Il governo ha deciso di vietare l’accesso al social dalla rete del parlamento
La Nuova Zelanda si è unita al crescente elenco di paesi e giurisdizioni che hanno bandito TikTok da alcuni dispositivi governativi. A differenza di altri luoghi, la restrizione non si applica a tutti i dipendenti pubblici. Il social è invece limitato ai dispositivi che hanno accesso alla rete parlamentare della Nuova Zelanda, sebbene le forze di difesa del paese e il Ministero degli affari esteri e del commercio abbiano affermato di aver vietato TikTok anche sui dispositivi di lavoro. Il divieto entrerà in vigore entro la fine di marzo, tuttavia, potrebbero esserci eccezioni per coloro che hanno bisogno di accedere a TikTok per svolgere il proprio lavoro. I funzionari hanno seguito la lunga scia dei consigli degli esperti di sicurezza informatica di altri paesi, in primis gli USA, che hanno da mesi intrapreso una battaglia contro l’app sviluppata da ByteDance.
“Sulla base di queste informazioni, il governo ha stabilito che i rischi non sono accettabili nell’attuale ambiente parlamentare neozelandese”, ha detto a Reuters l’amministratore delegato del servizio parlamentare Rafael Gonzalez-Montero. Chris Hipkins, primo ministro neozelandese, ha fatto luce sul motivo per cui il paese ha limitato il divieto ai dispositivi collegati alla rete parlamentare. “I dipartimenti e le agenzie seguono i consigli del (Government Communications Security Bureau) in termini di politiche IT e di sicurezza informatica”. All’inizio della scorsa settimana, il Regno Unito ha annunciato un divieto immediato di TikTok sui dispositivi governativi. Negli ultimi mesi anche gli Stati Uniti, decine di stati, il Canada e la Commissione Europea hanno bandito TikTok sui dispositivi di loro proprietà. Come con quelle altre giurisdizioni, la Nuova Zelanda sta limitando l’accesso del governo a TikTok a causa di timori per la sicurezza. I funzionari di molti paesi hanno espresso preoccupazione per il fatto che la società madre di TikTok, ByteDance (che ha sede a Pechino), possa essere costretta a condividere informazioni sensibili degli utenti, come i dati sulla posizione, con la Cina. TikTok ha cercato di alleviare le preoccupazioni sulla privacy, soprattutto in Europa, instradando il traffico da ciascun territorio ai server domestici e conducendo controlli di sicurezza tramite agenzie di terze parti.