Le persone sono la cerniera del rapporto tra innovazione e territorio. Dalle novità di business al consolidamento dei team fino ai progetti di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023
Il 2023 di Intelco si è aperto così come si era chiuso il 2022: un dinamismo e una voglia di fare che molte big già invidiano. Nei suoi 38 anni di storia, dalla periferia di Brescia, Intelco ha sempre pensato in grande, ottenendo risultati che l’hanno portata a ritagliarsi un posto di riguardo nel complesso mondo della gestione e amministrazione del personale. I driver che il gruppo segue, per una crescita esponenziale restano tre: IRIS, INTHOUSE e INTEAM, i pilastri che guidano le strategie di oggi e di domani.
«IRIS è la piattaforma al centro del nostro sviluppo che ha visto, durante il 2022, l’introduzione di nuovi sistemi e l’arrivo di tre modelli di servizio che completano quello che Intelco ha sempre pensato: non la vendita di un software ma l’ingresso dei nostri clienti all’interno di un ecosistema, con la volontà di porci come interlocutori unici delle loro diverse esigenze» – spiega Fabio Plebani, marketing manager & sales account di Intelco.
LE PERSONE AL CENTRO
Un cambiamento di prospettiva che porta in Intelco un più radicato know-how da parte di esperti e consulenti, figure quasi ibride, in grado di approcciare in maniera professionale le varie sfaccettature che entrano in gioco quando si ha a che fare con una gestione allargata delle risorse umane in azienda. «Questo è possibile solo perché, a differenza della concorrenza, IRIS è pensato, sviluppato e costantemente aggiornato da competenze e risorse interne» – continua Fabio Plebani. «Ciò ci permette sia di agire rapidamente nella personalizzazione degli elementi per singole necessità che di risolvere le eventuali criticità. Il punto focale resta quello di avere le persone al centro, intese sia come collaboratori e dipendenti che come clienti da accompagnare nel loro percorso di trasformazione digitale condiviso».
Il secondo elemento è INTHOUSE, la casa di Intelco: nuova evoluzione dello spazio a Gussago (Bs), con aree esperienziali per dipendenti e visitatori. «Nuovi spazi per nuove esigenze. Copriremo un totale di 2.200 metri quadrati in open space e passeremo da 70 a 120 postazioni di lavoro, da quattro a otto meeting room, con un percorso che porterà gli ospiti a raggiungere un’area dedicata che replica tutti i servizi che Intelco offre. Dopo i risultati ottenuti, l’evoluzione di Inthouse si pone l’obiettivo di permettere a chiunque di vivere la quotidianità di Intelco, per capire a fondo come si muove il nostro ecosistema».
Il terzo pilastro è INTEAM che guarda alla crescita professionale e umana delle risorse che lavorano per Intelco. «Una corretta organizzazione non è un codice astratto da applicare ottusamente, ma è un sistema flessibile che deve favorire la conciliazione tra vita privata e lavorativa, il wellbeing aziendale» – spiega Plebani. «E’ un’idea che include e amplia quella di welfare, che nasceva dall’esigenza di soddisfare il collaboratore da un punto di vista finanziario, con un sistema di incentivi, benefit, sconti, convenzioni. Oggi, i soldi non sono la sola misura del benessere: cerchiamo un lavoro che corrisponda alle nostre passioni e che ci consenta di mettere a frutto le nostre qualità, in un ambiente stimolante da condividere con persone che stimiamo e rispettiamo, che ci lasci modo di coltivare la nostra vita privata».
INNOVAZIONE E TERRITORIO
Negli ultimi mesi, Intelco ha consolidato varie aree, dai payroll agli sviluppatori, così come la consulenza del lavoro. «Siamo passati da due a cinque consulenti abilitati, con l’idea di incrementare ulteriormente il team, anche a fronte dei nuovi progetti che arriveranno durante il 2023. Non per ultimo, la crescita delle attività di marketing che vedranno l’arrivo di ulteriori risorse». L’operato di Intelco va oltre l’IT in sé. Con Fondazione Diocesana Santa Cecilia, il gruppo ha stretto una partnership per rimettere al centro l’importanza della musica, in un’era in cui il digitale sembra aver preso troppo il sopravvento in certi aspetti della vita social, che pure devono essere “riconquistati” dal territorio. Lo stesso territorio che vede Brescia e Bergamo protagoniste dell’anno quali capitali della cultura 2023.
Confindustria Brescia ha selezionato Intelco, tra centinaia di candidature, per una delle aree tematiche del progetto “Fabbrica del Futuro”. Un progetto che si propone di costruire strutture “phygital” che rappresentino nuove declinazioni di contesti specifici come le HR. «Un modo per farci conoscere di più e per contribuire alla crescita del tessuto economico e sociale nel quale siamo inseriti» – conclude Plebani.