Maticmind semplifica l’IT per la crescita del Paese

Maticmind semplifica l’IT per la crescita del Paese

Il focus del system integrator italiano sulle opportunità offerte dall’intreccio tra le linee del PNRR e i driver tecnologici del cloud, della cybersecurity e dell’IoT

Da system integrator a interprete tecnologico del “Makes IT Easy,” payoff che in barba ai trent’anni si conferma perfettamente attuale nell’epoca delle tecnologie complesse. Oggi, Maticmind è impegnata nelle grandi infrastrutture ICT nazionali, nell’implementazione delle reti e nella diffusione della fibra. Al fianco di operatori come Telecom Italia (oggi TIM), Fastweb e Vodafone. E ancora di vendor del calibro di Cisco di cui Maticmind è Gold Partner, collaborazione iniziata più di venti anni fa. Da qualche mese il fondo CVC Capital Partners detiene il 70% delle azioni di Maticmind, mentre CDP Equity, holding di investimenti di Cassa Depositi e Prestiti e il fondatore, Carmine Saladino, controllano il 15% ciascuno. Con i nuovi investitori e il nuovo assetto azionario, Maticmind punta a diventare la principale azienda ICT italiana, focalizzata su tecnologie proprietarie di intelligence e su soluzioni integrate in ambito reti, cybersecurity, cloud e IoT.

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«Le aziende crescono in direzioni diverse – afferma Andrea Ferrazzi, direttore tecnico di Maticmind – e quella che abbiamo scelto noi anni fa aveva una connotazione fortemente orientata al mondo infrastrutturale, dove Maticmind da sempre interpreta ai massimi livelli il ruolo di partner che supporta i clienti nel governare la complessità tecnologica. Abbiamo l’obiettivo di garantire gli stessi standard di eccellenza su ogni linea tecnologica che aggiungiamo alla nostra offerta».

INFRASTRUTTURE PER L’IOT

Le operazioni di Merge & Acquisition di Maticmind sul mercato negli ultimi sette anni confermano questa visione. Dall’acquisizione di ITI Sistemi, specializzata in cybersecurity, alla costituzione di Fibermind per farne il punto di riferimento nella diffusione della fibra ottica, ai passi avanti nel 5G e ancor di più nel campo dell’IoT, creando una Business Unit dedicata alla digitalizzazione dei grandi building e delle grandi infrastrutture. L’attenzione verso l’Internet of Things è anche una risposta al trend di crescita registrato da questo insieme di tecnologie sulla spinta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. «Il PNRR sta generando accelerazioni della domanda su specifici capitoli di spesa. Un esempio pratico che stiamo toccando con mano è la crescita di tutti i progetti tendenzialmente legati all’IoT e all’acquisizione di informazioni dal campo, alla sensoristica e alla costruzione di piattaforme di supporto alle decisioni strategiche. Sostanzialmente progetti che rientrano nell’alveo degli interventi incentivati dal Piano, quali il monitoraggio ambientale, le smart city, l’automazione e il monitoraggio dei siti produttivi» – spiega Ferrazzi. «C’è tanto fermento anche nella Sanità – precisa il direttore tecnico – dove si stanno concentrando le aspettative di molti, i tavoli aperti sono tanti e ci aspettiamo che argomenti strategici come la gestione della telemedicina e la degenza domestica diventino presto un tema dominante».

GLI SNODI TRA PNRR E INNOVAZIONE

L’obiettivo a breve termine di Maticmind è di concentrarsi sui punti in cui la matrice delle infrastrutture più direttamente interessate dall’accelerazione digitale incontra i vertical tecnologici del momento. «In forte sviluppo le opportunità di portare valore ai nostri interlocutori» – afferma Ferrazzi. «Soprattutto negli snodi di intersezione tra i temi delle infrastrutture, della Sanità e della transizione ecologica con quelli del cloud, della cybersecurity e dell’IoT, che coincidono con i punti di contatto tra il PNRR e gli elementi a contenuto tecnologico. Opportunità che sono davvero tante, perché il Paese sta crescendo in fretta. Anche se, come spesso avviene in una fase di forte accelerazione, certi progetti vanno ricalibrati alla luce degli obiettivi iniziali e di risultati intermedi imperfetti» – spiega Ferrazzi. «Mi riferisco, per esempio, a una certa incertezza sullo SPID, il sistema pubblico di identità digitale, un asset strategico per il Paese, oppure all’adozione un po’ frettolosa del cloud da parte di alcune realtà che oggi si trovano a fare riflessioni sul reale valore dell’opportunità. Si tratta del risvolto negativo delle crescite veloci. E per questo, il modello del partenariato pubblico-privato rappresenta il più importante fattore critico di successo».

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