aiutare
Il Digital Economy and Society Index (DESI) lancia qualche segnale positivo rispetto al passato. Nel 2022 l’Italia si colloca 18a nel ranking europeo di digitalizzazione, guadagnando due posizioni. Il Paese resta però nella parte bassa della classifica, 18esimi su 27 non è un grande risultato.
Il DESI guarda alla carenza di competenze. Stando ai dati che emergono, se l’87% delle persone (tra i 16 e 74 anni) ha utilizzato Internet regolarmente nel 2021, solo il 54% possiede competenze digitali di base. Questa scarsità di diffusione delle conoscenze tecnologiche genera una carenza di specialisti Ict nel mercato del lavoro.
Sulla base degli obiettivi digitali definiti dalla Commissione Europea all’interno della Digital Compass 2030, entro otto anni solo il 64% della popolazione avrà le competenze digitali di base (meno 16 punti percentuali dall’obiettivo). Ciò significa da un lato problemi occupazionali, soprattutto giovanili, dall’altro migliaia di posti di lavoro richiesti, rischi di licenziamenti e difficoltà di reinserimenti nel mondo del lavoro a un’età più avanzata. E’ la sfida formativa, se ne parla ancora troppo poco ma rappresenta un tassello cruciale per l’inclusione sociale e per costruire il futuro industriale del nostro Paese.
In attesa di sopperire alla carenza formativa e per non rinunciare ai vantaggi delle innovazioni tecnologiche, bisogna guardare a chi fa innovazione favorendo l’usabilità, spingendo sull’autoformazione, offrendo strumenti dalle performance avanzatissime che non necessitano di particolare formazione per essere utilizzati al pieno delle potenzialità.
In attesa del pieno sviluppo digitale del mercato del lavoro, Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha messo a disposizione degli Studi Professionali un ecosistema digitale d’avanguardia.
Genya anticipa il mix delle necessità della clientela, del commercialista, dei componenti dello Studio, grazie ad automazione, interconnessione, facilità d’uso e abbondanza di “data output”.
Genya si sviluppa in una serie di strumenti ad altissima intensità digitale che automatizzano le attività dello Studio offrendo una miniera di dati che analizzati ed elaborati formano la base delle attività di consulenza a favore delle imprese manifatturiere e del terziario.
La creazione di un bilancio, per fare un esempio pratico, non è mai stata così facile e veloce. Genya Bilancio permette l’elaborazione del fascicolo in brevissimo tempo e consente di monitorare in automatico le prestazioni, gli indicatori di performance, il flusso di lavoro e il rilevamento dei tempi e delle attività svolte.
La soluzione è perfetta sia per i professionisti che per le aziende che effettuano l’analisi di bilancio internamente e consente di redigere, in modo facile e veloce, i bilanci d’esercizio annuali, infrannuali, simulati o straordinari, producendo automaticamente tutta la documentazione.
Genya Bilancio integra, oltre alle classiche funzionalità legate all’adempimento, strumenti di business intelligence e collaborazione indispensabili per offrire valore aggiunto e servizio. Il gestionale pone le basi, in termini di dati, per la valutazione del business dei clienti attraverso il calcolo automatico di indici, dell’andamento previsionale e dei rating finanziari. Il tutto con una semplicità operativa senza eguali.
Se da un lato le future generazioni digitalizzate necessiteranno di strumenti sofisticati, dall’altro, già oggi in uno Studio Professionale efficace, tutti devono poter gestire gli strumenti del futuro. E Genya Bilancio, come tutto l’ecosistema Genya, è uno strumento del futuro.