I risultati di uno studio sulla vendita al dettaglio commissionato da VMware mostrano che il cambiamento delle preferenze dei consumatori e le pressioni dell’inflazione spingono i retailer ad affrontare le sfide di oggi con nuove soluzioni
Più di due terzi (66%) dei rivenditori prevedono di aumentare la spesa per la tecnologia retail nei prossimi anni, con quasi il 30% che stima un incremento del 10%, secondo uno studio sulla tecnologia retail condotto da Coresight Research e commissionato da VMware Inc.
Lo studio, intitolato “Retail Challenges Boost Edge Technology Investment”, esamina come le sfide economiche, l’intensa concorrenza e il rapido cambiamento delle preferenze dei consumatori stiano spingendo i retailer ad aumentare gli investimenti in soluzioni tecnologiche basate sul cloud e all’interno dei punti vendita.
“Per soddisfare un’esigenza senza precedenti di fornire ai clienti funzionalità di vendita online, all’inizio della pandemia i retailer hanno raddoppiato le loro infrastrutture di e-commerce”, ha dichiarato Deborah Weinswig, CEO e fondatrice di Coresight Research. “Adesso che ci muoviamo verso una modalità multicanale, una combinazione di sfide diverse, dall’inflazione all’aumento dei costi, fino alla carenza di manodopera qualificata, inducono i retailer a diversificare i loro investimenti tecnologici sia online che offline, per rimanere profittevoli”.
Lo studio “Retail Challenges Boost Edge Technology Investment” ha rilevato che la spesa tecnologica riguarda tutti i principali aspetti dell’attività dei retailer, tra cui l’efficienza operativa, la responsabilizzazione dei collaboratori, gli insight di business, la sicurezza e il coinvolgimento dei clienti.
Molti retailer hanno iniziato a implementare o hanno in programma di implementare varie tecnologie, dalle integrazioni con le app alle soluzioni buy-online-pick-up-in-store (BOPIS), ai chioschi contactless, ai terminali di infotainment, alla realtà aumentata/virtuale, ai robot e altro ancora. Quando è stato chiesto ai retailer quali fossero i piani per quasi 20 tecnologie diverse, oltre l’85% ha dichiarato di averne implementato o di volerne implementare almeno una nel prossimo futuro.
I principali risultati dello studio “Retail Challenges Driving Edge Technology Investment”
I problemi della supply chain e le pressioni date dall’inflazione restano ostacoli ai ricavi
- I retailer continuano a dover fronteggiare i bottiglia della supply chian, gli alti livelli di inventario dovuti all’inflazione e al conflitto globale, ma queste sfide sembrano gradualmente attenuarsi.
- Complessivamente, la visibilità/gestione della supply chain è percepita come quella che ha il maggiore impatto sui ricavi ed è stata più spesso messa al primo posto
- Anche l’ottimizzazione dei prezzi è emersa come una sfida importante per i ricavi dei rivenditori, in particolare in presenza di pressioni dovute all’inflazione e di consumatori alla continua ricerca di offerte.
Gli elevati costi energetici spingono i retailer a ripensare la gestione dell’energia e delle scorte
- Il 24% dei retailer ha identificato l’efficienza operativa, compreso il monitoraggio/gestione dell’energia e delle scorte, come priorità assoluta.
- Le supply chain globali continuano a presentare grandi sfide per i retailer, con costi energetici elevati che aggravano questi problemi. I retailer cercano di affrontare i costi energetici non solo perché rappresentano un onere finanziario, ma anche per ottenere costi di sostenibilità a lungo termine nel tentativo di trovare fonti energetiche alternative.
- Il monitoraggio automatizzato dell’inventario e i cruscotti dei gestori dei punti vendita rivelano l’esigenza dei retailer di avere una maggiore visibilità sulle loro attività online e nei negozi, consentendo loro di ridurre i costi e risparmiare tempo.
Sicurezza e protezione emergono come il punto più importante per i rivenditori
- Secondo l’indagine, i retailer statunitensi hanno indicato la sicurezza come il potenziale punto dolente che incide sui ricavi netti.
- Le sfide come le frodi sui resi nell’e-commerce e le differenze inventariali dovute al taccheggio, alle violazioni della sicurezza informatica che minacciano le supply chain e i dati dei rivenditori, rimangono sfide importanti per i rivenditori.
- Oltre il 50% dei retailer intervistati utilizza attualmente tag RFID/smart tag per la tracciabilità, il che ne fa la tecnologia più diffusa.
“Le soluzioni tecnologiche forniscono maggiore trasparenza, visibilità e sicurezza per aiutare i retailer a operare in modo più agile e sostenibile, a mantenere un vantaggio competitivo e a incrementare le vendite in ambienti difficili e mutevoli”, ha dichiarato Ed Durbin, senior director of retail industry solutions di VMware. “In questo contesto, vediamo che i retailer ripensano le soluzioni e spostano le priorità di investimento dalle tecnologie di nuova generazione a soluzioni che si concentrano sulla protezione dei dati e degli asset, sul coinvolgimento dei clienti online e in negozio e sulla sostenibilità a lungo termine.”