Marzio Bonelli, direttore IT di MM. Stacanovista appassionato, attento ai dettagli, curioso incallito. Il cambiamento? «Comincia da noi e dalla capacità di trascinare gli altri»
Da ottobre 2019, Marzio Bonelli ricopre il ruolo di direttore IT di MM, società creata dal Comune di Milano nel 1955 per progettare e costruire le prime linee metropolitane e oggi una delle più grandi e diversificate società d’ingegneria in Italia che fornisce infrastrutture per la mobilità, servizio idrico integrato, edilizia residenziale pubblica e manutenzione scuole-impianti.
Marzio è un lavoratore instancabile, desideroso di conoscere, di sapere, di vedere sempre alla ricerca di emozioni, che trova sia nell’arte che nella scoperta di altre culture in giro per il mondo. Perito Industriale Elettronico, nasce a Codogno, in provincia di Lodi, il due marzo del 1965. Oggi, vive a Piacenza. È sposato e ha due figli, Luca di 23 anni e Sara di 21. Poliedrico, perfezionista e per sua stessa ammissione «un gran rompiscatole». Sempre attento ai dettagli, ama le cose fatte bene e con passione. «Non sopporto il pressapochismo, il “tanto per fare” e chi pretende di sapere tutto» – racconta a Data Manager. «Per essere veloci nelle scelte bisogna imparare ogni giorno. Bisogna lavorare e investire su noi stessi per capire il mondo e dare il nostro contributo per migliorarlo, trascinando gli altri nel cambiamento. Sono sempre attratto da tutto ciò che è molto diverso e lontano da me. Stimo le persone di cultura e ammiro tantissimo gli artisti per il loro dono. In particolare, musicisti e pittori perché sono in grado di trasmettere emozioni».
LEGGERE IL MONDO ATTRAVERSO LA CULTURA
In costante movimento tra Milano e Piacenza, il tempo a disposizione per coltivare hobby particolari è davvero poco. «Amo però leggere e lo faccio appena posso. Mi interessano soprattutto la storia e la letteratura medievale. Sono attratto tantissimo dalle cartine antiche che mi permettono di leggere la storia culturale e politica dei luoghi. E mi offrono spunti per nuovi viaggi. Amo la pittura di tutte le epoche con una preferenza spiccata per l’arte degli impressionisti. Quando viaggio, nell’elenco delle mete da visitare i musei non mancano mai, dai più famosi a quelli meno conosciuti in giro per il mondo. Ascolto molta musica, forse anche per il tempo trascorso nelle trasferte tra casa e lavoro, in particolare la musica classica e i cantautori italiani».
IMPEGNO CONTINUO
«Durante la settimana ho giornate molto intense con sveglia alle sei e mezzo, viaggio casa-ufficio, in treno o in auto, quando non faccio smart working, e lavoro ininterrotto sino alle sette di sera. Ma non è che i weekend poi siano molto più rilassanti. Infatti, spesso il sabato e la domenica mi trovo a finire e approfondire cose che ho lasciato in sospeso, oppure a svolgere altre attività sempre correlate con la professione: associazioni di categoria, fondazioni, incontri. Fortunatamente, mi piace moltissimo il mio lavoro e quindi metto sempre passione ed entusiasmo nel fare tutte queste attività».
FAMIGLIA, SPORT E VOGLIA DI LIBERTÀ
«Oltre al lavoro, l’altra attività a tempo pieno è la famiglia. Per questo, non resta molto tempo libero per praticare sport. Quando riesco vado in piscina a nuotare, oppure faccio lunghe passeggiate e vado in bicicletta. Sempre però senza troppo agonismo. In uno sport penso di cavarmela proprio bene: il tennis da tavolo. Peccato che non abbia più nessuno con il quale giocare. La squadra del cuore per la quale tifo da sempre è il Milan, senza se e senza ma! Mi piace anche seguire in TV l’atletica leggera, il tennis e il tennis da tavolo, oltre al nuoto. La settimana al mare è sacra. Non conta se trascorsa in hotel, in bungalow o in campeggio. Le vere vacanze però sono quelle itineranti in giro per il mondo di almeno tre settimane durante l’anno. Abitudine che spero di riprendere dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia».
Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum